Chiesa dei S.Felice e Fortunato

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Informazioni

Orientata a sud-est, la chiesa pievana di Gardumo (Valle San Felice) è intitolata ai Santi Felice e Fortunato, i due fratelli laici di Vicenza martirizzati ad Aquileia durante la persecuzione di Diocleziano, ma la tradizione vi venera un vescovo (Felice), salito in Val di Gresta dall’Italia centro-meridionale (?) con un diacono (Fortunato) per sfuggire alla stessa persecuzione, primo evangelizzatore della zona e martirizzato dai pagani in una fossa di calce viva. L’edificio attuale, cinquecentesco, fu preceduto da almeno altre due costruzioni, l’una duecentesca, l’altra, in base ai resti archeologici rinvenuti, collocabile tra la fine dell’VIII e il X secolo. La facciata timpanata è serrata tra pilastri in pietra a vista, forata da una coppia di monofore ad arco ribassato e preceduta da un protiro con arcate a pieno centro, sostenuto da colonne, che inquadra il portale architravato. Le fiancate, scandite da lesene in pietra a vista, si caratterizzano per l’emergere su ciascun lato di due cappelle a pianta rettangolare, profilate da conci angolari sfalsati in pietra a vista, e di una terza cappella centrale maggiore, esagonale con lanterna a sinistra, ottagonale su base quadrata con corpi speculari di raccordo a destra. Sempre a destra emerge il volume quadrangolare della sacrestia, a due piani. Il presbiterio rettangolare, di minore altezza rispetto alla navata, è forato da una finestra sul lato sinistro e concluso dall’abside poligonale, anch’essa marcata da lesene angolari in pietra a vista e caratterizzata da due finestre tamponate sui lati obliqui. Il campanile venne ricostruito tra il 1913 e il 1931 in posizione isolata a sinistra della chiesa, con base e riquadrature del fusto in pietra a vista e corpo intonacato e tinteggiato, accesso sul lato sud e ampio quadrante di orologio su quello ovest; nella cella si apre una monofora centinata allungata per lato tra lesene angolari ribattute in pietra a vista e il tetto piramidale a quattro falde è concluso da globo e croce apicale. All’interno della navata unica voltata a botte un cancello in ferro battuto delimita l'ingresso, contenente la cantoria con l’organo e il battistero in controfacciata; lungo le fiancate si aprono tre arcate centinate per parte, di cui le centrali maggiori delle laterali, accesso a sei cappelle con gli altari secondari. Di queste spicca quella settecentesca di San Felice (a destra), a pianta quadrata e tamburo ottagonale, con prezioso altare marmoreo di Cristoforo Benedetti, stucchi di bottega lombarda e affreschi di Antonio Gresta di Ala. L’ottocentesca cappella del Crocifisso, ad essa speculare, presenta una pianta esagonale irregolare, finestre a lunetta sui fianchi e lanterna sommitale con monofore centinate. Il presbiterio rettangolare è elevato di due gradini e preceduto da un’enorme arco santo a pieno centro; l’altare maggiore funge da diaframma fra questo e l’abside poligonale, ornata di dipinti murali di Carlo Donati del 1928. Preesistenze Il corpo principale dell’edificio (navata e presbiterio) è la parte più antica della struttura, integrata poi dall’abside, dalle cappelle laterali maggiori e, infine, dal campanile. Pianta Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, preceduta da un protiro a pianta quadrata e affiancata da coppie di cappelle speculari, di cui le centrali a pianta esagonale (a sinistra), e ottagonale (a destra); presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso dall’abside poligonale. Facciata Facciata timpanata serrata tra pilastri in pietra a vista, forata da una coppia di monofore ad arco ribassato e preceduta da un protiro con arcate a pieno centro, sostenuto da colonne, che inquadra il portale architravato, con luce interna a tutto sesto. Cornice degli spioventi e profilo di un oculo tamponato in pietra calcarea, altre finiture a intonaco tinteggiato. Prospetti Fiancate scandite da lesene in pietra a vista, caratterizzate ciascuna dall’emergere di due cappelle a pianta rettangolare, profilate da conci angolari sfalsati in pietra a vista, e di una terza centrale maggiore, esagonale con lanterna a sinistra, ottagonale su base quadrata con corpi speculari di raccordo a destra. Sempre a destra emerge il volume quadrangolare della sacrestia, a due piani. Presbiterio rettangolare di minore altezza rispetto alla navata, forato da una finestra sul lato sinistro e concluso dall’abside poligonale, anch’essa marcata da lesene angolari in pietra a vista e caratterizzata da due finestre tamponate ad arco fortemente ribassato sui lati obliqui. Finiture a intonaco tinteggiato. Campanile Torre a pianta quadrangolare isolata a sinistra della chiesa, con base e riquadrature del fusto in pietra a vista e corpo intonacato e tinteggiato, accesso e monofore centinate sul lato sud e ampio quadrante di orologio su quello ovest; cella campanaria delimitata da cornici orizzontali, con una monofora centinata allungata per lato e lesene angolari ribattute in pietra a vista. Breve tiburio quadrangolare con larga cornice inferiore emergente sostenuta da mensole arcuate e tetto piramidale a quattro falde concluso da globo e croce apicale. Struttura Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata, presbiterio e cappelle laterali minori coperte da volte a botte, parzialmente rinforzate da chiavi in ferro; cappelle maggiori coperte da cupole; abside da cinque unghie. Coperture Tetto a due spioventi sopra la navata e il presbiterio, a più spioventi sopra l’abside, le cappelle maggiori e la sacrestia, a spiovente unico sopra le cappelle minori e gli ambulacri di collegamento. Manto di copertura in coppi, tranne che sulla cappella destra e sulla lanterna di quella sinistra, coperte da lamiera metallica. Campanile coperto da tegole a losanga in cemento. Interni Navata unica con atrio d’ingresso delimitato da un cancello in ferro battuto, contenente la cantoria con l’organo e il battistero in controfacciata; lungo le fiancate si aprono tre arcate centinate per parte, di cui le centrali maggiori delle laterali, accesso a sei cappelle con gli altari secondari, elevate di un gradino. Di queste spiccano quella destra di San Felice, a pianta quadrata e tamburo ottagonale, comunicante con i due ambulacri laterali attraverso arcate sostenute da colonne, al centro dei lati ovest ed est, e quella sinistra del Crocifisso, esagonale irregolare, con finestre a lunetta sui fianchi e lanterna sommitale con monofore centinate. Presbiterio elevato di due gradini, preceduto da un’enorme arco santo a pieno centro; l’altare maggiore funge da diaframma fra questo e l’abside poligonale, delimitata da un’ultima arcata. Finiture a intonaco tinteggiato, tranne che nella cappella di San Felice e nell’abside. Pavimenti e pavimentazioni Navata, presbiterio e cappelle pavimentate in quadrotte di pietra calcarea alternativamente bianche e rosse di diverso modulo, disposte in corsi diagonali o a scacchiera. Pavimento della cappella di San Felice a intarsi di marmi colorati; pavimento del coro in piastrelle esagonali di cemento, bianche, rosse e nere. Elementi decorativi Affreschi e stucchi settecenteschi ornano la cappella di San Felice; dipinti murali figurati di Carlo Donati le pareti e le unghie dell’abside.

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