VII - IX (preesistenze intorno) Santa Maria del Piano è la più antica chiesa di Jesi. Era una potente abbazia benedettina, fondata presumibilmente tra il VII e il IX secolo; la datazione è suggerita dal prezioso sarcofago ancora oggi al suo interno, la più antica testimonianza di scultura cristiana nella vallesina, dai capitelli e da altri antichi frammenti. Venne eretta, probabilmente, sopra le fondazioni di un tempio pagano. IX - X (trasformazione architettonica intero bene) E’ questo il periodo di massima importanza della abbazia, che possedeva terre dal fiume Musone al fiume Nevola. La chiesa venne adattata alle forme romaniche e ne sono testimonianza la larga navata centrale, le due strette navate laterali, i pilastri ottagonali e il frammento di affresco con testa d’angelo. 1211 - 1211 (documentazione beni abbazia) Il primo documento storico che riguarda l'abbazia risale al 1211, quando l’abate don Abramo dona alcune terre al comune di Jesi in cambio di protezione. 1263 - 1263 (trasformazione architettonica intero bene) Alla fine del secolo XIII le strutture furono rinnovate in stile gotico, allo stesso livello del pavimento della precedente chiesa romanica. Il monastero non perse la sua importanza perché nel 1263 Urbano IV si rivolgeva al vescovo di Jesi perché provvedesse a far eleggere un degno abate per il monastero. XIV - XIV (ampliamento e trasformazione intero bene) Alla fine del secolo XIV la chiesa fu, per la seconda volta, riadattata alle forme gotiche: rimangono sulla parete destra tre ampli archi acuti e due più ristretti. Probabilmente risale a questo periodo anche la costruzione della cripta. Il pavimento presbiteriale venne sopraelevato. 1457 - 1457 (trasferimento al vescovo intero bene) Decaduta l’abbazia, chiesa, monastero e terreni passano al vescovo. 1570 - 1570 (ritrovamento sarcofago ambiente interno) Nel 1570 viene scoperto, per la prima volta, un sarcofago in pietra scolpita, ritrovato sotto un altare. 1591 - 1591 (erezione a parrocchia intero bene) Il 4 giugno 1591 il vescovo Gabriele del Monte erigeva Santa Maria del Piano a chiesa parrocchiale, distaccandola dalla cattedrale. A questa epoca risalgono i primi documenti conservati nell’archivio parrocchiale. 1620 - 1620 (processioni giubilari intorno) Nel 1620, in occasione del Giubileo indetto da papa Paolo V, si svolsero per desiderio del vescovo due processioni giubilari, la prima delle quali diretta a Santa Maria del Piano, la seconda a San Nicolò, entrambe caratterizzate da una grande partecipazione della popolazione. 1728 - 1728 (trasformazione architettonica intero bene) Le strutture romanico-gotiche della chiesa vennero gravemente manomesse nel 1728 quando, sotto il vescovo Fonseca, fu abbattuta la navata laterale destra e lo spazio fu utilizzato per realizzare la casa canonica. Fu anche chiusa la cripta sotto l’altare maggiore. La chiusura delle navate laterali, la copertura del soffitto a capriate con l’attuale volta, il piano rialzato della navata centrale con l'interramento della cripta hanno fatto scomparire così “l’imponente suggestiva bellezza di questa chiesa", trasformandola radicalmente. 1737 - 1737 (realizzazione finestrone facciata) Nel 1737 venne aperto nella facciata, sopra la porta, il finestrone attuale nel luogo dove in precedenza erano due oculi “della grandezza di due palmi e mezzo”, tra i quali si innalzava una colonnina marmorea che aveva per base una sfinge sormontata da una civetta e per capitello una testa di Minerva. Tale reperto ha indotto vari studiosi a ritenere che nel luogo del tempio attuale sorgesse anticamente un tempio romano sacro alla dea. 1778 - 1778 (realizzazione altari ambiente interno) Nel 1778 vengono realizzati i due altari laterali: in quello di sinistra viene collocato il “Cristo flagellato” (sec. XVI su troncone di colonna antica), un tempo nella cripta. 1790 - 1790 (trasformazione architettonica ambiente interno e cripta) Risale al 1790 la costruzione dell’altare monumentale da parte del parroco don Giuseppe Spontini, zio del grande musicista Gaspare. Fece inoltre demolire ed interrare l’antica cripta, abbassare il livello del presbiterio ed infine fece erigere, attorno all’altare maggiore, il grandioso fastigio in stile barocco per circondare ed aureolare l’immagine della Vergine, una tavola cinquecentesca di recente rubata. 1887 - 1887 (demolizione e ricostruzione ala sinistra) Nel 1887 crollò l’antica parete originale sinistra; la precarietà di tutta la costruzione spinse ad abbattere completamente anche quella parte, determinando così la totale trasformazione della primitiva chiesa che veniva portata alla anonima forma attuale. La parete sinistra venne poi ricostruita; durante questi lavori venne ritrovato per la seconda volta il sarcofago, oggi collocato in una cappella a destra del presbiterio. 1906 - 1906 (ristrutturazione intero bene) Il vescovo Rambaldo Magagnini volle e finanziò gli ultimi lavori della chiesa che venne infatti consacrata il 26 maggio 1906 dal vescovo Giambattista Ricci. 1908 - 1908 (costruzione campanile) Nel 1908 venne realizzato il campanile sopra la facciata. 1934 - 1949 (inserimento lapide e tigli facciata e ambiente esterno) Nel 1934, a ricordo delle celebrazioni dei marchigiani illustri, venne murata una lapide sulla facciata della casa parrocchiale in memoria e onore di Gaspare Spontini. Una quindicina di anni dopo furono piantati davanti alla chiesa sette tigli, come simbolo delle sette note musicali. 1948 - 1948 (primi scavi archeologici intero bene e intorno) Nel 1948 il parroco don Ezio Balestra iniziò la campagna di scavi che portò al ritrovamento degli archi, delle tombe romane, delle colonne e di altri reperti. Seguirono i lavori il geometra A. Boria. Nello stesso anno, durante i lavori per il ripristino delle strutture dell’antica chiesa, vennero alla luce alcuni resti sul lato destro del presbiterio, cioè gli antichi archi e il piccolo affresco raffigurante un angelo, situato su un lato dei pilastri. 1957 - 1957 (restauro canonica) Nel 1957 furono eseguiti dei lavori di restauro nella casa canonica. 1959 - 1959 (tinteggiatura esterna intero bene) Nel 1959 furono eseguiti dei lavori di tinteggiatura esterna della chiesa e della casa parrocchiale. 1962 - 1962 (nuova campana campanile) Nel 1962 il campanile venne dotato di una nuova campana. 1968 - 1972 (scavi archeologici intero bene e intorno) Tra il 1968 e il 1972 venne effettuata la seconda campagna di scavi con l’apertura della cripta, lo spostamento della balaustra in pietra e la demolizione delle abitazioni sopra la navata destra che è stata quasi interamente recuperata. I lavori di restauro hanno permesso di riportare alla luce le superstiti antiche strutture e di formulare ipotesi sulle successive trasformazioni e manomissioni effettuate nel corso dei secoli. Gli scavi hanno messo in luce anche le fondamenta della chiesa altomedievale, dove si trovano grosse basi di pietra, forse di età romana, per pilastri o colonne. 1972 - 1972 (furto ambiente interno) Il 5 febbraio 1952 fu rubata la tavola cinquecentesca della Madonna con Bambino. 1997 - 1998 (restauro ambiente interno) Il 4 aprile 1998 la chiesa venne riaperta dopo nove mesi di lavori di restauro e manutenzione straordinaria. 2006 - 2007 (risanamento conservativo coperture e prospetti) A firma dell'architetto Nicola Giulietti di Jesi è stato presentato nel 2006 il progetto di risanamento conservativo dei prospetti e delle coperture della chiesa. Tra il campanile e il tetto vi erano infatti copiose infiltrazioni di acqua ed umidità. I lavori sono terminati nel 2007.
V. S.Maria 9 - Jesi (AN)