la chiesa dei SS. Quirico e Giulitta si trova a Barbarasco, in Località la Fiera, difronte alla residenza di Bartolomeo III Corsini di Firenze, membro della famiglia pervenuta all’acquisto del feudo di Tresana nel 1660. L’antica chiesa nominata nelle Decime Bonifaciane del 1296/97 come suffraganea dell’Abbazia di Aulla, alla quale Barbarasco apparteneva, secondo alcuni studiosi, almeno fin dalla fondazione, non era situata nel luogo attuale, ma si trovava in aperta campagna. Fu abbandonata dopo la costruzione di quella attuale, situata lungo la strada che percorre l’esteso pianoro alluvionale attraversando l’insediamento, affacciato sul ciglio destro della Magra. La nuova chiesa fu costruita con licenza del vescovo di Sarzana fra il 1769 ed il 1784 pensando ad un organismo dalla pianta centrale, sormontato da una cupola intradossata a sesto ribassato, all’interno di un basso tamburo dalla copertura conica. Nonostante l’intenzione, che comunque rivela al primo sguardo il vano, in corrispondenza dell’ingresso e del presbiterio ad abside semicircolare, si allunga con due bracci opposti coperti da volte a botte lunettate per consentire una maggiore funzionalità dell’aula liturgica. Alla percezione della centralità spaziale contribuisce la maggiore larghezza del vano, mediata da robusti pilastri dalla faccia diagonale, affidata a due cappelle concave situate sul controasse dell’aula ed ornate con pregevoli altari coordinati con la trabeazione interna. L’altare maggiore, ispirato a forme liguri, è caratterizzato dal paliotto con la grande specchiatura vetrata, ornata con palme intrecciate su mischio rosso, destinata mostrare le reliquie dei martiri deposte sotto la mensa. Il prospetto, affiancato dalla torre campanaria con gli angoli arrotondati, a copertura piana, fronteggia palazzo Corsini di cui la chiesa fu, in un certo senso la cappella palatina. Lo caratterizzano due coppie di paraste binate, sormontate da un basso frontone mistilineo quasi separate dal portale con la cornice continua ad angoli rinforzati, sormontato da una finestra circolare Facciata la facciata della chiesa dei SS. Quirico e Giulitta presenta una pagina rettangolare, con il portale incorniciato da una mostra rigirante ad angoli rinforzati superiori, in asse con l’oculo circolare situato poco più in basso della cornice della trabeazione. Una coppia di paraste giganti, con lo spigolo curvilineo verso i fianchi dell’edificio, sormontate da piccole guglie piramidali, accentua l’effetto longitudinale del fronte chiuso con un modesto fastigio a curvatura mistilinea ribassata, fregiato di una scultura in marmo a tutto tondo, raffigurante un martire sottoposto al supplizio della cottura. A sinistra si trova la torre campanaria dagli spigoli arrotondati e dalla copertura piana Retro il retro dell’edificio presenta l’ampio emicilo del presbiterio rivolto ad occidente, fiancheggiato dalle ali del corpo centrale, sormontato dal tamburo curvilineo a copertura conica. A nord si addossa il corpo della sacrestia Impianto strutturale l’impianto strutturale è generato da un vano rettangolare, con la lunghezza tre volte la base, esclusa la semicurva absidale, scandito in tre parti: l’ingresso, il vano centrale, il presbiterio. La dimensione dell’ingresso, coperto da una volta a botte lunettata, si amplia nel vano centrale tramite due cappelle semicurve dall’estradosso rettilineo, raccordate da robusti pilastri a facciata diagonale contenenti nicchie con santi. Quattro pennacchi sostengono la calotta semisferica illuminata da oculi ellittici a sesto ribassato, che ricopre il vano. Il vano del presbiterio largo quanto l’ingresso, è coperto da una volta a botte raccordata con la semicalotta dell’emicilo absidale mediante spicchi rinforzati da lesene Interno l’interno nonostante la profondità dell’ingresso e del coro, che si percepisce tuttavia come una quinta di fondo, si legge come un impianto a sviluppo centrale, descritto dalle facce diagonali dei pilastri che sostengono la cupola. L’altare con le porte del coro riconduce l’organismo alle proporzioni del controasse, ornato da altari con dossale ad edicola trabeata di buona fattura, specialmente quello del Rosario, proporzionati alla dimensione della trabeazione e coordinati con l’unghia della volta che contiene la finestra, inserita, quasi come un fastigio, all’interno della composizione del timpano aperto del dossale Presbiterio il presbiterio delimitato da una balaustra marmorea del 1930 è diviso in due parti dalla complesso dell’altare maggiore una struttura a sarcofago con spalliera a tre elevati gradini, di simile altezza, in modo da contenere completamente il tabernacolo in marmi rossi mischi e bianchi, a forma di tempietto coperto a calotta. La forma del manufatto può essere ricondotta alle tipologie liguri a ventaglio anche se la divergenza verso l’alto dei gradini non è molto accentuata e lo sviluppo delle mensole è molto contenuto. Le porte laterali, chiuse da tende, immettono nel coro scandito da paraste, le due centrali formano l’incorniciatura dell’immagine dei santi patroni raffigurati nel momento del martirio dal ferrarese Schiavi nel 1957. Il pregevole paliotto in mischio rosso delimitato tra mensole ornate con motivi floreali, contiene l’apertura ellittica annodata a festoni palmati, in marmo bianco, che permette la venerazione delle reliquie dei martiri, giunte a Barbarasco all’inizio del secolo XVIII Struttura la struttura dell’edificio è in muratura completamente intonacata Coperture la copertura dell’edificio è realizzata con un manto di coppi ed embrici a capanna con falde simmetriche su struttura lignea nella parte dell’aula. Ad un livello inferiore si addossa la copertura del presbiterio e della casa canonica in tegole alla marsigliese. Il tamburo ed il frontone sono coperti in lamiera di rame Pavimenti e pavimentazioni il pavimento dell’aula è in mattonelle rosse con tozzetti gialli di ceramica Elementi decorativi l’ apparato decorativo presenta campiture monocrome con specchiature ornate con cornici rette o mistilinee di gusto floreale che contengono talvolta anche figure mentre le ghiere degli archi imitano il mischio rosso. La cupola è ornata alla base con cartigli contenenti simboli sacri in monocromo ocra Elementi lignei il coro ligneo è un pregevole manufatto a comparti seriali con specchiature subquadrate sormontate da una cornice ornata a dentelli. L’insieme di proporzioni armoniose è stato recentemente restaurato Torre campanaria o campanile la torre campanaria è un edificio a base quadrata affiancato al lato sinistro della facciata della chiesa. Lo sviluppo verticale è metricamente scandito da una sequenza di linee marcapiano contenute tra pilastri angolari dall’angolo curvilineo. La cella campanaria con quattro fornici a tutto sesto, molto allungati, si chiude con un’elegante cornice sormontata da pinnacoli a guglia piramidale collegati da una ringhiera in ferro posta sul limitare della terrazza
V. Chiesa - Tresana (MS)