Nota anche come "Sant'Elisabetta", la chiesa è sita in Viale Libertini sull'asse viario che conduce alla piazza del Duomo. Tale asse è costellato da un gran numero di edifici ecclesiastici, e la piccola cappella di Sant'Elisabetta contribuisce dando la propria impronta barocca essendo una delle più antiche e celebri chiese di Lecce. Costruita nel tardo Rinascimento venne dapprima nominata "Chiesa Nuova" poi di Sant'Andrea e dell'Assunzione della Vergine Maria, dando il nome al rione della città. La fabbrica ha un portale rinascimentale sormontato da un rosone in pietra leccese. L'interno, ad aula unica, con soffitto a volta è conclusa nel vano absidale da una cupola emisferica con tamburo. La luminosità interna è assicurata da sei finestre, tre per lato. Ai lati vi sono quattro altari settecenteschi e tele che raffigurano la Pietà di Sant'Antonio e San Gerardo Maiella. In una nicchie è collocata la statua settecentesca in cartapesta di santa Elisabetta. Passata in secondo piano per le sue dimensioni contenute, rispetto alle altre strutture ecclesiali barocche dei secoli seguenti, è ritenuta di grande importanza per poter comprendere appieno l'evoluzione del fenomeno "barocco leccese". Coperture a volta a spigoli nella navata; sul presbiterio insiste un tamburo sormontato da una cupola emisferica con lanternino. Struttura interamente realizzata in pietra leccese. Elementi decorativi all'esterno si presenta con una sobria facciata quadrangolare divisa in due livelli ed un elegante portale rinascimentale; la facciata è decorata inoltre con un rosone a vetrate colorate. nell'interno sono presenti quattro altari in pietra leccese riccamente decorati con tele e statue in cartapesta. Pianta rettangolare, ad unica navata. Pavimenti e pavimentazioni pavimento in cotto e maiolica. Infissi in alluminio, con attuatori elettrici; vetrocamera.
V. Libertini, 68 - Lecce (LE)
