l'abitato di Bibola e la sua chiesa si collocano su un promontorio panoramico, generato da un contrafforte del monte Porro affacciato sul bacino della Magra e sulla confluenza con l' Aulella. E' il caposaldo settentrionale di quel fascio di percorsi utilizzati per raggiungere il nodo viario di Aulla ed i passi appenninici ad esso collegati, appoggiati sulla mezzacosta nord orientale dello spartiacque sinistro del Magra, cerniera fra la Piana lunense e la Lunigiana interna. Il toponimo si trova già citato nella Cosmografia dell'Anonimo Ravennate del secolo VII. Fu presidio vescovile conteso, già nel 1181, dall'Abate del monastero di Aulla che ne ebbe poi la giurisdizione. Da feudo malaspiniano con Aulla e Montedivalli divenne nel 1543 proprietà dei marchesi Centurione di Genova. La chiesa si trova sul pendio sud-orientale del colle, a mezzacosta, ai piedi del castello quadrangolare visibile da grande distanza, nucleo primitivo dell'abitato che si consolidò nell'età di mezzo e nel secolo XVIII si divideva in tre borghi, il caldo, il freddo e il dritto. L'edificio, preceduto da un sagrato chiuso da un cancello, coperto a capanna, con il campanile inglobato nello spigolo destro della facciata, presenta sul fronte uno spiovente unico, limitato alla larghezza della torre, con la cella campanaria a quattro fornici e la cornice di copertura, che lo sovrasta. Il doppio spiovente viene richiamato sulla pagina del prospetto principale con una serie angolata di mensole, costruite nel secolo scorso, per sostenere il passaggio che dal lato settentrionale conduce al campanile. E' in cemento come la sottostante bifora cuspidata ed il trittico appoggiato sull'architrave del portale, sempre in cemento, dove erano collocate le immagini di san Bartolomeo, santa Margherita e santa Lucia, oggi ricollocate all'interno del sacro edificio. Il fianco contro monte è articolato da una serie di contrafforti collegati da arcate a sesto ribassato, corrispondenti ai pilastri delle campate coperte dalla volta a botte lunettata che configura lo spazio interno, unitario e ben composto, con l'arco trionfale che precede il presbiterio chiuso dall'emiciclo absidale. Nulla rimane dell'antica cappella medievale, forse a tre navate con colonne sormontate da capitelli ornati con foglie, come quelli oggi reimpiegati come sostegni all'ingresso dell'edificio. Il volume del campanile, incastrato nella volta della prima campata, genera la dimensione della cantoria sostenuta da robusti pilastri in muratura e collegata al piano terreno con una scala in marmo. Al fabbricato principale si affiancano, da mezzogiorno, la casa canonica e, da settentrione, la sacrestia. Facciata il prospetto principale della chiesa compone lungo l'asse della facciata il portale in cemento, con pilastri semicilindrici della stessa larghezza dell'architrave, il trittico e la bifora cuspidati. Le mensole in cemento che riproducono in facciata il doppio spiovente sostengono un corridoio che permette l'acceso alla torre. Un unico spiovente, realizzato per eliminare la contropendenza della falda e favorire lo scolo delle acque, caratterizza e rende insolito il prospetto completamente intonacato e privo di ornati architettonici. A destra si affianca la casa canonica accessibile dal sagrato ma sviluppata verso il basso contro il pendio del colle dove si trovano le fondazioni dell'edificio. Impianto strutturale l'impianto strutturale è composto da un volume unitario irrigidito, verso monte, da una serie di arcate sostenute da contrafforti che mostrano il claristorio dell'aula tamponato per rendere la struttura più resistente sotto il profilo sismico. Il volume dell'aula è coperto da una volta a botte lunettata con arco trionfale sostenuto da spalle equivalenti a circa un sesto della dimensione del vano. Pianta la pianta dell'edificio è ad aula ripartita in tre campate ritmate da robusti pilastri che irrigidiscono le pareti perimetrali e sostengono la volta a botte. La trabeazione discontinua, lascia spazio a quattro cappelle laterali, simmetriche ed alla cantoria, situata nella controfacciata, progettata secondo il modulo della torre campanaria. I quattro altari minori in stucco policromo, sono direttamente addossati alla parete esterna e generalmente collocati al di sotto della cornice dell'aula, oltre la quale si trova la lunetta del claristorio oggi tamponata. Sul fondo l'arco trionfale, con la nicchia in chiave contenente una bella immagine della Vergine con il Bambino, media lo spazio dell'aula con quello del presbiterio. E' composto da una campata di dimensioni ridotte, coperta da volta a botte, e dall'emiciclo absidale a catino entrambi con lunette raccordate ad unghia alla curva della volta. L'altare maggiore si colloca sulla linea che collega lo spazio curvilineo dell'abside, occupata dal coro, con quello rettangolare che lo precede, delimitato dalla balaustra. Da una porta collocata nel presbiterio si accede alla sacrestia. Presbiterio il presbiterio è leggermente rialzato ed è delimitato da una balaustra novecentesca formata da pilastrini in marmo bianco con tarsia nera. La stessa bicromia si ritrova nel pavimento con piastrelle marmoree quadrate montate a scacchi. L'altare con il paliotto intarsiato, probabilmente seicentesco, è stato ristrutturato nel secolo scorso, a partire dalla mensa, contiene un tabernacolo in marmo ed è sormontato da un pregevole crocifisso ligneo, policromo, risalente al secolo XV, restaurato di recente. Struttura la struttura dell'edificio è in muratura portante in pietrame murato a calce, ricoperto da intonaco nella facciata, e visibile per intero sulla facciata settentrionale e nell'emiciclo absidale eseguito con materiali di diversa natura e cromia, regolarmente ripartiti in fasce costanti scandite dagli allineamenti dalle buche pontaie ancora visibili. Qualche modesta traccia di muratura medievale s'individua sullo spigolo sud-orientale del presbiterio. Coperture la copertura del vano principale è a due spioventi con manto in coppi sostenuti da struttura lignea direttamente appoggiata sulla volta. In corrispondenza della facciata, nel tratto adiacente la torre campanaria, la falda diventa unica accostandosi al volume del campanile accessibile dalla facciata. Pavimenti e pavimentazioni il pavimento dell'aula e' composto da tozzetti in marmo bianco ed elementi ottagonali di pietra scura ad imitazione dell'ardesia. Sono presenti numerose lastre tombali una delle quali datata 1740. Assai pregevole e ben conservato è l'acciottolato del sagrato che richiama temi liguri ma eseguiti con materiale locale, a tratti più grossolano e tuttavia composto con gusto e perizia. Il disegno dei motivi geometrici è leggibile attraverso la tipologia e la forma del materiale arenaceo integrato con campiture biancastre di elementi calcarei. Elementi decorativi le superfici delle pareti sono intonacate e tinteggiate con colori tenui utilizzando il bianco per le cornici, le gamme dei gialli e degli azzurri contrastate tra loro sulle pareti e sulle volte, ghiere dipinte con motivi floreali, ghirlande dipinte secondo quel gusto della prima metà del secolo scorso che accomuna molte chiese della Lunigiana. Notevoli e di gran lunga più disinvolti sono gli apparati, a stucco dipinto, degli altari laterali: i frontoni spezzati, i cherubini, i capitelli, le colonne tortili, i finti marmi, le elaborate trabeazioni dai dettagli minuti. Sono tutti elementi che declinano il linguaggio classico filtrato attraverso il gusto, a tratti popolaresco, delle maestranze. Alcune prove visibili su un pilastro del presbiterio suggeriscono una precedente decorazione dell'aula. Elementi lignei il coro ligneo nella sua strutturale semplicità conserva ancora, a tratti, l'originario carattere. Torre campanaria o campanile il campanile, a base quadrata, si eleva al di sopra dell'aula liturgica affiancandosi dall'interno allo spigolo destro del vano, è completamente intonacato e presenta una cella con quattro fornici a sesto ribassato, parzialmente tamponati per consolidare l'apertura a fronte di eventi sismici.
V. di Mezzo N. 2 - Aulla (MS)