Un edificio sacro molto antico, detto di Santa Giuliana in Palude, è menzionato dai documenti a partire dal 1467 e si trovava lungo il corso del Brenta e la strada imperiale che percorreva la Valsugana; custodito da un eremita nel Seicento e adibito a lazzaretto durante l'epidemia di peste del 1636, fu abbandonato poco dopo e soppresso definitivamente nel 1786. Più a monte venne edificata nel 1929, orientata verso sud, la nuova chiesa dedicata a Santa Giuliana, che raccoglie i fedeli dell'omonima frazione, una serie di abitazioni distribuite in piccoli gruppi tra Caldonazzo e Barco di Levico. La semplice facciata a capanna con portale e finestre a luce rettangolare è ingentilita da alcuni dipinti e graffiti di Luigi Bonazza, firmati e datati ed è preceduta da un breve atrio coperto dal tetto a due falde emergente e formato dal prolungamento delle fiancate. Altre tre finestre rettangolari si aprono su ciascuno dei due fianchi, caratterizzati anche dall'emergere di corpi rettangolari tra la navata e il presbiterio. L'abside semicircolare comunica con la sacrestia, che chiude l'edificio a sud. L'interno a navata unica è rivestito di perline in legno su tutte le pareti fino a circa 1,80 metri di altezza; un'ampia apertura a luce rettangolare segna il confine tra navata e presbiterio, elevato di un gradino e concluso dal catino absidale, parzialmente schermato da un rivestimento ligneo dal profilo concavo, limite dell'area destinata ai poli liturgici, dietro il quale si apre la porta di collegamento alla sacrestia. Pianta Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale e due corpi simmetrici a pianta rettangolare emergenti lungo le fiancate; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside semicircolare, a cui si appoggia la sacrestia, a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale. Facciata Facciata a capanna con portale a luce rettangolare sormontato da lunetta ornata da composizione a graffito, tra due finestre rettangolari. Tetto a due falde, emergente a coprire il breve atrio a pianta rettangolare, formato dal prolungamento delle fiancate. Finiture a intonaco tinteggiato. Prospetti Fiancate caratterizzate dall'emergere dei piccoli volumi degli ambienti laterali, ciascuna forata da tre finestre rettangolari leggermente strombate, due maggiori nella navata e una minore in corrispondenza del presbiterio; abside semicircolare, in comunicazione con la sacrestia, marcata da zoccolo in porfido, che conclude la struttura. Zoccolo perimetrale a intonaco rustico, finiture a intonaco tinteggiato. Campanile Campanile a vela sul colmo degli spioventi, al centro del tetto, con setti murari intonacati e tinteggiati, ampie aperture rettangolari e tettuccio a quattro falde. Struttura Strutture portanti verticali: muratura in pietrame e cemento armato. Strutture di orizzontamento: copertura a due spioventi rivestita in legno e sorretta da una capriata centrale sulla navata, volta a botte sul presbiterio; catino absidale. Coperture Tetto a due falde sulla navata e sul presbiterio, a più falde sull'abside, sulla sacrestia e sopra gli ambienti laterali; struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di cemento, anche sugli spioventi del campaniletto a vela. Interni Interno a navata unica, interamente rivestito con perlinatura in legno dolce fino a circa 1,80 metri di altezza e intonacato nella parte superiore delle pareti; un'ampia apertura a luce rettangolare segna il confine tra navata e presbiterio, elevato di un gradino e ampliato da due piccoli ambienti architravati speculari a pianta rettangolare lungo le fiancate. Abside semicircolare parzialmente schermata da un rivestimento ligneo dal profilo concavo, limite dell'area destinata ai poli liturgici, dietro il quale si apre la porta di collegamento alla sacrestia. Pavimenti e pavimentazioni Pavimento in lastre rettangolari di marmo grigio, disposte in corsi paralleli e sfalsate. Elementi decorativi Dipinti murali e graffiti di Luigi Bonazza sulla facciata e sull'arco santo.
V. della Chiesa di S.Giuliana, 2 - Levico Terme (TN)