Aula a sviluppo longitudinale ripartita in quattro successive campate individuate da archi-diaframma, tipico dispositivo due-trecentesco rilevabile tra Marche ed Umbria. La facciata di tipo a capanna, con paramento rustico di pietra a vista, è attestata ad un corpo edilizio annesso, aggettante sulla sinistra. La scatola muraria, di assetto tardo medievale, è realizzata con paramenti lapidei composti da conci di pietra calcarea di varia pezzatura. Campanile Sul muro della terminazione presbiteriale, eccedendo la metà della sua estensione, si eleva un campanile a vela a doppio fornice in cui sono presenti due campane di diversa taglia. Esterno La scatola muraria, di assetto tardo medievale, è realizzata con paramenti lapidei composti da conci di pietra calcarea di varia pezzatura. Da segnalare la qualità architettonica del portale laterale a sesto acuto realizzato da ampi conci lapidei di fine stereotomia. Accanto, la grande lapide eretta nel 1938 in memoria di un carabiniere caduto in Etiopia nel 1937. Alle estremità della parete suddetta, due recenti monofore. Sul muro della terminazione presbiteriale, eccedendo la metà della sua estensione, si eleva un campanile a vela a doppio fornice in cui sono presenti due campane di diversa taglia. Interno Aula a sviluppo longitudinale ripartita in quattro successive campate individuate da archi-diaframma, tipico dispositivo due-trecentesco rilevabile tra Marche ed Umbria, di profilo a sesto acuto ed impostati su pilastri a sezione quadrata addossati alle pareti, con strutture di conci di pietra a vista mentre le superfici parietali e gli archi suddetti risultano intonacati di recente. La quarta campata costituisce la cappella presbiteriale preceduta, in corrispondenza della terza campata, dalle appendici di due opposte cappelle che formano una sorta di pseudo-transetto, denunciato esternamente da due appendici edilizie quadrangolari. Un secondo ingresso si trova lateralmente sul fianco destro, in corrispondenza della terza campata. Facciata Piccola facciata di tipo a capanna, con paramento rustico di pietra a vista, attestata ad un corpo edilizio annesso, aggettante sulla sinistra. Il coronamento consiste in una semplice cornice laterizia costituita da un lieve aggetto di mattoni posti di testa. Uniche aperture, la porta trabeata incorniciata da fascia lapidea, ed una stretta monofora posta superiormente in asse. I battenti lignei della porta, di fattura recente, riproducono, nel motivo a scacchiere con specchiature rientranti, la tipica porta di chiesa alla romana. Coperture Copertura a tetto a vista. Una copertura a due falde di tetto a vista interessa le tre campate dell'aula mentre quella presbiteriale è coperta da una volta reale a crociera: sistema che nel complesso ricorda la prassi di copertura delle cosiddette "chiese-fienile" mendicanti del due-trecento. La cappella presbiteriale è inquadrata da un arco lapideo a tutto sesto che, attualmente, risulta alquanto deformato. Elementi decorativi Nel presbiterio si osservano brani di pitture murali che interessano la lunetta di fondo della cappella. Nella chiesa si osservano significativi brani di pitture murali attribuite alla cosiddetta "scuola di pittura farfense del XV secolo" (G. Crocetti, La pittura di Fra Marino Angeli e dei suoi continuatori, Urbino 1985, p. 138). Nel presbiterio la lunetta parietale di fondo presenta un lacerto di affresco in cui sono visibili le figure di un santo vescovo (verosimilmente San Biagio) e a grandezza maggiore un San Sebastiano, segno evidente di una iniziativa devota in tempo di peste.
- Montemonaco (AP)