Chiesa della Madonna di Caravaggio

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Informazioni

l'oratorio della Giarella si trova ai piedi del castello malaspiniano di Monti, sull'antica pedemonana destra della valle. Il luogo, poco distante dall'antica pieve, per lungo tempo campestre, fu potenziato dal nodo della piazza costruito per collegare la viabilità principale della valle, realizzata tra la fine del secolo XIX e l'inizio del successivo, con l'antica mulattiera. La facciata novecentesca animata da una coppia di lesene binate, sormontate da un timpano triangolare, è l'esito della chiusura del portico che precedeva l'antico prospetto dal quale provengono, con ogni probabilità, gli elementi del portale e delle finestrelle laterali. L'interno è un rettangolo molto allungato, coperto da un volta a botte costolonata, nelle due campate iniziali, ed a vela nel presbiterio. Le due parti sono collegate da una calotta centrale, a sesto ribassato, impostata su quattro arcate simmetriche, ornate con un una coppia di paraste binate. Il tema della pianta centrale con due cappelle laterali sporgenti dal perimetro dell'aula era maggiormente evidente prima della chiusura del portico che, allungando il vano, ha allontanato dall'ingresso la parete di fondo e, di conseguenza, l'altare maggiore. Questa macchina tipicamente settecentesca, con il gioco delle colonne angolate, il grande fastigio e le due porte che conducono alla sacrestia formava lo scenografico fondale dell'aula, ancora oggi apprezzabile nella sua complessa articolazione Preesistenze la scarsa documentazione e le tracce murarie non permettono la ricostruzione del primitivo oratorio di santa Elisabetta, inglobato dalla ristrutturazione settecentesca. In forma totalmente ipotetica la presenza dell'ampio portico potrebbe suggerire un edificio adiacente in corrispondenza della seconda campata dell'attuale spazio liturgico Facciata la composizione del prospetto presenta una tripartizione che affianca alla pagina centrale, più ampia, un doppio ordine di lesene. Sostengono una trabeazione dorica, con esili capitelli, ampio fregio e frontone triangolare ribadito, al centro, da una specchiatura larga quanto il sottostante intercolumnio. Un oculo circolare, corrispondente alla lunetta della volta interna, si dispone in asse con il sottostante portale rettangolare dagli stipiti continui in arenaria. Ai lati tra le lesene si trovano le consuete finestre posizionate in basso appena sopra la seduta. Sopra quella di sinistra è stata collocata una lapide commemorativa dei caduti partigiani di Monti. Il prospetto fu costruito dopo la chiusura del portico, avvenuta nel 1912, trasferendovi le aperture dell'antico prospetto situato all'interno. Nella controfacciata sono stati lasciati a vista i sostegni che reggevano l'architrave e la copertura del portico, costituito da un'unica falda, spiovente verso l'ingresso. A giudicare dalle proporzioni che la linea inclinata, leggibile nel prospetto settentrionale, lascia intuire che il fronte della chiesa era completamente protetto dalla struttura lasciando emergere soltanto il colmo della copertura principale Impianto strutturale l'impianto strutturale è generato da una base rettangolare, ma la sua articolazione muove dalla pianta centrale, richiamata dalla volta a calotta, sostenuta da quattro arcate impostate su pilastri binati. Due di queste precedono le cappelle laterali, poco profonde, ma sporgenti dal perimetro della fabbrica: quella occidentale è adiacente alla vela del presbiterio mentre, quella orientale, segna l'inizio della volta a botte lunettata della navata, poi raddoppiata dall'occupazione del portico. L'impianto strutturale è quindi composto da muri portanti perimetrali coperti con volte incatenate alle reni Pianta la pianta dell'edificio è un rettangolo, fortemente monodirezionato, con due cappelle laterali coperte a botte, poco profonde, situate oltre la metà dell'aula e l'altare maggiore, in muratura, addossato alla parete di fondo fiancheggiato da due porte che conducono nella retrostante sacrestia. Le proporzioni del vano sono state alterate dalla chiusura del portico che ha aggiunto una campata iniziale. Il nodo compositivo, come in altre chiese della valle del Taverone, è la calotta centrale che collega, in senso trasversale, le cappelle laterali, di San Genesio e di San Giuseppe, e le due campate, profonde circa il doppio, del presbiterio, con copertura a vela, e dell'aula coperta a botte, in senso longitudinale. Il grande portico era uno spazio a sé stante coperto da una falda inclinata Presbiterio il presbiterio è delimitato da una balaustra in marmo ed arredato con uno scenografico dossale barocco contenente la statua della Vergine. Un tempo lo spazio antistante, dove si trovano le panche, era occupato dagli scanni del coro disposti ai lati della campata, coperta dalla volta a vela Struttura la struttura dell'edificio è in muratura portante di pietrame sbozzato e murato a calce. E' ricoperto da intonaco con modanature e dipinto sulla facciata mentre, sui fianchi, presenta una finitura a raso pietra strettamente funzionale al materiale lapideo. Interventi post sismici si riconoscono soprattutto in corrispondenza della sopraelevazione del transetto centrale Coperture la copertura dell'edificio è a due falde inclinate, coperte con manto di coppi ed embrici alla toscana, appoggiata su orditura lignea Pavimenti e pavimentazioni pavimento in graniglia con piastrelle a decoro Elementi decorativi l'interno dalle tinte calde presenta superfici ornate con finti marmi in corrispondenza dei pilastri, motivi fitomorfici nel fregio della trabeazione principale e nelle ghiere delle cappelle che fiancheggiano la cupola, dipinta di blu e sostenuta da quattro pennacchi con le immagini degli evangelisti. L'insieme è gradevole e luminoso

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