Chiesa del Nome di Maria

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Informazioni

1788 - 1823 (traslazione arche Castelbarco carattere generale) L'attuale edificio fu costruito nel luogo in cui esisteva una chiesa dedicata alla Madonna di cui si ignora l'epoca di fondazione. Nel febbraio 1788 vi venne traslata l'arca di Aldrighetto Castelbarco, risalente al primo Trecento, smontata dalla facciata della soppressa chiesa di San Tommaso Tommaso di Canterbury a Rovereto. In un periodo incerto compreso tra il 1775 e il 1823 vi giunse anche l'arca di Azzone Francesco Castelbarco che si trovava murata sulla facciata della chiesa di Sant'Antonio Abate ad Avio. 1818/10/03 - 1818/10/03 (costruzione intero bene) La chiesa fu costruita tra il 1818 e il 1819 su commissione del conte Cesare Pompeo di Castelbarco Visconti (1782-1860), come cappella privata funzionale alla vicina villa di famiglia di recente costruzione (1812). In occasione della benedizione (3 ottobre 1819) furono pubblicati numerosi sonetti celebrativi dell'impresa del Castelbarco, tra i quali quello di Carlo Benoni per i tipi della Tipografia Battisti di Trento, che riporta il nome del lombardo Gian Luca Cavazzi conte della Somaglia come progettista del tempio neoclassico. Quest'ultimo aveva sposato Maddalena Mellerio, sorella del conte Giacomo Mellerio, a sua volta cognato del Castelbarco e principale committente del conte architetto. 1856 - 1856 (costruzione campanile) La torre campanaria fu costruita nel 1856. 1881/10/23 - 1881/10/23 (consacrazione carattere generale) La consacrazione del tempio seguì solo il 23 ottobre 1881. 1916 - 1916 (danneggiamento campanile) Durante la prima guerra mondiale la vicina villa dei Castelbarco fu occupata dai soldati austriaci e subì un violento bombardamento ancora nel gennaio del 1916, in seguito al quale anche il campanile della chiesa rimase danneggiato. Foto d'epoca pubblicate da Castelbarco (2004) testimoniano la perdita del cupolino della copertura e i quattro obelischi acroteriali che lo circondavano. 1916 - 1920 (costruzione porticato di collegamento con il campanile) Nel primo dopoguerra il conte Filippo Castelbarco fece costruire un porticato di collegamento tra la chiesa e il campanile per ricoverarvi le arche dei suoi antenati. 1969 - 1969 (restauro intero bene) L'edificio fu sottoposto ad un completo restauro nel 1969, sotto la direzione dell'architetto Giorgia Toniolatti di Rovereto. 2006/01/24 - 2006/01/24 (passaggio di propietà intero bene) La chiesa è stata donata dagli eredi Castelbarco alla parrocchia di Santo Stefano di Mori nel 2006 (la formalizzazione dell'atto di donazione risale al 24 gennnaio). 2009 - 2013 (restauro intero bene) Dal 2009 la chiesa è sottoposta ad un importante intervento di restauro conservativo diretto dall'architetto Alfredo Turella, riguardante non solo il consolidamento statico dell'edificio, il rifacimento del tetto e delle lattonerie, il ripristino degli intonaci esterni e la pulizia degli apparati lapidei, ma anche la sistemazione interna compreso il rifacimento degli impianti. A questi interventi seguirà il restauro del campanile.

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