Posta a fianco della Residenza San Nicolò, nell'omonima località sul dosso che si affaccia sulla città, l'odierna cappella, anch'essa intitolata al vescovo di Mira, venne edificata tra il 1897 e il 1899 dopo l'acquisto del terreno, del maso e degli edifici di pertinenza da parte della Mensa vescovile di Trento. Tuttavia un edificio sacro con la medesima dedicazione esisteva nella zona già nel 1191, legato ad un ospedale per lebbrosi, prima gestito dall'Ordine Benedettino, poi dalla Prepositura, quindi venduto a privati. La cappella presenta facciata a due spioventi preceduta da un protiro a pianta quadrata, coperto da volta a crociera e sostenuto da quattro colonne lisce, raccordate da arcate a pieno centro. Due monofore centinate illuminano ognuna delle fiancate e l'abside semicircolare; uno zoccolo rivestito in lastre di porfido percorre il perimetro dell'edificio. Sul lato sinistro una scala in pietra colma il dislivello esistente tra la quota pavimentale della facciata e il cortile d'accesso retrostante; lungo la parete, al livello inferiore, si trova l'accesso alla sottostante cappella di Santo Stefano. L'interno a navata unica è coperto da capriate lignee; il catino absidale è preceduto da un gradino. Da alcuni anni presso la Villa San Nicolò risiede la "Fraternità Cena Domini", comunità di consacrate che si dedica all'evangelizzazione dei giovani e che si occupa anche della cappella. Pianta Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; abside semicircolare. Facciata Facciata a due spioventi preceduta da un protiro a pianta quadrata, coperto da volta a crociera e sostenuto da quattro colonne lisce poste su alti plinti, raccordate da arcate a pieno centro; portale a luce rettangolare in pietra calcarea. Prospetti Zoccolo perimetrale in lastre di porfido. Fiancate illuminate ciascuna da due monofore centinate; altre due finestre simili illuminano l'abside semicircolare. Finiture a intonaco tinteggiato. Sul lato sinistro una scala in pietra colma il dislivello esistente tra la quota pavimentale della facciata e il cortile d'accesso retrostante; lungo la parete, al livello inferiore, si trova l'accesso alla sottostante cappella di Santo Stefano e la finestra a lunetta da cui essa prende luce. Campanile Campaniletto a vela in pietra posto al culmine della facciata, attraversato da due aperture centinate e coperto da tetto a due spioventi. Struttura Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: capriate lignee nella navata e catino absidale in muratura. Coperture Strutture portanti in legno; manto di copertura in tegole in ceramica. Interni Interno a navata unica; lungo le pareti laterali e il catino absidale corre una seduta continua in legno, con una fascia soprastante sempre in legno che funge da schienale. Abside semicircolare elevata di un gradino. Finiture a intonaco tinteggiato. Pavimenti e pavimentazioni Navata caratterizzata da una pavimentazione in linoleum che copre un pavimento in piastrelle esagonali di cemento colorato, a cellette. Lungo le pareti laterali e nell'abside la pavimentazione è in legno, a listelli paralleli.
- Trento (TN)