Chiesa di S.Cristoforo

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Informazioni

1324 - 1324 (attestazione dell'esistenza preesistenza) La chiesa, già esistente nel Medioevo, è nominata in un documento del 1324, in cui risultava già soggetta al pagamento delle decime alla Curia romana. 1600 - 1607 (edificazione intero bene) Lo stato attuale della chiesa è frutto di un rifacimento barocco avvenuto, come trascritto in un questionario redatto negli anni '30 dal parroco don Umberto Morlupo, tra il 1600 ed il 1607 a spese del Comune di Moscufo. I lavori sarebbero terminati il 06-09-1607. Alcuni storici non concordano su questa datazione, protendendo per il 1647, data incisa sull'acquasantiera in pietra fissata a parete. 1769 - 1770 (stuccatura interno) Nel biennio 1769-70 lo stuccatore lombardo Ambrogio Piazza realizzò la decorazione interna in stucco. 1778 - 1784 (aggiunta arredi lignei interno) Il coro in noce finemente intagliato e i confessionali in legno furono realizzati nel 1778 da Fabrizio De Fabritiis di Orsogna; il 9 luglio 1780 la chiesa si arricchì di un reliquario di argento di San Crisoforo; infine nel 1784 il Comune di Moscufo fece costruire l'organo dalla ditta Emidio Federi. 1780 - 1780 (ristrutturazione intero bene) Il 6 aprile 1780 fu approvato dal Comune la riparazione della cadente lamietta sovrastante l'ingresso, del tetto e delle vetrate. 1834 - 1838 (ristrutturazioni intero bene) Nel 1834 furono eseguite delle riparazioni a spese della parrocchia e nel 1838 a spese del Comune su perizia dell'ing. Campili di Penne. 1887 - 1887 (restauro intero bene) Nel 1887 furono eseguiti alcuni urgenti restauri su progetto dell'ing. Lino De Cecco. Probabilmente è da ricondurre a questo intervento l'innalzamento della torre dell'orologio alla destra della facciata. 1924 - 1929 (ristrutturazioni intero bene) Nel 1924 e nel 1929 vennero eseguite due ristrutturazioni. In particolare nel 1924 fu eseguita la tinteggiatura di tutta la chiesa ed il rifacimento di alcuni stucchi e cornici; nel 1929 venne ristrutturata la copertura. 1929 - 1999 (passaggi di proprietà intero bene) Nel 1929 la proprietà della chiesa passò dal Comune di Moscufo alla Diocesi; nel 1999 a sua volta la Diocesi ne ritrasferì la proprietà alla parrocchia. 1950 - 1950 (ristrutturazione interno) Nel 1950 l'interno della chiesa fu ristrutturato: vennero rifatti il pavimento ed i gradini degli altari in marmo, fu eseguita una ripulitura generale e venne rinnovato l'impianto elettrico. 1954 - 1954 (elevazione campanile) Da un resoconto di opere eseguite da mons. Cesare D'Agostino nella parrocchia, risulta che il campanile della chiesa è stato elevato nel 1954 su progetto dell'ing. Federico Tatone. Infatti nel citato questionario del '30 si dice "bisogna assolutamente elevare e coprire il campanile già cadente... Già nel parlamento pubblico del 02-11-1792 si propose di elevare il campanile e furono cotti i mattoni occorrenti". 1958 - 1959 (ristrutturazione intero bene) Nel 1958-59 il Genio Civile di Pescara fece eseguire una ristrutturazione della chiesa in seguito ai danni bellici riguardante: il rifacimento della copertura, il consolidamento delle murature, il rinnovo dell'impianto elettrico, il rifacimento di intonaci e di alcuni stucchi, la sostituzione degli infissi, la tinteggiatura degli interni. 1997 - 1998 (restauro-consolidamento intero bene) Nel 1997-98 fu eseguito un intervento da parte della Regione Abruzzo riguardante: il restauro e consolidamento delle facciate e delle murature mediante iniezioni con miscela di cemento, il ripristino delle coperture, dei paramenti della torre campanaria e della scala d'accesso al locale macchinario dell'orologio, la demolizione di un corpo aggiunto alla facciata principale, il restauro dei dipinti della volta centrale e la ritinteggiatura delle pareti interne. 1999 - 2001 (restauro interno) Nel 1999-2001 è stato realizzato un intervento di restauro all'interno dell'aula al fine di ripristinare i valori spaziali della concezione barocca alterati nel corso dei secoli e di adeguarla liturgicamente su progetto degli arch. Carmine Carlo Falasca, Maria Pia Di Mascio e Leo Medori. In particolare sono stati riaperti tre dei quattro vani angolari che affacciano sull'aula e che nei secoli erano stati chiusi per creare due nicchie ai fianchi dell'altare e per attestare il battistero al lato sinistro dell'ingresso. Ai quattro vani così ricreati è stato riattivato il ruolo di spazi complementari alla celebrazione eucaristica. Gli impalcati all'interno dei quattro vani ritenuti postumi sono stati eliminati creando verso i pulpiti dei nuovi sistemi di scale e passerelle in metallo e legno. Inoltre il piano di calpestio, innalzato di ben 40 cm rispetto alla quota originaria, è stato riabbassato di 13 cm in modo da eliminare le barriere architettoniche che si erano così venute a creare.

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