Fu alla fine del ‘500 che Donna Luisa Moncada e il figlio Francesco, per rendere Caltanissetta uno dei centri culturali più importanti della Sicilia, invitarono in città l’Ordine dei Gesuiti, ai quali affidarono la Chiesa di Sant’Agata e l’annesso collegio. Iniziata nel 1605, la Chiesa ha un’austera facciata, eretta su disegno di Natale Mesucci. Sopra l’altare maggiore, si trova “Il Martirio di Sant’Agata”, pala di Agostino Scilla (1654) racchiusa entro una cornice nera di marmo, sormontata da putti e opera di un noto scultore siciliano, Ignazio Marabitti, così come la magnifica pala marmorea raffigurante “L’estasi di S. Ignazio” che orna l’altare in fondo al braccio sinistro. I lavori di costruzione della Chiesa iniziarono nel 1580 e terminarono intorno al 1600, mentre il suo abbellimento continuò nei secoli successivi. Notevole è anche il fastoso paliotto – il pannello decorativo che viene usato in alcune chiese come rivestimento della parte anteriore di un altare – realizzato intarsiando con grande maestria marmi di colore diverso: ne risulta una fine quanto vivace decorazione raffigurante uccelli esotici, ognuno caratterizzato per nome. La Chiesa presenta una pianta a croce greca, ha quattro bracci di uguale lunghezza e quattro cappelle laterali. È certamente una delle più ricche di Caltanissetta; l’interno è rivestito da decorazioni di marmo o da stucchi e presenta la sigla IHS, identificativa dell’Ordine gesuitico.
Descrizione e/o foto tratte da www.scoprirecaltanissetta.it
C. Umberto I - Caltanissetta (CL)
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