1579 - 1810 (preesistenze intorno) Il primo monastero delle Suore Clarisse fu aperto a Jesi nel 1579 e passò in proprietà della famiglia Pianetti; venne progettato da Raffaele Spacciolo di Urbino (nel luogo ove oggi sorge la chiesa di San Bernardo a Jesi) ma, poiché si rivelò poco salubre, ne fu costruito un secondo lungo l’attuale Corso Matteotti (edificio oggi denominato “ex Appannaggio” ). La chiesa al suo interno era dedicata a Santa Chiara. Le Suore Clarisse vi si trasferirono nel 1604 e vi risedettero fino al 1810, quando furono disciolte per decreto napoleonico. 1820 - 1820 (chiusura preesistenze intorno) La chiesa venne chiusa verso il 1820 e poi demolita. Oggi il grande complesso ospita perlopiù scuole. 1823 - 1823 (nuova costruzione intorno) Un altro monastero di Clarisse, detto della Santissima Annunziata, sorse un secolo dopo quello di Santa Chiara presso la chiesa di San Giovanni Battista a Jesi, precisamente nei locali attualmente sede della Fondazione Colocci in via Angeloni, traversa di Corso Matteotti. Venne fondato nel 1664 e le suore furono strette in clausura mentre era vescovo di Jesi Alderano Cybo. Quest’ultimo, quindici anni dopo, fabbricò di nuovo per loro la chiesa, oggi trasformata in Sala dei Convegni, e parte del monastero. Anche questo monastero prosperò fino al 1810, poi le monache espulse vi tornarono nel 1823, ma la loro chiesa era già stata depredata di molte opere d’arte. 1913 - 1913 (costruzione convento e chiesa) Nel 1913 le suore andarono a risiedere nel nuovo e attuale convento, appena terminato, nei pressi della chiesa di San Marco. All'interno venne costruita la cappella tuttora in uso. 1934 - 1934 (ampliamento convento) Nel 1934 l'edificio del convento fu ampliato e anche parzialmente sopraelevato. 1988 - 1988 (ristrutturazione intero bene) Nel 1988 sia il convento sia la cappella furono oggetto di corposi lavori di ristrutturazione, seguiti dall'ingegnere Giuseppe Lenti di Jesi. All'interno della cappella venne anche eliminata la balaustra del presbiterio, furono ritinteggiati i soffitti e le pareti e, sempre su disegno dell'ingegnere Lenti, fu realizzato l'originale altare con il basamento in pietra che rappresenta il simbolo francescano del "Tau". Nello stesso anno furono realizzati gli arredi della navata e fu collocata la tomba del venerabile padre Angelo Sandreani. 2003 - 2003 (ristrutturazione coro e sacrestia) Nel 2003 sono stati ristrutturati due ambienti attigui alla cappella: il bellissimo coro e la piccola stanza utilizzata come sacrestia. Nella saletta del coro sono stati ripuliti gli stalli, sistemate le travi portanti in legno del soffitto, installate delle nuove luci ed infine attivata l'aria condizionata. I lavori sono stati seguiti dal geometra Evaristo Ceschini di Montalto delle Marche.
V. San Marco - Jesi (AN)