Diocesi di Chieti - Vasto
e strutture precinquecentesche della chiesa sono intimamente legate a quella del castello e del borgo fortificato di Carunchio, avendo la torre campanaria un aspetto e una funzione di chiara torre di vedetta del centro fortificato. In particolare i registri inferiori della suddetta struttura conservano ancora nelle superfici a vista e, forse, anche nelle superfici interne, delle monofore ad arco trilobato (secc. XIII-XIV?) e un apparecchio murario con conci in pietra calcarea ben squadrati. Le strutture ricostruite accanto alla torre ed i successivi rimaneggiamenti di epoca settecentesca impediscono, allo stato attuale, di vedere altre parti della fabbrica antica. Nella facciata principale spicca un pregevole portale in pietra scolpita di maestranze molisane, la famiglia Calvitti di Pescopennataro del 1756, di cui è utile il confronto con quelli, assimilabili, della parrocchiale di Casalbordino e della chiesa di San Carlo di Palmoli. La chiesa subì vari restauri tra il XVI e il XVIII secolo. L’interno, a navata unica e con volta a botte, fu decorato nel 1860 e restaurato nel primo ventennio del XIX secolo. Nel presbiterio, al di sopra di un ricco coro ligneo, è ubicato, dietro un’elaborata cantoria, il grandioso organo, costruito nel XVIII secolo (1755-1792) ed attribuito a Francesco d’Onofrio, che ha sostituito quello costruito da Liberatore Pallotta di Agnone nel 1692, riutilizzando degli elementi fonici. La particolarità di questo organo è anche legata alla sua posizione meno consueta dietro l’altare maggiore che, nell’area regionale, ci riporta al caso della chiesa di San Francesco di Larino. La cassa lignea, addossata alla parete e riccamente decorata, ha il prospetto tripartito diviso da paraste. Ai lati vi sono due colonne a tortiglioni rivestite da elementi vegetali dorati; sulle volute ai lati della cassa due putti lignei che imboccano le canne delle zampogne. Il coronamento della cassa, come pure la parte superiore delle campate, è particolarmente ricco e articolato, caratterizzato da elementi vegetali in legno intagliato e dorato. Sono presenti festoni di legatura anch’essi intagliati e dorati. L’intera struttura lignea è stata realizzata con grande raffinatezza: in particolare vanno rilevati i precisissimi incastri e la perfezione degli intarsi sul listello della tastiera e sulla tastiera stessa. La presenza di tanti accessori (uccelliere, tremolo a vento chiuso, tamburo e zampogne) rende lo strumento sicuramente uno dei più imponenti del Centro-Sud Italia. Il restauro ne ha ripristinato l’originario splendore. (G. L. V.)
Descrizione e/o foto tratte da www.altovastese.it/arte/chiesa-di-san-giovanni-battista-di-carunchio-ch
V. Monte - Carunchio (CH)