la chiesa di San Giovanni Battista di Terrarossa si trova nel borgo costruito sul deposito alluvionale situato sulla sponda sinistra del fiume Magra, non lontano dalla confluenza del torrente Civiglia, il bacino imbrifero più importante della media Lunigiana compreso tra le rispettive dorsali di destra e di sinistra del Taverone e del Bagnone. Verso questo breve pianoro convergono, da destra, le strade provenienti dai sistemi di Tresana-Villa, Giovagallo e Novegigola, in altre parole le principali direttrici della sponda ligure della Lunigiana. Da qui l’importanza del Borgonovo medievale e del castello che controllava, oltre alla strada postale per Milano transitante attraverso di esso, anche la barca sulla Magra per collegare le strade anzidette. La chiesa di San Giovanni che non mostra segni del suo passato medievale, si trova sull’antico limitare dell’abitato, fiancheggiata dalla casa della famiglia Cocchi con la quale era collegata tramite la tribuna interna, costruita nel vano corrispondente alla sporgenza dell’edificio rispetto alla torre campanaria. L’adornarono nella seconda metà del secolo XIX con paraste in mattoni sormontate da una trabeazione corinziaggiante e timpano triangolare con dettagli ornamentali di buon disegno, realizzati nella fabbrica di famiglia, situata al piano di Quercia. L’interno presenta un vano ad aula unica, piuttosto buio, con il controasse ornato da altari in stucco e coperto da una volta a vela decorata in modo da sembrare una cupola. Il presbiterio, preceduto dall’arco trionfale a semicorona circolare, è formato da un vano quadrato absidato, dilatato in altezza da una cupola estradossata, appoggiata su un alto tamburo cilindrico finestrato. La trabeazione coordina tutti gli elementi architettonici del vano che risulta nel complesso piuttosto armonioso Facciata la facciata della chiesa di San Giovanni Battista in Terrarossa presenta una facciata neoclassica con il timpano triangolare sostenuto da una coppia di paraste rigiranti sugli spigoli laterali e separate da una specchiatura, in muratura intonacata, ornata con motivi geometrici. Tutta la trabeazione è realizzata in cotto con manufatti provenienti dalla fabbrica della famiglia Cocchi, situata nel piano di Quercia, nella seconda metà del secolo XIX. La facciata presenta una certa finezza di dettaglio soprattutto negli ornati: dalla base attica delle colonne, ai capitelli corinzieggianti, ornati di palmette, agli ovuli ed alle mensole del gocciolatoio con cassettoni a rosette. La trabeazione dall’architrave a due risalti comprende anche una fascia continua, ornata con specchiature rettangolari, che lega i sommoscapi delle colonne presente già nei secoli XV e XVI in chiese romane e fiorentine. Le due paraste centrali delimitano una pagina in mattoni decorata con manufatti speciali fittili, un portale in marmo a fascia continua e timpano triangolare si apre in basso, sormontato da una finestra circolare con strombatura esterna circoscritta da un’incorniciatura quadrata decorata con quattro rosette angolari. Questa sorta di pronao cieco, probabilmente aggiunto ad un impianto più antico, è fiancheggiato a destra dalla torre campanaria a copertura semicurva mentre a sinistra si allinea con la facciata di palazzo Cocchi Impianto strutturale l’impianto strutturale, con abside rivolta a settentrione, è riconducibile ad un’aula unica a base rettangolare, chiusa da un presbiterio semicircolare coperto a catino e fiancheggiata in corrispondenza del controasse da due esedre simmetriche. L’impianto strutturale può essere quindi schematizzato in tre campate quadrate, separate dall’arco trionfale a semicorona circolare, preceduto da un modulo minore, coperto a botte, come la prima campata dalle unghie pronunciate e dalle lunette cieche. Il vano centrale, chiuso da una volta a vela, a sesto ribassato, appoggiata su quattro pennacchi sostenuti pilastri angolari dal raccordo diagonale, si amplia sull’asse trasversale con due absidi coperte a catino ornate con altari in stucco settecenteschi. Questi sono coerenti con l’intenzione di impostare un impianto centrale, nonostante la monodirezionalità del vano. La terza campata, corrispondente al presbiterio è coperta con una cupola estradossata appoggiata su alto un tamburo cilindrico Interno l’interno della chiesa è animato dal sensibile contrasto, tra la penombra dell’aula e la luminosità del presbiterio, che compare quasi come sfondo scenico di questa. La tribuna che sovrasta l’ingresso, rischiarata dalla finestra circolare e contigua alla residenza dei Cocchi permetteva ai membri della famiglia di assistere in forma privata alle celebrazioni liturgiche. Ed è ancora probabile che, essendo delle stesse dimensioni del corpo sporgente della facciata, sia stata aggiunta ampliando l’edificio nel secolo XVIII. Lo spazio del vano centrale dilatato dai raccordi diagonali dei pilastri, decorati con nicchie, si estende nelle cappelle laterali con il catino ornato dalle nervature dipinte e dai fastigi dei dossali in stucco dalla trabeazione rettilinea, contenuta all’interno dell’ordine dorico di quella principale. Lo ricopre una volta a vela ribassata dove il disegno dei costoloni imita la spazialità della cupola preludendo quella vera che si trova nel presbiterio dopo l’arco trionfale Presbiterio il presbiterio si compone di un modulo quadrato e di un’abside semicirolare, coperta a catino, ripartita in tre spazi da paraste di ordine dorico coerenti con la trabeazione dell’aula nella parte inferiore. Il modulo quadrato ospita l’altare a mensa, realizzato con colonnine cilindriche ed archetti frequentemente utilizzati in rifacimenti del 1930. Una cupola estradossata appoggiata sopra un alto tamburo finestrato, sostenuto da quattro pennacchi, estende il volume dell’organismo architettonco verso l’alto illuminando direttamente il sottostante spazio liturgico Struttura la struttura dell’edificio è in muratura portante e si presume realizzata, per analogia con altri edifici, con una tessitura di manufatti lapidei di varia pezzatura allettati con scaglie ed abbondante malta, completamente intonacati Coperture la copertura dell’edificio è a capanna con manto in coppi ed embrici. La sacrestia, essendo collocata ad un livello inferiore, non interferisce con la geometria della struttura principale presentando un’unica falda inclinata Pavimenti e pavimentazioni il pavimento è realizzato con mattonelle quadrate in marmo bianco e grigio disposte a losanga su filari paralleli Elementi decorativi l’apparato decorativo, con ampie specchiature monocromatiche, è riconducibile ai modelli della scuola pontremolese del secondo dopoguerra Torre campanaria o campanile il campanile è una torre a base quadrata con la cella campanaria a quattro fornici, sormontata da una quarto di sfera, ornato con pinnacoli angolari, e lanterna cilindrica a terminazione conica
Vc. della Canonica, 1 - Licciana Nardi (MS)