1300 - 1591 (preesistenze intorno) Il primo documento in cui è menzionata la chiesa di S.Giovanni Battista di Gurzone sono le "Rationes Decimarum" del 1300. Nel 1410 la chiesa di S.Giovanni è citata anche negli "Estimi del Clero". Il vescovo Giovanni Tavelli nel 1434 è in visita pastorale a Gurzone, dove trova una povera chiesa, che gode solo del diritto di decima. Un'altra visita nel 1449 del vescovo Del Legname, che registra il giuspatronato esercitato sulla chiesa da Uguccione De' Contrari. Mons. Maremonti nel 1574 e mons. Fontana nel 1591 trovano la chiesa di "S.Joannis de Gorzono" unita a quella di S.Maria di Lagoscuro. Ha tre altari, il battistero e il cimitero intorno alla chiesa. Il diritto di giuspatronato nel frattempo è passato dai Contrari alla famiglia Pepoli di Bologna per successione ereditaria. 1629 - 1674 (costruzione intero bene) Le relazioni delle visite pastorali successive non riportano novità di rilievo sino a quella del card. Magalotti (1629), dove si descrivono, oltre al campanile con due campane, i pericolosi segni di instabilità dell'edificio, che richiedono il controllo da parte di un perito. Distrutta la vecchia chiesetta nel 1669 dalle acque del Po in piena, viene prontamente ricostruita e il card. Cerri in visita nel 1674 registra che i lavori sono a buon punto: si vede già emergere la nuova costruzione nelle sue linee essenziali. Si tratta di un edificio semplice a una sola navata, con altare maggiore e due altari laterali, coro e battistero. Il campanile sorge accanto al coro. 1818 - 1825 (cambiamento diocesi intero bene) Nel 1818-1819 la parrocchia di S.Giovanni Battista viene aggregata alla Diocesi di Adria e qualche anno dopo è visitata dal vescovo Ravasi, che trova una chiesa con tre altari: il maggiore dedicato a S.Giovanni Battista, gli altri due rispettivamente alla Beata Vergine del Rosario e a S.Antonio. 1936 - 1940 (ricostruzione intero bene) Intorno agli anni trenta del novecento la vecchia chiesa presentava segni di preoccupante degrado e il parroco don Ettore Padovan assieme agli abitanti del luogo programmò la ricostruzione di tutto il complesso, che procederà a stralci. Progetto e direzione dei lavori saranno affidati all'ing. Mario Colognesi. Si iniziò dall'altare maggiore, consacrato nel 1936 dall'arcivescovo di Ferrara. Il più importante lotto di lavori interessò la navata principale, rifatta dalle fondamenta, le mura perimetrali, le cappelle laterali,, il battistero e la facciata. In piena guerra il 6 dicembre 1940 mons. Guido M. Mazzocco consacrò solennemente la nuova chiesa, rimandando a tempi migliori il completamento dell'opera. 1959 - 1977 (completamento intero bene) Dopo gli eventi bellici, all'interno del piano di ricostruzione, fu eretto il nuovo campanile (1959-1960), progettato dall'ing. Dino Stori di Rovigo, dopo la demolizione del vecchio ormai pericolante. Nel 1977 si completò l'ultima serie di interventi comprendente l'abside, la sacrestia, l'archivio e l'altare stabile "coram populo", il primo realizzato nella Diocesi di Adria in sintonia con le prescrizioni del Concilio Vaticano secondo.
P. Libertà 21 - Occhiobello (RO)