Chiesa di S.Galgano

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Informazioni

La chiesa, che sorge nei pressi dell'Abbazia di San Galgano, è un raro esempio toscano di tempio cristiano a pianta centrale, interrotta solo ad oriente dall'abside semicircolare con monofora strombata. Possiede una singolare forma cilindrica. L'esterno della cappella presenta, nella parte inferiore, un paramento murario realizzato con bozze di travertino disposte a filaretto e nella parte superiore un paramento murario bicromo a fasce bianche (travertino) e rosse (mattoni), motivo che si ritrova anche nelle cornici delle monofore. La facciata del pronao è dominata da un'apertura con arco a tutto sesto nel quale viene ripetuto il motivo della bicromia. L'interno è molto suggestivo e presenta un basamento circolare in pietra e la copertura è stata realizzata mediante una volta emisferica ad anelli concentrici in bicromia (cotto e travertino). Questo tipo di realizzazione è riferibile all'ambito del romanico pisano-lucchese che qui mostra una delle prime manifestazioni in terra senese. La copertura ricorda quella delle tombe etrusche a tholos. La parete circolare è aperta da quattro monofore asimmetriche a doppia strombatura. Dalla parte opposta all'ingresso si apre il volume semicircolare dell'abside. La piccola cappella, a base rettangolare e con volta a crociera, è postuma al resto della Rotonda essendo realizzata (e malamente legata alla Rotonda) solo nel 1340 per volere di Vanni dei Salimbeni. Vi è conservata la spada che, secondo la tradizione, Galgano Guidotti avrebbe infisso nella roccia in segno di rinuncia alla vita mondana. Pianta Il piccolo complesso è costituito dalla chiesa a pianta circolare, interrotta solo dalla piccola abside, dalla cappella con gli affreschi del Lorenzetti e dal pronao d'ingresso. Coperture La copertura è realizzata da una bella cupola emisferica a fasce cromatiche alternate. Struttura La struttura è in muratura portante in pietra. Elementi decorativi All'interno dell'Eremo, al centro della Rotonda, c'è la famosa spada di San Galgano infissa da oltre 800 anni nella roccia. Ad affrescare la piccola cappella, invece, fu chiamato Ambrogio Lorenzetti. Nella piccola cappella c'è un gioiello dell'arte: l'Annunciazione con la Sinopia (scoperta nel 1966) della Vergine quasi "terrorizzata" dall'Annunciazione stessa. Le due figure vestite con l'abito da monaco circestense sono San Roberto di Molesme e San Bernardo di Chiaravalle.

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