Salendo la strada tortuosa che porta a Maranola, una costruzione, in modo particolare, si evidenzia rispetto alle altre; è il convento con la chiesa della SS.ma Annunziata, che, pur costruita un tempo fuori dalle mura del castello, oggi sembra far parte integrante del centro storico. L’antico convento dei padri minori conventuali di San Francesco, oggi affidato alle suore di Cristo Redentore, ha perso la sua identità. Il piccolo chiostro con pozzo centrale, le celle dei monaci ed il “luogo di San Bernardino”, hanno ceduto il loro scopo mistico al salone delle riunioni, al refettorio o agli ambienti per i bambini bisognosi, ai quali era dedicato fino a qualche anno addietro, l’intero complesso. Architettura Il complesso architettonico appare rimaneggiato nel suo insieme, perdendo, quindi, le sue caratteristiche peculiari a causa di ripetuti lavori di sistemazione, effettuati nel tempo, non certo sempre conformi ai criteri del restauro. La facciata della chiesa, con copertura a capanna, appare d’aspetto moderno in seguito ai recenti lavori effettuati, durante i quali sono state abbattute le decorazioni a stucco degli anni 30 del XX sec. contemporanea è anche lunetta gotica in pietra lavorata che sovrasta l’ingresso principale. Una minifacciata, evidente assemblamento contemporaneo effettuato su disegno della principale, collega la stessa con l’ingresso attuale del convento. Sulla cuspide di questa, una statua marmorea di S. Antonio, richiama l’omonima cappella interna che ha sostituito la cinquecentesca confraternita della SS.mo Rosario. Il minuto portale apparteneva alla chiesa di San Giovanni Evangelista, posta all’interno del paese ed oggi non più esistente. Ottocentesco è anche il campanile neogotico, mentre gli unici elementi della struttura originaria bisogna cercarli nella perimetrazione laterale, muratura a vista in cui sono evidenti le sovrapposizioni che si sono succedute nel tempo. Gocciolatoi in pietra lavorati su svettanti contrafforti, ci fanno capire l’antico scopo, ceduto anch’esso ad una nuova copertura eseguita sulle preesistenti volte estradossate. I resti di un alloggiamento di un cardine, in pietra lavorata, ci mostrano l’esistenza di una porta secondaria, probabile ingresso ad un recinto conventuale. Dell’intero complesso faceva parte anche il giardino confinante con l’antica porta del convento che ancora esiste a destra del sagrato della chiesa. L’interno, ad un’unica navata, è formato da quattro volte a crociera nervate sorrette da dodici colonne, due delle quali si fermano a media altezza poggiante su mani agettanti in pietra lavorata. Un arco trionfale, in posizione più bassa rispetto alle volte, divide l’ambiente centrale dal presbiterio, in posizione elevata rispetto al piano di calpestio generale. Lo spazio interno rispecchia le finalità gotiche nell’elevatezza, che dà all’insieme una certa eleganza e nobiltà contrapposta alla semplicità dei materiali in quanto il tutto e costruito con muratura povera. Gli unici elementi in pietra lavorata sono i capitelli, cubiformi a volte smussati, che dividono le agili colonne, anch’esse in muratura, dalle volte campite. Al centro del presbiterio, un altare settecentesco in marmo policromo, sostituisce l’originale. A destra della prima campata si accede alla moderna cappella di Sant’Antonio, mentre una minuscola porta con stipiti in pietra, dà accesso alla sacrestia dal presbiterio. Gli altari, dedicati a San Michele Arcangelo ed alla Madonna Ausiliatrice, di moderna fattura, sostituiscono quelli in stucco che occupavamo le varie campate. All’ingresso, una struttura architettonica, a mo’ di nartece, impostata su tre volte a crociera con archi a tutto sesto, evidente aggiunta, costituisce, nella parte superiore, l’area della schola cantorum con annesso organo, oggi poco utilizzata Coperture Tetto a capanna con tegole a finitura Elementi decorativi Gli unici elementi in pietra lavorata sono i capitelli, cubiformi a volte smussati, che dividono le agili colonne, anch’esse in muratura, dalle volte campite Fondazioni Muratura a sacco Impianto strutturale Edificio a navata unica, in muratura portante con copertura a volta Pavimenti e pavimentazioni Il pavimento della chiesa prima dell'intervento di restauro iniziato dal 2010 era in marmettoni neri di calcestruzzo ed era datato 1965. Durante i lavori è stato riportato alla luce il vecchio pavimento alla Veneziana di inizio novecento in cemento di elevato pregio artistico arricchito con n°3 rosoni. Pianta Rettangolare a navata unica Scale Attraverso un vano posto a lato della facciata si accede con una scala al coro e a vani tecnici Struttura Muratura portante
V. San Luca - Formia (LT)