la chiesa di San Donato di Bigliolo si trova lungo la strada che collega la valle Aulella con quella del Taverone, da Serricciolo a Licciana Nardi, attraverso Cododolo dove fu trasferita la più antica chiesa medievale intorno alla metà del secolo XV. Il nuovo edificio, gravemente danneggiato dal sisma del 1920, fu ricostruito nel 1927, in forme dell'architettura neoromanica, su progetto dell’ing. Attilio Bianchi della Spezia. L’edificio, realizzato in cemento armato e tamponamenti, è preceduto da una gradinata in calcestruzzo e da un breve sagrato. Presenta una facciata a quattro spioventi ispirata da edifici della tradizione medievale con rosone, archetti pensili, bifore e portali con campanile a doppia cella sul fianco sinistro. Il portale principale, di pregevole fattura, è quello settecentesco della vecchia chiesa, opportunamente reimpiegato, riconducibile a modelli diffusi nella Lunigiana orientale. L’interno a pianta basilicale, a tre navate, con presbiterio rettilineo, articola lo spazio dell’aula in cinque campate scandite dal ritmo di pilastri quadrati dallo spigolo scantonato. Su di essi appoggia la trave di collegamento che sostiene il cleristorio, dalle finestre distanziate, l’armatura del solaio con le travi in vista e le ampie superfici orizzontali ornate dalle minute geometrie restaurate dai fratelli Triani di Pontremoli nel 1967 Facciata la facciata della chiesa di San Donato di Bigliolo, preceduta da una scalinata in cemento, è a quattro spioventi con pilastri angolari bugnati, quello di sinistra si addossa al volume della torre campanaria. Il linguaggio architettonico compone stilemi d’ispirazione tardo-romanica trasferiti sul piano della facciata come elementi decorativi; tali sono gli archetti pensili, i dentelli delle cornici, il rosone centrale con traforo in calcestruzzo. Tre portali tra loro gerarchizzati sormontati da ghiere di alleggerimento a tutto sesto in finto bugnato con incorniciatura a rilievo si aprono in corrispondenza delle navate, per quello centrale, di maggiori dimensioni, sono stati utilizzati gli stipiti e l’architrave del portale della vecchia chiesa. Si tratta di un manufatto in macigno di pregevole fattura riconducibile al novero dei portali settecenteschi principalmente diffusi nella Lunigiana orientale. La sua dimensione suggerito al progettista l’imposta della cornice che divide in due la pagina centrale della facciata dove campeggiano il rosone e due nicchie simmetriche disposte ai lati dell’asse compositivo, tra la lunetta del portale ed il rosone stesso Impianto strutturale l’impianto strutturale è generato da una superficie rettangolare, con la larghezza pari a metà della lunghezza, fino all’imposta del presbiterio rettilineo subquadrato. L’aula è ripartita in tre navate, che robusti pilastri quadrati in calcestruzzo, dividono in cinque campate, più un modulo di servizio in corrispondenza dell’ingresso, con funzione di vestibolo, sormontato dalla cantoria, fiancheggiato a sinistra dal campanile che ne ha determinato la dimensione, e dal battistero a destra. I volumi delle navate laterali irridigiti da telai trasversali corrispondenti ai pilastri della navata maggiore, s’innestano alla trave che sostiene l’innalzamento del cleristorio anch’esso formato da telai legati con le travi del solaio di copertura Interno l’interno si percepisce come un ampio spazio basilicale con la navata centrale che si prolunga nel presbiterio rettangolare senza rastremazione. La bifora collocata sul fondo, assieme alle finestre a tutto sesto del cleristorio ed al rosone, illuminano il vano lasciando in penombra, e quindi in secondo piano, le navate laterali prive di aperture esterne. La loro dimensione, impostata sulla larghezza del campanile, è piuttosto modesta e funzionale all’utilizzo della navata principale. L’altare maggiore si dispone si allinea con i pilastri che chiudono l’ultima campata dell’aula lasciando ampio spazio al coro retrostante ornato con la pala dipinta incorniciata del disegno pittorico della parete Presbiterio il presbiterio sopraelevato di due gradini rispetto all’aula, ampliato e ripavimentato nel 2010, occupa la quinta campata lasciando spazio alla mensa. L’altare del 1962 che contiene il tabernacolo del 1950, opera dell'Istituto beato Angelico di Milano, rimane la sede del SS. Sacramento Struttura la struttura è in cemento armato, antisismica, collaudata nel 1927, con telati e tamponamenti completamente intonacati Coperture la copertura dell’edificio è a quattro spioventi con manto di coppi ed embrici disposti su una falde inclinate Pavimenti e pavimentazioni il pavimento dell’aula è in mattonelle chiare e nere disposte a losanga su file alterne Elementi decorativi la decorazione dal disegno minuto mette in risalto il carattere pittorico della struttura in cemento armato utilizzando la gamma dei grigi per le strutture portanti e quella degli ocra per i tamponamenti e le targature dei pilastri. Gli ornati del soffitto presentano una maggior varietà di temi che specialmente nel presbiterio includono anche figure Torre campanaria o campanile il campanile a pianta quadrata si addossa al fianco sinistro della facciata impostando con le sue dimensioni anche quella delle navate laterali che risultano, per tale ragione piuttosto contenute. L’elevato sviluppa un alto volume di base sovrapposto da una coppia di celle simili tra loro, aperte con bifore a tutto sesto sui quattro lati; quella superiore contiene le campane e presenta una copertura piramidale
- Aulla (MS)