Orientata a sud-ovest e affacciata sulla strada che attraversa la frazione di Zendri, la parrocchiale della Madonna della Neve di Obra fu eretta nel 1867; danneggiata durante la prima guerra mondiale, assunse l’aspetto attuale con il risanamento e l’ampliamento del 1924, che aggiunse i corpi laterali simmetrici a sinistra e a destra del presbiterio. La facciata dal profilo cuspidato presenta lo zoccolo di base intonacato a sbriccio, il portale architravato elevato di un gradino, una finestra a lunetta e un oculo sommitale che dà luce al sottotetto; le fiancate simmetriche sono forate ciascuna da una finestra a lunetta. Ad esse si innestano i due corpi emergenti che serrano il presbiterio, adibiti a sacrestia (a sinistra) e a cappella laterale con accesso indipendente (a destra); il fronte principale di entrambi ha profilo a due spioventi e le consuete finestre a lunetta. L’abside semicircolare è caratterizzata da una coppia di monofore centinate; le lesene angolari della facciata, delle fiancate e dei corpi emergenti sono dentellate, così come le cornici delle lunette. Il campanile si eleva a sinistra della chiesa, in corrispondenza dell’innesto tra la navata e il presbiterio, con accesso dal lato nord-est: è caratterizzato da fusto intonacato e tinteggiato con alcuni cantonali lasciati in pietra a vista, una monofora centinata per lato nella cella, tiburio quadrangolare rientrante forato da quattro luci circolari e merlatura di coronamento dal profilo a coda di rondine. All’interno la navata unica è formata da un corpo centrale quadrangolare voltato a vela, delimitato sui quattro lati da arcate ribassate sostenute da coppie di paraste; tre gradini conducono al presbiterio, sempre a pianta quadrangolare con volta a vela. Le pareti laterali sono sfondate da arcate che conducono ai corpi emergenti simmetrici; un’ultima arcata trasversale pone il presbiterio in comunicazione con il catino absidale. Modeste decorazioni murali ornano il catino absidale, il sommo dell’arco santo, la volta della navata e l’intradosso delle arcate della zona presbiteriale; un San Cristoforo dipinto sulla facciata da Diego Costa (1939) ricorda i tre anni di esilio subiti dalla popolazione locale, tra il 1916 e il 1919, a Legnago e a Varazze. Preesistenze Il corpo principale della chiesa risale al 1867 e precede di quasi 60 anni i corpi laterali simmetrici che affiancano il presbiterio a mo di transetto. Pianta Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare serrato tra due corpi rettangolari emergenti simmetrici e concluso da abside semicircolare. Facciata Facciata dal profilo cuspidato, con zoccolo di base intonacato a sbriccio, portale architravato elevato di un gradino, finestra a lunetta e oculo sommitale che dà luce al sottotetto. Finiture a intonaco tinteggiato; un dipinto murale figurato orna il lato destro; le cornici delle finestre e le lesene laterali sono dentellate. Prospetti Fiancate simmetriche forate ciascuna da una finestra a lunetta con cornice dentellata; ad esse si innestano i due corpi emergenti che serrano il presbiterio, adibiti a sacrestia (a sinistra) e a cappella laterale con accesso indipendente (a destra). Entrambi presentano il fronte principale dal profilo a due spioventi, l’uno illuminato da una lunetta e da una finestra rettangolare sottostante, protetta da inferriate, l’altro da un’unica lunetta. L’abside semicircolare è caratterizzata da una coppia di monofore centinate. Finiture a intonaco tinteggiato, lesene angolari delle fiancate e dei corpi emergenti dentellate, zoccolo perimetrale intonacato a sbriccio. Campanile Torre a pianta quadrangolare addossata al fianco sinistro della chiesa, in corrispondenza dell’innesto tra navata e presbiterio, con accesso dal lato nord-est; fusto dotato di feritoie rettangolari, intonacato e tinteggiato, con alcuni cantonali lasciati in pietra a vista. Cella delimitata da cornici orizzontali modanate emergenti, con una monofora centinata per lato; tiburio quadrangolare rientrante, forato da quattro luci circolari. Merlatura di coronamento dal profilo a coda di rondine. Struttura Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volta a vela sopra navata e presbiterio, catino absidale. Coperture Tetto a due spioventi sopra navata, presbiterio e corpi emergenti, che gira semiconico sull’abside; struttura portante in legno, manto di copertura in tegole di laterizio. Interni Navata unica formata da un corpo centrale quadrangolare voltato delimitato sui quattro lati da arcate ribassate sostenute da coppie di paraste; tre gradini conducono al presbiterio, sempre a pianta quadrangolare. Le pareti laterali sono sfondate da arcate che conducono ai corpi emergenti simmetrici ospitanti una cappella (a destra) e la sacrestia (a sinistra); un’ultima arcata trasversale pone il presbiterio in comunicazione con il catino absidale. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano decorazioni; cornicione marcapiano perimetrale. Pavimenti e pavimentazioni Pavimento della navata a mattonelle quadrate di cemento colorato nelle tonalità del marrone e del blu, disposte a formare losanghe centrate da decori vegetali stilizzati; pavimento del presbiterio e dell’abside rivestito in legno. Elementi decorativi Modeste decorazioni murali ornano all’interno il catino absidale, il sommo dell’arco santo, la volta della navata e l’intradosso delle arcate della zona presbiteriale; un San Cristoforo di Diego Costa datato 1939 è dipinto sulla facciata.
- Vallarsa (TN)