1300 - 1472 (preesistenze intorno ) Attorno al 1300 si parla in questa località di una chiesa di “Sancta Maria Nova de Ripis”, facente parte del contado di Jesi. Nel 1472 se ne parla come di un “Castellaro”, cioè di un piccolo nucleo fortificato, quando la città di Jesi, che lo considerava un suo borgo, vi favorì l’immigrazione di lombardi e veneti per ridar vita a questo centro decimato dalla pestilenza. XVI - XVI (fondazione intero bene) La chiesa risale alla fine del secolo XVI e, da documentazione storica, si evince che nel 1573 era ancora dedicata a Santa Maria. 1535 - 1535 (costruzione intorno) Nel 1535 si iniziò la costruzione della cinta muraria quadrilatera, di cui rimangono tre torrioni. Solo nel secolo XIX, sotto Pio IX, Santa Maria Nuova divenne comune autonomo. XVIII - XVIII (demolizione totale intero bene) La chiesa venne totalmente demolita e ricostruita alla fine del secolo XVIII, nell’ambito di una serie di interventi architettonici e urbanistici effettuati nel paese di Santa Maria Nuova. La vecchia chiesa si trovava in pessime condizioni, tanto da scoraggiare una ristrutturazione a vantaggio, invece, di una totale riedificazione, da attuarsi però su un altro sito, esattamente fuori dalle mura, in modo da costruire un edificio più capiente. Ancora una volta fu incaricato del progetto l’architetto Mattia Capponi che però non potè realizzare l’opera. 1882 - 1884 (ricostruzione intero bene) L’idea della nuova chiesa venne abbandonata fino al 1878, quando il Vescovo Rambaldo Magagnini decise di procedere alla costruzione con i propri fondi, insieme, però, alla partecipazione del Comune. L’edificazione della chiesa ebbe inizio nel 1882 in una nuova area di espansione fuori dalle mura e il progetto originario del Capponi fu seguito fedelmente. Con la chiesa venne realizzata anche la canonica, mentre il campanile fu edificato sul finire del secolo. I lavori durarono fino al 1884. 1884 - 1884 (consacrazione intero bene) Il 25 Maggio del 1884 fu consacrata, dallo stesso Vescovo Magagnini, l’attuale grandiosa chiesa, su progetto già tracciato nel 1790 dall’architetto Mattia Capponi. Non è chiaro il motivo della sua intitolazione a Sant'Antonio da Padova. 1904 - 1904 (realizzazione cappella) Nel 1904 la chiesa fu ampliata di metri 7,00 x 7,00 per la realizzazione della cappella della Madonna della Misericordia in forma ottagonale con otto colonne che sorreggono la cupola alta metri 12,00. 1944 - 1944 (danneggiamento intero bene) Durante la guerra di liberazione, nel 1944, la chiesa ebbe notevoli danni in conseguenza delle operazioni militari: non solo la frattura di gran parte dei vetri dei grandi finestroni, ma anche lo sfondamento di parte del tetto, proprio in corrispondenza della cappella della Madonna. Fortunatamente i danni furono prontamente riparati. Sono stati poi effettuati numerosi altri lavori di miglioria e bonifica. 1964 - 1964 (restauro dei dipinti interno) Eliminati due più che modesti dipinti nelle cornici a lato dell’altare maggiore, questi sono stati sostituiti da due interessanti dipinti, che recentemente sono stati restaurati a cura della Soprintendenza alle Gallerie di Urbino e della Regione. Sono le tele dell’Immacolata Concezione con San Nicola da Bari e San Filippo Neri, opera di Marco Aquilini eseguita nel 1658, e quella ancor più importante di Filippo Bellini che rappresenta la Madonna in trono con il Bambino e Santi Rocco e Sebastiano, invocati contro la peste, dipinto nel 1598. L’una e l’altra tela uniscono la realtà di un’altra valida epoca dei secoli passati e quelli dei giorni d’oggi. 1984 - 1984 (restauro e tinteggiatura interno) Per celebrare il primo centenario della consacrazione della chiesa, nel 1984 sono stati eseguiti lavori di restauro e riprese della tinteggiatura della chiesa e in particolare della cappella della Madonna della Misericordia. 1986 - 1992 (rifacimento copertura) Dal 1986 al 1992, grazie alla legge per i danni del terremoto del 1972, è stato rifatto il tetto. 1997 - 1998 (danneggiamento ed interventi intero bene) Nel terremoto del settembre 1997 la chiesa è stata lesionata con gravi crepe sui muri perimetrali, soprattutto nella parte alta; la Soprintendenza ai Beni storici e Ambientali delle Marche ha provveduto nel 1998 a porre dei tiranti per il legamento delle pareti perimetrali ed ha anche restaurato le lesioni interne. 2001 - 2001 (progetto restauro e ristrutturazione intero bene) Risale al 2001 la presentazione del progetto esecutivo per il restauro della chiesa a firma dell’ingegnere Ester Caroli, residente ad Ancona. L’intervento prevedeva operazioni di cuci e scuci per risarcire le lesioni; inserimento di tirantature nel sottotetto della cappella laterale; realizzazione del collegamento dei micropali in fondazione e realizzazione di una palificata dietro l’abside per contrastare il fenomeno di cedimento fondale della chiesa. 2003 - 2003 (restauro e ristrutturazione intero bene) Nel 2003 la Regione Marche approva il finanziamento per il piano di ripristino dei danni subito dalla chiesa e si procede con i lavori.
P. Magagnini 27 - Santa Maria Nuova (AN)