Chiesa di S.Bartolomeo

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Informazioni

la chiesa si inserisce nel tessuto urbano antico col fianco sinistro addossato all'ex canonica che oggi ospita i locali parrocchiali. L'edificio ha struttura portante in muratura mista di pietra e mattoni, intonacata sia internamente che esternamente; ha pianta rettangolare e tetto a capanna. Sulla parete destra sono visibili tracce murarie di antichi vani tamponati nei secoli. La facciata è dominata dal portale centinato con ampia cornice lapidea modanata che si affaccia sul piccolo sagrato parzialmente pavimentato. Sopra il portale si aprono due finestre rettangolari, prive di cornice, con infissi in legno a riquadri. Il fronte principale della chiesa è coronato da un cornicione a cassettoni, sostenuto da mensole a voluta, che percorre tutti i prospetti della chiesa. Oltre il cornicione la facciata prosegue con profilo a capanna; al colmo del tetto una croce poggia su di un capitello medievale rovesciato. Una bussola in legno ad ante specchiate funge da filtro tra esterno e interno. La navata interna è caratterizzata da un ricco apparato decorativo in legno intagliato e dipinto, che cela completamente alla vista la struttura muraria e di copertura. Colonne, cornici, intagli e nicchie si susseguono a ritmo serrato culminando in fondo nella nicchia poligonale che ospita l'altare maggiore. Di forte impatto visivo è anche il trattamento cromatico del rivestimento ligneo, che sul blu cobalto di fondo staglia il giallo oro delle colonne e delle cornici; lo stesso contrasto di tinte lo ritroviamo nel controsoffitto a cassettoni. Il cassettonato ideato nel Seicento dal Ginestra, pur mantenendo lo stesso schema di base del soffitto cinquecentesco, è impreziosito da grandi fiori dorati posti al centro di formelle quadrate. Completano il suggestivo apparato ornamentale delle pareti quadri, dipinti e due altari laterali con frontoni centinati su colonne corinzie scanalate. Identiche colonne riquadrano le nicchie conchigliate e il dossale dell'altare maggiore. Lateralmente all'altare due porte conducono alla retrostante sacrestia. Struttura la chiesa ha struttura portante in muratura mista di pietra e mattoni, intonacata sia internamente che esternamente. Il tetto è sostenuto da capriate in legno. Illuminazione l'illuminazione naturale proviene dalle finestre della facciata principale e da due piccole aperture quadrangolari aperte sopra il rivestimento ligneo del fianco destro. Elementi decorativi lungo la navata, sia a destra che a sinistra, possiamo osservare quattro dipinti donati da Antonia Gucci nel 1669 e realizzati dal vicentino Pasqualino Rossi. La tela di destra raffigura San Bartolomeo che risana la figlia di Polimno cui fanno seguito altre scene: San Bartolomeo converte Polimno, il Battesimo di Polimno, il Martirio di San Bartolomeo. Le statue di San Pietro, San Giacomo minore, San Paolo, Sant'Andrea e San Filippo vennero eseguite nel 1690 dallo scultore tedesco Francesco Enghiarez, mentre San Matteo e San Tommaso furono eseguite da mastro Pietro Ubaldelli nel 1722. Di una certa qualità appare la statua di San Giacomo maggiore, presumibilmente scolpita da un artista romano e databile alla prima metà del Settecento. Nell'altare laterale sinistro è stato collocato un Crocifisso di legno a grandezza naturale donato dalla confraternita nel 1621. L'altare laterale destro fu eretto nel 1633 da Giovanni Antonio Salucci e ospita la tela seicentesca di un allievo del Barocci raffigurante l'Annunciazione. Elementi decorativi nelle due nicchie conchigliate dell'altare maggiore sono le statue lignee di San Giovanni evangelista e San Bartolomeo apostolo. Allo scultore francese Giovanni Anguilla, attivo in Roma agli inizi del Seicento per gli Aldobrandini, i Borghese e i Barberini, venne commissionata la statua del santo titolare della chiesa nel 1617. La statua dell'Evangelista, con rimandi al classicismo pittorico romano-bolognese, venne spedita da Roma nel 1638. L'immagine della Madonna del Buon Consiglio veniva donata alla chiesa nel 1777. In quello stesso anno si commissionava a Marco Batazzi di Gubbio l'ornato ligneo. Lo schema dell'altare maggiore viene ripreso per la realizzazione degli apparati lignei laterali commissionati a mastro Bonifacio Tornari nel 1672. I quattro dipinti, affiancati dalle nicchie con le statue degli apostoli, furono donati da Antonia Gucci nel 1699, e vanno ricondotti alla mano di Pasqualino Rossi nato a Vicenza nel 1641. Campanile la cella campanaria in mattoni a vista ha pianta a elle e due fornici ogivali.

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