Fu eretta tra il 1604 e il 1825 sull'area in cui sorgeva la basilica paleocristiana di San Pietro de Dom (V-VI secolo), oggi affacciato su piazza Paolo VI. Il Duomo Nuovo, non essendo il risultato di una edificazione secolare ma frutto di un unico cantiere, presenta una struttura complessivamente omogenea e coerente, nell'architettura e nelle decorazioni. Unico elemento che tradisce la lunga durata della fabbrica, protrattasi 230 anni circa, è il sottile connubio che si avverte all'interno, ma soprattutto in facciata, fra gusto barocco e stile neoclassico, il cui risultato è il connubio di un edificio iniziato barocco e finito neoclassico. La facciata su Piazza Paolo VI è un elemento caratterizzante: realizzato in marmo di Botticino, è simmetrica e si sviluppa su due ordini, con quello inferiore più largo per contenere i due ingressi laterali. Quello superiore è invece di carattere soprattutto decorativo, essendo molto più alto di quanto sia in realtà il soffitto della cattedrale. L'ordine architettonico utilizzato è ovunque il corinzio e le basi sono tutte attiche. Sull'asse di simmetria centrale si aprono, rialzato da alcuni gradini, il grande portale d'ingresso con frontone ad arco, ospitante il busto del Cardinale Angelo Maria Querini realizzato da Antonio Calegari nel 1750. Sul livello superiore è posto invece un alto finestrone, sormontato da cornice e un frontone triangolare aggettanti. Il frontone principale della facciata è triangolare ed in aggetto, dove campeggia lo stemma della città di Brescia (a ricordo, delle cattedrali che erano di proprietà del Comune), coronato dalle statue della Vergine Assunta e dei Santi Pietro, Paolo, Giacomo e Giovanni di Giovanni Battista Carboni, Stefano Citerio e Pier Giuseppe Possenti, realizzate nel 1792. Sono invece di Antonio e Carlo Carra le statue dei Santi Faustino e Giovita nelle nicchie dell'abside e il San Giovanni Battista collocato sulla porta laterale nell'odierna Via Querini, verso il Broletto. L'interno, è impostato su pianta a croce greca, con unica navata a contorno dell'ampio centro dell'edificio sormontato dalla cupola. La profonda abside evidenzia comunque un asse principale di simmetria e fu, l'espediente per mantenere l'impianto a croce greca pur non contraddicendo le direttive della controriforma. L'ordine corinzio gigante di facciata si ripete all'interno, decorando coerentemente tutte le pareti e i sostegni della cupola, i quali sono stati realizzati a L, definendo il grande spazio aperto della pianta in spazi minori proporzionali. Quest'ultima poggia su un alto tamburo illuminato da ampi finestroni rettangolari e tutta la struttura si sostiene su quattro piloni ingentiliti da otto alte colonne libere, anch'esse di ordine corinzio, rivolte verso il vano centrale. Dal pavimento alla lanterna si raggiungono i 91 metri di altezza. Ai quattro pennacchi sono apposti i busti in marmo degli evangelisti: San Giovanni e San Luca sono opera di Santo Calegari il Giovane, mentre San Marco e San Matteo sono del Carboni. I numerosi sottarchi, compresi quelli della cupola, sono decorati da cassettoni con rosette in marmo, ma alcune sono copie in cemento realizzate durante i restauri post-bellici. Tutto l'ambiente interno è impregnato da una luce bianco-azzurra, data dallo stucco e dai marmi bianchi che ricoprono ogni superficie. Sono presenti numerosi elementi in marmo, dai pennacchi della cupola, a tutti gli elementi architettonici del tempio, cioè le colonne, le lesene, il fregio, le cornici delle finestre e le decorazioni nelle lunette sopra gli altari laterali. Impianto strutturale La chiesa presenta pianta croce con copertura voltata dotata, centralmente, di cupola con lanterna; le murature hanno struttura continua con volte e solai di forma articolata.
P. Paolo VI - Brescia (BS)