La chiesa di San Leucio, ricca di storia, di arte e leggenda è il “cuore pulsante “ della città di Atessa, la sua memoria religiosa, la sua identità. La leggenda narra che il Santo Vescovo Leucio di Brindisi, di passaggio nella zona di Atessa, uccise un feroce dragone che dimorava nel vallone di Rio Falco e mieteva vittime umane ed innocenti, ma soprattutto impediva agli abitanti di due borghi, Ate e Tixa, di frequentarsi e riunirsi. L’eliminazione del mostro dà perciò l’avvio al processo di conurbazione dei due abitati, probabili antichi insediamenti longobardi, nel cui nodo di saldatura viene eretto un tempio dedicato al Santo. Nell’attuale sacrestia della chiesa di San Leucio si conserva una costola fossile di animale, forse un elephas primigenius, catalizzatore del racconto mitico, suggestivo e pregnante. La liberazione dal “mostro” e dalla sua ferocia (che si può interpretare come proiezione del peccato o della malaria, per la presenza di paludi, bonificate dai padri Basiliani) ha perciò assunto aspetti miracolosi e prodigiosi, ma ha costituito, di fatto, la genesi della nascita di un’unica città: “Atessa”.
V. Trento e Trieste 1 - Atessa (CH)
© Copyright 2017
DiciamociSì! è un prodotto PAGINE Sì! S.p.A. P.Iva 01220990558
Se ancora non lo hai fatto registrati ora gratuitamente su DiciamociSì e potrai
Registrati utilizzando il tuo indirizzo email:
Completa la registrazione cliccando sul link presente nella mail inviata all'indirizzo
Accedi con il tuo username:
Perfetto! Ti abbiamo appena inviato un'email con la tua password.