Chiesa di S.Maria Assunta

V. Marconi - Cles Vedi la mappa

Informazioni

XI - XI (costruzione intero bene) Si può ipoteticamente collocare l'erezione del primo edificio sacro nel secolo XI; tuttavia, non esistono fonti certe in merito (incerta). 1128 - 1128 (menzione carattere generale) La prima menzione della pieve di Cles pare essere quella riportata in una pergamena rinvenuta nei pressi della chiesa di San Biagio di Nanno, risalente al 1128, anno in cui vi fu una vertenza tra la comunità facente capo alla pieve di Cles da una parte, e le comunità di Nanno e Portolo, dall'altra, a proposito di confini territoriali di competenza; queste ultime due erano allora sotto la giurisdizione ecclesiastica della pieve di Tassullo. 1180 - 1180 (menzione carattere generale) A questo anno è riferita la stesura di un documento che menziona l'ecclesiastico Bertoldus, il quale figura come primo pievano noto. 1188 - 1188 (menzione carattere generale) Nel 1188 viene espressamente nominata la chiesa pievana di Santa Maria di Cles in un atto di vendita di beni tra Arpone di Castel Cles e Alberto di Campo stipulato nel coro della chiesa. 1475/07/02 - 1475/07/02 (menzione carattere generale) Grazie all'intercessione del cavaliere Ildebrando Clesio, alcuni cardinali concedono un'indulgenza di cento giorni a chi avesse visitato la chiesa parrocchiale di Cles e offerto del denaro al fine di ripararla e conservarla nei giorni delle feste principali dedicate alla Madonna. Dalla bolla si può intuire che la chiesa versasse in cattivo stato e necessitasse quindi di interventi conservativi. 1507 - 1523/08/16 (ricostruzione intero bene) Su commissione del principe vescovo Bernardo Clesio, la chiesa viene ricostruita in forme nuove; le spese sono sostenute tramite le rendite dei beni della chiesa, il contributo personale di Clesio e quello della comunità di Cles. La nuova fabbrica viene diretta da Baldassarre Clesio, in qualità di regolano maggiore della comunità e capitano delle valli, mentre il progetto è curato da tali maestri muratori Simone, Pietro e Antonio, che Costa (1986) ha voluto identificare con alcuni maestri comacini della famiglia Medaglia della val d'Intelvi, mentre Rasmo (1982) identifica due dei maestri nelle figure di Simone di Fedele e Antonio di Andrea (quest'ultimo operante, nello stesso periodo, anche a Tres). Il campanile viene eretto tra 1505 e 1518, anno in cui la cuspide viene coperta da lamine di piombo giunte da Mezzolombardo. Ultimata verso il principio del terzo decennio del XVI secolo, la chiesa viene solennemente consacrata da Bernardo Clesio nel 1523. 1614 - 1614 (ampliamento intero bene) La copertura della chiesa viene rinnovata, e viene eretta la sacrestia. 1619/09/23 - 1619/09/23 (erezione ad arcipretale carattere generale) Il cardinale e vescovo Carlo Madruzzo, recatosi alla Dieta di Ratisbona, presumibilmente assieme al pievano di Cles Martino Martinelli, con un diploma formale eleva la chiesa parrocchiale di Cles ad arcipretale, ed il pievano ad arciprete. 1643 - 1643 (costruzione organo) L'organo viene costruito in quest'anno da alcuni artigiani ginevrini. 1738 - 1739 (restauro sacrestia) In questi due anni sono documentati lavori nella sacrestia, presso il cui portale di accesso viene murato un antico doccione, sul quale viene inciso il millesimo "1739". 1774 - 1774 (costruzione pavimentazione) Ad opera dell'artigiano Giovanni Battista Sartori di Castione, la navata ed il presbiterio vengono pavimentati, e vengono realizzati i gradini di congiunzione tra gli ambienti. 1787 - 1787 (titolo di sede decanale carattere generale) Un catalogo del clero della diocesi tridentina viene stampato in questo anno; da questo emerge che all'epoca Cles era già sede decanale, comprensiva di sedici parrocchie. 1787 - 1787 (installazione meridiana) La meridiana posta sul prospetto esterno meridionale, recante il millesimo "1787", viene installata. 1804 - 1804 (completamento campanile) In questo anno vengono costruite la volta del primo piano del campanile e l'accesso esterno ad esso con la relativa gradinata. 1818 - 1823 (ampliamento intero bene) In questi anni si procede ad un'opera di ampliamento dell'edificio sacro su disegno dell'ingegnere Giovanni Maria Donati e con la collaborazione di Bortolo Leita, Giovanni Fellin, Carlo Bianchi e Giacomo Perini. La piazza antistante l'edificio viene ampliata e spianata, tramite lo spostamento del cimitero, fino a quel momento adiacente alla chiesa, in una nuova posizione; durante l'abbattimento della facciata viene rinvenuto un frammento di lapide romana iscritta. La navata dell'edificio viene prolungata di due campate, e vengono erette due cappelle laterali. I lavori vengono ultimati con il completamento della copertura, delle nervature in stucco della volta reticolare e con la messa in posa delle vetrate; segue un'opera di tinteggiatura e l'approntamento della pavimentazione. Al 1823 risale l'edificazione della cantoria. 1844 - 1844 (costruzione pulpito) In quest'anno viene eretto il pulpito in pietra di Priò. 1860 - 1865 (restauro copertura) La copertura subisce, in questi anni, un restauro parziale. 1865 - 1866 (restauro presbiterio) In questi anni viene ripristinata la balaustrata, danneggiata in qualche intervento precedente non meglio specificato, e si procede al rifacimento della pavimentazione del presbiterio. 1880 - 1880 (rifacimento pavimentazione) In questo periodo viene rinnovata la pavimentazione della navata. 1941 - 1950 (restauro intero bene) L'edificio subisce un'opera di restauro conservativo di proporzioni non meglio specificate dalla bibliografia; la relazione tecnica del progetto di restauro concluso nel 2003, curato dall'architetto Chiara Zanolini, riporta che in quell'occasione tutti gli intonaci interni vennero ricoperti da uno strato di malta grezza al fine di livellare le pareti della navata e del presbiterio. 1970 - 1973 (restauro interno) Nell'arco di questi tre anni vengono effettuate alcune opere di restauro ed alcuni interventi in vista del previsto adeguamento dei poli liturgici del presbiterio (che verrà effettuato soltanto trenta anni dopo); vengono rimossi gli altari ai lati dell'arco santo, così come il pulpito, e si procede a rinnovare la pavimentazione interna della navata e del presbiterio. 2001 - 2003 (restauro intero bene) Su progetto dell'architetto Chiara Zanolini e degli ingegneri Rinaldo Meneghini e Silvano Bertoldi, viene realizzata un'ampia opera di restauro conservativo, che vede l'installazione e il rinnovo di alcuni impianti, la pulizia ed il restauro degli apparati lapidei e degli intonaci interni ed esterni, il rifacimento della copertura, il restauro completo della sacrestia. Durante i lavori emergono tracce di un edificio precedente il nucleo originario della chiesa, presumibilmente eretto tra IV e IX secolo avanti Cristo.

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