Chiesa dei S.Vito, Modesto e Crescenzia Martiri

V. Don Faustino Tenaglia - Andalo Vedi la mappa

Informazioni

1504/06/15 - 1504/06/15 (menzione carattere generale) La presenza ad Andalo di una chiesa dedicata ai Santi Vito, Modesto e Crescenzia, dipendente dalla pieve di Banale e dotata di cimitero, è documentata dalla pergamena del 15 giugno 1504 che attesta l’avvenuta consacrazione di un altare laterale in onore di Sant’Antonio, ad opera del vescovo suffraganeo Francesco De la Chiesa. Il primo edificio, che doveva dunque risalire alla seconda metà del XV secolo, si trovava in località Puel (oggi Maso Doss, presso Maso Toscana). 1536 - 1536 (ampliamento intero bene) La prima chiesa, che doveva essere originariamente di dimensioni ridotte, venne ampliata o ricostruita intorno al 1536, come testimonia l’iscrizione incisa sull’architrave del portale lapideo, rimontato sul fianco sinistro dell’edificio attuale. Il campanile fu dotato inoltre di una nuova campana, finanziata da Ottaviano Concini, capitano di Belfort. La visita pastorale clesiana del 1537 nomina la chiesa con la titolazione a San Paolo. 1574/09/07 - 1574/09/07 (consacrazione carattere generale) L’edificio rinnovato e tre altari (il maggiore dedicato ai santi Vito, Modesto e Crescenzia, l’altare sinistro a Sant’Antonio e quello destro alla Madonna) vennero consacrati dal vescovo Gabriele Alessandri, suffraganeo e vicario generale del cardinale Ludovico Madruzzo, il 7 settembre 1574. 1574/09/08 - 1574/09/08 (erezione a curazia unita carattere generale) Il giorno successivo le due comunità di Andalo e di Molveno ottennero l’erezione a curazia unita della pieve di Banale, con sede a Molveno. 1580 - 1580 (apertura finestra facciata) La visita pastorale del 1580 ordinò di aprire una finestra in facciata, a fianco della porta d’ingresso, per permettere ai fedeli di vedere l’interno, dato cha solitamente la chiesa era chiusa. 1652/10/14 - 1652/10/14 (erezione a curazia di secondo ordine carattere generale) Il 14 ottobre 1652, con decreto del principe vescovo di Trento Carlo Emanuele Madruzzo, Andalo fu eretta a curazia di secondo ordine, dipendente da quella di primo ordine con sede a Molveno. Le due comunità si accordarono per il mantenimento ciascuna di un proprio sacerdote. 1669 - 1669 (concessione del fonte battesimale carattere generale) Risale al 1669 la concessione alla chiesa di Andalo del proprio fonte battesimale. 1671/07/09 - 1671/07/09 (erezione a curazia autonoma carattere generale) L’erezione a curazia autonoma avvenne finalmente il 9 luglio 1671. 1782/03/23 - 1783 (ricostruzione intero bene) A seguito dell’aumento demografico del paese, il 23 marzo 1782 il comune di Andalo stabilì di erigere una nuova chiesa, nel luogo designato dal maestro costruttore Antonio Cometti con il suo socio stuccatore Pietro Bianchi, in posizione centrale ed elevata presso Maso Fovo; i maestri muratori furono Francesco Carzani e Antonio Giusdas, entrambi comaschi di Lenno. Tutti gli abitanti dei masi si autotassarono per finanziare l’impresa. Sempre nel 1782 le due curazie di Andalo e Molveno furono rese indipendenti dal pievano di Banale, che dovette cedere ogni entrata in quei distretti. 1783/11/09 - 1783/11/09 (benedizione carattere generale) La nuova costruzione venne benedetta dal pievano del Banale, don Bernardino Pasio, il 9 novembre 1783. 1811 - 1826 (cambio di giurisdizione carattere generale) Nel 1811 i distretti di Andalo e Molveno furono uniti alla Giudicatura di Denno e aggregati nello spirituale alla parrocchia di Spormaggiore; nel 1826 Andalo fu associato al decanato di Mezzolombardo. 1869 - 1869 (costruzione cimitero) Il nuovo camposanto a fianco della chiesa risale al 1869. 1874/07/06 - 1874/07/06 (consacrazione carattere generale) La consacrazione del tempio avvenne solamente il 6 luglio 1874, ad opera del vescovo Benedetto Riccabona de Reichenfels. 1915 - 1918 (danneggiamento campanile) Durante la prima guerra mondiale il campanile venne danneggiato. 1926 - 1932 (ristrutturazione e decorazione intero bene) Nella seconda metà degli anni Venti e fino al 1932 circa, la chiesa e il campanile vennero ristrutturati (quest’ultimo sopraelevato nel 1928), vennero fuse nuove campane, la ditta Giuseppe Parisi fornì l’edificio di vetrate e Giuseppe Tevini ornò l’interno con dipinti murali figurati. 1942/11/18 - 1942/11/18 (erezione a parrocchia carattere generale) La chiesa fu eretta a parrocchia il 18 novembre 1942. 1950 - 1957 (restauro intero bene) Tra il 1941 e il 1947 si formò un comitato per l’ampliamento della chiesa; l’architetto Giovanni Tiella di Rovereto presentò un progetto, che venne approvato, ma mai realizzato per lo scoppio della guerra e la conseguente mancanza di manodopera e di fondi. Negli anni 1950-1957 circa la chiesa e il campanile furono sottoposti ad un intervento di restauro: in particolare venne pulito l’interno, venne realizzato un portico a protezione dell’ingresso in facciata, il campanile fu dotato di un orologio a quattro quadranti. 1967 - 1967/06/15 (adeguamento liturgico presbiterio) L’intervento di adeguamento liturgico strutturale del presbiterio, con l’avanzamento della mensa marmorea dell’altare storico, fu attuato ne corso del 1967, entro il 15 giugno, quando il nuovo altare al popolo venne consacrato. 1981 - 1989 (ristrutturazione esterno) Nel 1981 venne sostituito il manto di copertura della chiesa, in lamiera di rame; qualche anno dopo gli esterni vennero ritinteggiati. 2003 - 2003 (restauro esterno) A seguito della realizzazione dei marciapiedi lungo via Tenaglia, che ridussero lo spazio del sagrato, su progetto dell’architetto Paolo Pedron di Mezzolombardo, nella primavera del 2003 venne abbattuto il portico a protezione dell’ingresso principale e fu ridisegnata la scalinata di accesso alla chiesa. L’architetto Stefania Wegher di Sanzeno presentò quindi un progetto di rifacimento del portico, a cui l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento espresse parere favorevole in data 11 aprile 2003, ma che non fu mai realizzato. Lo stesso architetto curò nell’estate del 2003 il restauro degli elementi lapidei esterni e il risanamento delle murature dall’umidità, con la rimozione e il risanamento degli intonaci deteriorati, la realizzazione di una barriera chimica per lo sbarramento dell’umidità di risalita, il collocamento di un nuovo zoccolo in porfido, la ritinteggiatura e la pulitura delle inferriate delle finestre della sacrestia.

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