Chiesa di S.Biagio Vescovo e Martire

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Informazioni

La chiesa di San Biagio Vescovo e Martire sorge sul margine orientale del terrazzo alluvionale a sud est di Mori; fondata intorno alla seconda metà del secolo XI su una sorta di promontorio prospiciente il fondo della valle, oggetto di lavori di bonifica agraria e rettifica fluviale verso il 1870, all'epoca risultava essere costituita da un edificio a navata unica a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale conclusa da un'abside semicircolare. L'impianto venne modificato nel corso dei secoli XII e XIII, quando vennero eretti una seconda navata a settentrione della prima ed il campanile, all'estremo sud orientale della prima navata; a questi interventi si accompagnò la stesura di alcuni affreschi ora conservati al Buonconsiglio. L'edificio assunse l'assetto definitivo tra i secoli XV e XVI, quando le absidi furono murate (si ricavò la sacrestia da quella meridionale) e l'orientamento fu convertito sull'asse settentrionale-meridionale con la conseguente muratura dell'ingresso occidentale e la realizzazione di due ingressi lungo la parete settentrionale, protetti da un protiro a colonne lapidee. La chiesa, gradualmente abbandonata dalla fine del XVIII secolo, subì ingenti danni durante il primo conflitto bellico mondiale a causa di colpi di artiglieria italiani, per poi subire un tracollo quasi completo a seguito di un bombardamento aereo alleato nell'autunno del 1944. L'attuale stato conservativo è dovuto ad un intervento di restauro e indagine archeologica promosso nel 1975. Dei prospetti originali dell'edificio risultano visibili alcune porzioni dell'alzato, la cui altezza risulta inferiore al metro, che permettono di cogliere l'impianto planimetrico originario e la disposizione degli ingressi. L'edificio presentava una pianta quadrangolare, determinata dall'accostamento di due navate rettangolari ad asse maggiore longitudinale concluse da absidi semicircolari. L'accesso alla zona absidale risulta murato; sono inoltre visibili due ingressi presso il lato settentrionale, la parte inferiore dell'unico pilastro libero, le tracce degli interventi di rettifica delle pareti dell'abside meridionale. Il campanile, unica testimonianza ancora integra dell'impianto originale del tempio, sorge all'estremo sud orientale dei resti dell'edificio; presenta un affusto quadrangolare recante feritoie e chiavi di contenimento metalliche ed è dotato di un accesso architravato sul lato settentrionale. La cella campanaria, aperta su ogni lato da una bifora a tutto sesto sostenuta da una colonna lapidea o da un pilastro in laterizi, è sovrastata da quattro pinnacoli angolari in laterizi e cotto veronese poggianti sul piano sommitale, dove si impone la cuspide conica in cotto veronese. Pianta L'edificio presenta una pianta quadrangolare, determinata dall'accostamento di due navate rettangolari ad asse maggiore longitudinale concluse da absidi semicircolari. L'accesso alla zona absidale risulta murato; sono inoltre visibili due ingressi presso il lato settentrionale, la parte inferiore dell'unico pilastro libero, le tracce degli interventi di rettifica delle pareti dell'abside meridionale. Prospetti Dei prospetti originali dell'edificio risultano visibili alcune porzioni dell'alzato, la cui altezza risulta inferiore al metro, che permettono di cogliere l'impianto planimetrico originario e la disposizione degli ingressi. Le finiture sono a conci lapidei a vista. Campanile Il campanile, unica testimonianza ancora integra dell'impianto originale del tempio, sorge all'estremo sud orientale dei resti dell'edificio; presenta un affusto quadrangolare recante feritoie e chiavi di contenimento metalliche ed è dotato di un accesso architravato sul lato settentrionale. La cella campanaria, aperta su ogni lato da una bifora a tutto sesto sostenuta da una colonna lapidea o da un pilastro in laterizi, è sovrastata da quattro pinnacoli angolari in laterizi e cotto veronese poggianti sul piano sommitale, dove si impone la cuspide conica in cotto veronese. Le finiture sono ad intonaco raso sasso, laterizi a vista e cantonali lapidei sfalsati.

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