Chiesa di S.Carlo Borromeo

P. San Carlo - Molveno Vedi la mappa

Informazioni

XV - XV (costruzione campanile) Il campanile esistente a fianco della chiesa, sicuramente anteriore al XVI secolo, doveva probabilmente essere in origine una torre di avvistamento, sicuramente utilizzata a servizio della chiesa di San Vigilio, quindi della curaziale di San Carlo, a partire dalla seconda metà del Cinquecento. 1616/04/18 - 1630 (preesistenze intorno) Il 18 aprile 1616, nel corso della visita pastorale alla chiesa di San Vigilio a Molveno, monsignor Pietro Belli di Condino, vescovo ausiliare del cardinale Carlo Gaudenzio Madruzzo, ordinò di costruire quanto prima la nuova curaziale, le cui fondamenta erano già in fase di realizzazione nella piazza centrale del paese, con l’abside rivolta verso il lago e la navata a sinistra del campanile esistente, ad esso addossata. Dopo varie interruzioni per le difficoltà incontrate a causa delle notevoli infiltrazioni d'acqua nel sottosuolo e per il rifiuto da parte della comunità di Andalo di contribuire alle spese, la costruzione terminò nel 1630. Aveva tre altari lignei, navata unica coperta da tetto a due ripidi spioventi e abside poligonale con volta a ombrello. 1650 - 1650 (consacrazione carattere generale) Il principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo la consacrò nel 1650. 1671 - 1671 (trasferimento fonte battesimale) Nel 1671 il fonte battesimale venne trasferito dalla chiesa di San Vigilio alla nuova curaziale, che già conservava il tabernacolo. 1811 - 1824 (cambio di giurisdizione carattere generale) Nel 1811 i distretti di Andalo e Molveno furono uniti alla Giudicatura di Denno e aggregati nello spirituale alla parrocchia di Spormaggiore; nel 1824 Molveno fu associato al decanato di Mezzolombardo, pur continuando a riconoscere per matrice la pieve del Banale. 1852 - 1853 (costruzione sacrestia) Una nuova sacrestia venne realizzata tra il 1852 e il 1853. 1904/04/10 - 1921 (progetto di ampliamento carattere generale) L’incremento demografico e la ripresa economica dell’inizio del XX secolo portarono il curato don Augusto Gentilini a sostenere l’idea di ampliare la chiesa: venne costituito un comitato promotore, nominato dalla rappresentanza comunale il 10 aprile 1904, che nella stessa seduta approvò all’unanimità un preventivo di spesa di 18000 corone austriache redatto dall’ingegner Oss di Trento (divenuto poi di 18523, secondo il preventivo dell’ingegner Rasmo), che il comune, in quanto patrono della chiesa, si impegnava a investire. Si prevedeva di allungare la navata di 5 metri oltre il campanile espropriando il terreno necessario. Ottenuto il placet della curia, la rappresentanza comunale decise di iniziare i lavori nel maggio del 1906, incaricandosi dell’impresa. Ma l’insorgere di dispute sulla necessità di ricostruire la chiesa ex novo piuttosto che ampliarla, il successivo periodo bellico e l’incendio del paese del 5 settembre 1921 procrastinarono la soluzione del problema. 1932 - 1932 (sostituzione campane campanile) Le campane, tutte tranne una requisite dal governo austriaco durante la guerra, vennero sostituite nel 1932. 1939 - 1940 (costruzione intero bene) Il problema di capienza della vecchia curaziale venne riaffrontato a partire dal 1928, anche a seguito dell’aumento della popolazione nei mesi estivi per il flusso turistico; nel 1936 si costituì un nuovo comitato, che decise la costruzione di un nuovo edificio. Il progetto della costruzione fu redatto nel 1938 dall’ingegnere e architetto conte Pietro Marzani di Villalagarina e la direzione dei lavori fu assunta dal geometra Giacomo Scalet. Il 26 giugno 1939 don Giovanni Guadagnini, decano di Mezzolombardo, benedisse la posa della prima pietra. La nuova chiesa, terminata nel 1940, costò complessivamente 377843 lire, spesa coperta per più del 90% con il contributo dell'amministrazione separata dei beni d'uso civico (ASUC). L’interno fu ornato da dipinti murali di Carlo Bonacina nello stesso 1940. 1940/11/20 - 1940/11/20 (consacrazione carattere generale) Il nuovo tempio venne consacrato il 20 novembre 1940 dal vescovo ausiliare monsignor Oreste Rauzi. 1941 - 1945 (completamento intero bene) I lavori di rifinitura della chiesa e di completamento del sagrato proseguirono fino al termine della seconda guerra mondiale. 1943/04/06 - 1943/04/06 (erezione a parrocchia carattere generale) La curazia di Molveno fu eretta a parrocchia con decreto del vescovo Carlo de Ferrari del 6 aprile 1943, in seguito alla rinuncia dei capifamiglia al diritto di presentazione del curato in favore del vescovo di Trento. 1948 - 1948 (demolizione chiesa vecchia) La vecchia curaziale di San Carlo venne demolita nel 1948 mentre venne mantenuto integro l'antico campanile. 1949 - 1950 (restauro campanile) Nel 1949-1950 il comune di Molveno si assunse l'onere del restauro conservativo del campanile. 1950 - 1967 (lavori intero bene) La chiesa fu dotata poi di un nuovo organo (1950) di nuove vetrate (1953-1963), e dell’impianto di riscaldamento (1953-1963). Il primo adeguamento liturgico del presbiterio risale al 1967. 1973 - 1973 (installazione impianti intero bene) Nel 1973, su progetto del geometra Cornelio Moschen, le campane e l’orologio del campanile furono elettrificati dalla ditta Fagam di Vicenza e fu installato l’impianto di amplificazione. Fu inoltre acquistato un organo elettronico. 1976 - 1976/10/06 (ristrutturazione interno) Nel febbraio del 1976 iniziarono i lavori di ristrutturazione dell’interno, secondo un progetto presentato dall’ingegner Giorgio Lorenzoni di Asiago. 1976/10/06 - 1976/10/06 (danneggiamento intero bene) Il 6 ottobre 1976 un furioso incendio causato da un corto circuito all’impianto di areazione distrusse completamente il tetto e causò gravissimi danni all’interno dell’edificio, con la perdita degli arredi lignei. 1976/10/07 - 1977/08/30 (riparazione e restauro intero bene) Un apposito comitato si occupò subito delle riparazioni, operando fino al 30 agosto 1977: il tetto venne ricostruito dall’impresa Coller Raimondo e Tosini Arcangelo di Roveré della Luna; Bonacina restaurò i dipinti che aveva eseguito nel 1940 e ne realizzò di nuovi. Ripresero i restauri iniziati qualche mese prima su progetto dell’ingegner Lorenzoni: i pilastri di sostegno e il contorno delle architravi delle cappelle furono privati dell’originario rivestimento in marmo lucido, i primi furono intonacati, le seconde rivestite in legno lavorato a rustico; i plafond dei cassettoni del soffitto vennero tinteggiati più chiari che in origine, mantenendo i contorni in legno; nel presbiterio vennero modificati i poli liturgici, furono integrati gli stalli corali in legno lungo le pareti, la finestra rettangolare esistente sulla parete sinistra divenne una trifora. L’intero pavimento venne sostituito, la ditta Sartori Giorgio ritinteggiò le pareti e il falegname Donini Renzo reallizzò le porte. 2002 - 2003 (restauro campanile) Nel 2002-2003 la Provincia Autonoma di Trento e il Comune di Molveno si fecero carico di un nuovo restauro del campanile, su progetto redatto dall’architetto Fabrizio Cortelletti e dall’ingegnere Pier Renato Maschio: vennero sostituiti l’intera cuspide, le scale d’accesso e l’intonaco; venne riparato l’orologio, fu ridipinto il quadrante e venne consolidata la cella. 2002/02/07 - 2006 (restauro e adeguamento liturgico intero bene) Su progetto dell’ingegner Luigi Nicolussi approvato dall’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento il 7 febbraio 2002, venne ristrutturato il tetto, isolato e dotato di un nuovo manto di copertura in rame. Tra il 2005 e il 2006 l’interno venne ritinteggiato, l’impianto elettrico venne sostituito, venne realizzato il nuovo adeguamento liturgico strutturale su progetto dell’architetto Michele Anderle. I nuovi poli sono opera di Paul Moroder dë Doss in marmo bianco e bronzo dorato; l’ambiente che un tempo ospitava il fonte battesimale, a destra del presbiterio, venne trasformato in cappella per l’adorazione eucaristica. Vennero inoltre restaurati altari lignei, dipinti murali e dipinti su tela ad opera del Consorzio Ars di Trento. 2012/04/18 - 2012 (installazione impianto anti intrusione intero bene) Su progetto dell’architetto Michele Anderle approvato dall’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento il 18 aprile 2012, la chiesa si è dotata di un impianto anti intrusione.

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