1233 - 1233 (menzione carattere generale) Il termine “pieve di Ton” è documentato per la prima volta con uso territoriale nel 1233; nel 1288 si registra il primo nome del curatore d’anime, il pievano Guglielmo (Trento, Archivio di Stato, Archivio del Principato Vescovile). 1321 - 1321 (lavori intero bene) Secondo Weber (1938), nel 1321 la comunità di Dardine, appartenente alla pieve di Torra, a cui era stato concesso lo sfruttamento del monte Malachino insieme alle ville della pieve di Ton, si rifiutò di concorrere alle spese per lavori alla chiesa “già fatti o da farsi”, e da tale fatto si dedurrebbe che fosse in atto un intervento di rifacimento o ristrutturazione di una certa entità. Tale ipotesi non è tuttavia suffragata da evidenze materiali e non è al momento verificabile. 1500/08/01 - 1500/08/01 (consacrazione carattere generale) Alla fine del XV secolo un nuovo intervento di una certa importanza deve aver interessato l’edificio, tanto da rendere necessaria una riconsacrazione, avvenuta il 1° agosto 1500, per mano del vescovo Francesco della Chiesa, titolare di Drivasto e suffraganeo di Udalrico Lichtenstein. 1531 - 1549 (ricostruzione intero bene) Durante la visita pastorale del 1537 la pieve era inagibile, in quanto “de novo fabricata et nondum finita”, tanto che si dovette celebrare nella chiesa di San Vigilio. A capo della ricostruzione, fatta conservando il luogo sacro scelto in precedenza, vi era il comacino Luigi Frisoni (Luixo de Frisono taiapreda), che firmò una lapide oggi inserita nel pavimento e datata 1549, da considerare come l’anno di chiusura del cantiere, apertosi presumibilmente all’inizio degli anni Trenta. 1558/11/20 - 1558/11/20 (consacrazione carattere generale) Il nuovo edificio venne consacrato il 20 novembre 1558 da Mariano Mano, suffraganeo del cardinale Cristoforo Madruzzo, insieme ai tre altari esistenti, che dalla visita pastorale del 1579 risultano dedicati alla Madonna (il maggiore), a Sant’Antonio Abate (poi a Sant’Antonio di Padova) e a Santa Caterina. 1650 - 1699 (costruzione cantoria) L’attuale cantoria lignea è stata assegnata dagli studiosi alla seconda metà del XVII secolo. 1718 - 1735 (ampliamento intero bene) L’edificio sacro fu ampliato nella prima metà del XVIII secolo, presumibilmente sia ricostruendo l’area del presbiterio e dell’abside, sia aggiungendo una campata alla navata verso sud-ovest, nel periodo di reggenza della pieve di Pietro Antonio Guardi (1712-1755, teologo, zio dei pittori Giovanni Antonio e Francesco) e sotto la direzione dell’architetto comacino Bernardo Tacchi il Vecchio, pagato per lavori alla chiesa e al campanile nel 1719 e operante in Castel Thun nel 1923-1924; con l’occasione fu eretto un nuovo altare maggiore ligneo, realizzato da Vigilio Fortunato Prati (1718-1719). Nel 1724 si chiuse la volta della cappella a destra, dedicata all’Immacolata, e nel 1728 si compì la sopraelevazione del campanile (la data è visibile sul tiburio). Nel 1735, come indica l’iscrizione incisa sulla cornice della finestra a lunetta, si completò la sacrestia. 1742/09/07 - 1742/09/07 (consacrazione carattere generale) L’edificio così rinnovato e il nuovo altare maggiore marmoreo, opera di Teodoro Benedetti del 1739, vennero consacrati dal principe vescovo Domenico Antonio Thun il 7 settembre 1742. 1908 - 1908 (ristrutturazione tetto) Nel 1908 il tetto, un tempo più spiovente, fu ridotto alla forma attuale mediante l’innalzamento della mura esterne; in quell’occasione la copertura in scandole di larice fu sostituita da tegole a coda di castoro in cotto. 1926 - 1926 (fusione campane) Tre delle quattro campane antiche furono requisite durante la grande guerra; sei nuovi bronzi furono rifusi dalla ditta Colbacchini di Trento nel 1926. 1949 - 1950 (ristrutturazione intero bene) Tra il 1949 e il 1950 la chiesa fu interessata da una ristrutturazione; tra le operazioni fatte vi furono la sostituzione delle vetrate e il restauro della cantoria. 1963 - 1963 (erezione ad arcipretura carattere generale) Nel 1963 la popolazione di Vigo di Ton chiese e ottenne che la parrocchiale fosse fregiata del titolo di arcipretale. 1968 - 1971 (ristrutturazione intero bene) In data anteriore all’8 maggio 1969 la balaustra in ferro battuto che chiudeva il presbiterio era già stata rimossa, come denunciò il Soprintendente Nicolò Rasmo; ulteriori interventi di riassetto liturgico e ristrutturazione si compirono nel 1970 e nel 1971, con la sostituzione delle coperture in lamiera di zinco, la realizzazione dell’impianto di riscaldamento, l’integrazione e la levigatura dei pavimenti, la realizzazione di un’intercapedine esterna per sanare l’umidità di risalita, il restauro di metà dei banchi, il rinnovo dell’impianto di diffusione audio e la tinteggiatura interna. L’elettrificazione delle campane era già stata effettuata in precedenza. 1982/04/21 - 1982/04/22 (spogliazione arredi) Nel febbraio del 1982 la Provincia Autonoma di Trento concesse un contributo per la realizzazione di un impianto anti intrusione in chiesa; nonostante ciò l’edificio fu interessato da un furto nella notte tra il 21 e il 22 aprile dello stesso anno, che comportò la parziale spogliazione degli altari minori lignei. 2003 - 2003 (ristrutturazione sagrato) Nel 2003, su progetto dell’architetto Stefano Endrizzi, la pavimentazione del sagrato in asfalto venne sostituita da una nuova in lastre di pietra calcarea, con l’integrazione e la regolarizzazione dei gradini di accesso alla chiesa e la realizzazione dell’ingresso sbarrierato sul lato sinistro; furono inoltre consolidati e restaurati i muri di contenimento del sagrato stesso, venne eseguita un’opera di drenaggio lungo il perimetro della chiesa, furono predisposti tubi di scarico e pozzetti per le acque bianche e nere e condotti per la realizzazione dell’impianto di illuminazione esterna di chiesa e sagrato, con corpi a incasso nella pavimentazione e nei muri perimetrali. 2006/07/24 - 2008 (restauro esterno) In data 24 luglio 2006 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento espresse parere favorevole al progetto di restauro conservativo esterno della chiesa, redatto dall’architetto Enrico Mazzucchi, teso a rimuovere l’intonacatura recente e lo zoccolo in malta di cemento a sbriccio, a consolidare l’intonaco antico e a rifarlo alla base, ad eseguire una nuova tinteggiatura, a restaurare e ripulire gli elementi lapidei, le vetrate e le inferriate. I lavori, eseguiti nel 2007, furono integrati da un intervento di restauro al campanile autorizzato il 5 novembre dello stesso anno e realizzato nel successivo, con la sostituzione del manto di copertura in lamiera di rame e la pulitura e il consolidamento della muratura, degli elementi lapidei e dei quadranti di orologio. 2011/08/28 - 2011/08/28 (danneggiamento intero bene) Il 28 agosto 2011 un principio di incendio scoppiato in sacrestia danneggiò direttamente un mobile ligneo e l’ambiente di servizio e indirettamente pareti interne e arredi della chiesa, anneriti dal fumo. 2011/11/07 - 2014 (restauro interno) Il 7 novembre 2011 è stato dato parere favorevole al progetto di restauro redatto dall’architetto Enrico Mazzucchi, finalizzato a intervenire sui danni causati dall’incendio, con la pulizia delle superfici interne della chiesa, la ristrutturazione della sacrestia e la realizzazione di nuovi impianti anti intrusione, di videosorveglianza e antincendio. I lavori si sono compiuti entro il 2014.
V. Roma - Ton (TN)