Chiesa di S.Antonio Abate

P. Maggiore 47 - Aci Sant'antonio Vedi la mappa

Informazioni

1566 - 1619 (preesistenze intero bene) La chiesa di S. Antonio Abate conserva un prezioso archivio di testi sacri, registri dei battesimi e dei matrimoni, volumi dei mandati di pagamento. Questo materiale, raccolto e tramandato in perfetto stato a partire dal XVI secolo, consente di delineare una cronologia delle principali fasi di costruzione del monumento: 1566 – Istituzione della Parrocchia di S. Antonio Abate. 1574 – Data di inizio delle annotazioni sui registri parrocchiali. 1601 – Deliberazione del Consiglio dell’Università acese per la riedificazione della chiesa. A tal fine viene accordato un sussidio di 60 onze. 1613 – Risultano spese delle somme per la realizzazione del fonte battesimale e per una custodia d’argento con il piede di rame da utilizzarsi per portare il SS. Sacramento agli ammalati. 1619 – Vengono spese ulteriori somme per continuare la fabbrica della chiesa. 1620 - 1693 (costruzione intero bene) 1620 – Sono pagate 2 onze all’artigiano Cesare Caruso per la costruzione della fonte per l’acqua benedetta, attualmente ubicata al lato del portone di ingresso principale. 1639-1672 – Periodo di accresciuto benessere, culminato sotto il principato dei Riggio di Campofiorito. In questi anni si registra un significativo incremento demografico della comunità di Aci S. Antonio. 1656 – Viene annotata nei registri parrocchiali di “Conti, introiti ed esiti” la realizzazione del pulpito. 1658 – Sostituzione delle sei colonne della vara di S. Antonio e doratura della stessa. 1681 – Spese per la costruzione della “casa della vara”, locale di servizio adiacente alla chiesa necessario per custodire il fercolo del santo. 1693 – Il terribile terremoto rade al suolo la chiesa e tutti gli altri edifici sacri vicini. 1694 - 1708 (ricostruzione intero bene) 1694 – Si dà mandato al sac. Angelo Quagliata per la spesa di onze 32, tarì 44, grana 11 necessari per la costruzione della “chiesa capanna”, una sorta di costruzione provvisoria in legno, edificata per fare fronte alla grave emergenza. 1699 – Realizzazione del bacolo e della mano d’argento, reliquiari del Santo. Si dà mandato al maestro Giacinto Gullo da Messina per la realizzazione di una nuova campana, ottenuta dalla fusione del bronzo di quella precedente. Nello stesso anno si ha notizia del mandato di pagamento a Giuseppe Puglisi, per la realizzazione della copertura in legno della chiesa. 1702 – Edificazione del coro dell’altare maggiore (Cappellone) per una spesa di onze 24, tarì 19, grana 3. 1708 – Fusione della seconda campana. 1721 - 1792 (completamento intero bene) 1721 – Mandato a Giuseppe Rizzuto da Paternò e al figlio Mario per la costruzione dell’organo. 1725 – Si costruisce il nuovo pulpito ligneo, con forma “ad acquasantiera”, sormontato da tettuccio ligneo arricchito di volute e decorazioni dorate. 1771-1793 – Notizie della fornitura della pietra da taglio necessaria per la realizzazione della nuova facciata. 1789 – Il registro dei mandati riporta il pagamento di onze 3 all’architetto Carmelo Battaglia da Catania per la realizzazione del disegno per il prospetto della chiesa. 1792 – La facciata risulta completa negli elementi architettonici principali. Sono menzionati i mastri lapicidi don Emanuele de Martinez e don Francesco Oliveri. 1797 - 1797 (completamento intero bene) 1797 – Viene riportato il pagamento di onze 10 al signor Pietro Maugeri per la realizzazione della statua del santo Patrono e i due puttini situati sulla cornice del timpano della facciata principale. Nello stesso anno vengono realizzate la croce metallica sulla sfera di rame che sormonta il campanile e la lapide marmorea sovrastante il portone principale e recante la scritta: D.O.M DIVO ANTONIO ABBATI PATRONO CIVES. Viene anche realizzata una terza campana, di dimensioni minori e viene completato il portone principale. A questo punto il prospetto principale risulta completo, così come lo vediamo ancora oggi. XIX - XIX (rifacimento ala sinistra) nel XIX secolo su indicazione del sac. Michele Cosentino, viene rifatta la cappella del Crocifisso, modificando l'assetto originario di forma circolare e totalmente affrescata, in una forma ottagonale. 2011 - 2014 (restauro ala sinistra) nel 2012 con il contributo della CEI vengono restaurate: la cappella dell'Immacolata (ripresa delle pareti e della volta, rifacimento in marmo del pavimento e dell'impianto elettrico a norma) e del Crocifisso (ripresa delle pareti e della volta, rifacimento in marmo del pavimento e dell'impianto elettrico a norma). Durante i restauri di quest'ultima vengono rinvenute alcune parti degli affreschi dell'originario assetto circolare (attribuiti al pittore Grasso-Naso) 2011 - 2014 (restauro prospetto e coperture) nel 2012 con il contributo della CEI si opera il consolidamento e restauro della copertura delle tre navate, e il consolidamento - restauro della facciata principale in pietra bianca e del campanile.

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