la chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Debicò si trova su un promontorio generato dalle propaggini settentrionali del monte di Caugliano affacciato verso la valle del Torrente Rosaro. La chiesa si trova in prossimità del nucleo più alto dove il crinale incontra una mulattiera di mezzacosta proveniente da Gassano, centro situato sulla sponda destra dell’Aulella, diretta a Fivizzano. L’edificio, parte di un complesso medievale a corte oggi molto rimaneggiato, ha l’abside rivolto ad oriente e la facciata è preceduta da una scalinata moderna che evidenzia, tuttavia, il livello del pavimento dell’aula impostato più in alto rispetto al piano degli edifici circostanti. Il prospetto, a capanna con timpano triangolare e paraste di sostegno, portale in arenaria con timpano triangolare aperto sormontato da un bassorilievo in marmo incorniciato in arenaria raffigurante il santo patrono, elegante finestrella superiore, nell’asimmetrica geometria dei fianchi laterali, lascia intuire le vicende architettoniche del fabbricato. Suggerisce, infatti, una completa ricostruzione della parete di sinistra quando fu realizzata, probabilmente tra i secoli XVII e XVIII la struttura di sostegno della volta a botte lunettata che ricopre il vano, articolata nella coppia a doppie arcate delle cappelle che, invece, dal lato opposto è addossata alla parete più antica, denunciata dallo spigolo destro del prospetto. L’interno, fortemente monodirezionato, soffre della privazione del fondale dell’altare costruito dove l’articolazione delle campate dell’aula, con un arco trionfale appena accennato, si trasformava nel coro rettilineo e la volta a botte assumeva la fisionomia del padiglione. L’insieme luminoso e cromaticamente vivace presenta tracce di una precedente decorazione settecentesca Facciata il complesso di Sant’Andrea Apostolo di Debicò è preceduto da un breve sagrato collocato sulla sommità di una moderna scalinata, che attesta il dislivello esistente tra il pavimento della chiesa ed il terreno circostante, molto rimaneggiato, come risulta dal confronto tra l’attuale assetto e quello riconoscibile nel catasto napoleonico dove la facciata è posta in continuità con il complesso curtense adiacente sul lato destro. Il prospetto a capanna, sporgente rispetto al piano disegnato dall’antico muro dell’aula è contenuto tra due paraste che sostengono un frontone triangolare di eleganti proporzioni. Un ampio portale, quasi troppo grande per le dimensioni dell’insieme, con incorniciatura in arenaria, angoli di rinforzo superiori, plinti basamentali e fregio sormontato da un timpano triangolare aperto, adorna il prospetto. Al centro si apre una finestra rettangolare con incorniciatura in arenaria liscia, e, più in basso, sull’estradosso della trabeazione del portale una formella quadrata in marmo di pregevole fattura raffigura il santo patrono Impianto strutturale l’impianto strutturale, con presbitero rettilineo rivolto ad oriente, è ad aula unica a base rettangolare, lunga due volte e mezzo la larghezza. Lo spazio è ripartito in quattro campate di dimensioni equivalenti, ritmate da due coppie di cappelle addossate ai muri laterali. Il cornicione, declinato in tutte le sue parti, forma il piano d’imposta della volta a botte lunettata a sesto ribassato, che ricopre il vano, rinforzata con catene. Si raccorda a padiglione nel presbiterio ed è irrigidita da un’arcata trasversale di collegamento in mezzeria Interno l’interno presenta una trabeazione dorica di buon disegno divisa dall’arcata trasversale in due moduli di cappelle binate a confermare l’intenzione architettonica di realizzare un impianto seriale. Sul lato destro si aprono le porte che conducono alla sacrestia ed alla corte interna, molto rimaneggiata, ma di impianto medievale. L’immagine dell’aula è stata pregiudicata dalla rimozione dell’altare maggiore, collocato al termine della sequenza delle arcate laterali, e fondale della composizione spaziale Presbiterio il presbiterio rettilineo occupa la quarta campata, appoggiata su un livello più alto dell’aula e lo spazio, di dimensioni equivalenti, destinato al coro un tempo nascosto dalla struttura dell’altare settecentesco di cui rimane il tabernacolo marmoreo di buona fattura incastrato nel muro di fondo. La balaustra in colonnine cilindriche è datata 1949 ed allineata con gli altri interventi di arredo legati al rifacimento post sisma del 1920. Un successivo adeguamento è stato realizzato dopo il Concilio Vaticano II ed ha ancora impoverito il lessico formale della struttura settecentesca parzialmente leggibile nella partitura architettonica delle pareti Struttura la struttura dell’edificio è in muratura portante completamente intonacata Coperture la copertura dell’edificio è a capanna con manto in coppi ed embrici Pavimenti e pavimentazioni il pavimento è realizzato mattonelle di marmo bianco e bardiglio con tracce laterali di un antico pavimento in cotto. Il pavimento del presbiterio è in lastre rettangolari, alternate su strisce parallele, in marmo bianco e grigio Elementi decorativi gli apparati decorativi della chiesa sono piuttosto essenziali e si limitano ad ampie campiture ornate con simboli religiosi. Nella sezione di volta corrispondente alla seconda coppia di campate, un’incorniciatura mistilinea contiene l’immagine di sant’Andrea legato alla croce. Alcuni saggi visibili nelle pareti lasciano scorgere una più ricca decorazione al di sotto dell’attuale pellicola cromatica. Nella parete di sinistra si trova una pregevole lapide funeraria, con incorniciatura a tutto sesto, datata 1880 in ricordo dei coniugi Sarteschi Andrea e Carlotta del Medico, membri di importanti famiglie di Fivizzano e di Carrara ben inserite nel tessuto agricolo-industriale del tempo Torre campanaria o campanile il campanile è formato da una tozza torre a base quadrata costruita in aderenza all’edificio religioso dal lato sinistro del presbiterio nel 1837. Si apre sulla sommità di un monolitico plinto con una cella campanaria a copertura piana e fornici a tutto sesto
- Fivizzano (MS)