La scelta formale che ha guidato l'intervento, pur assumendo un linguaggio dichiaratamente moderno, ha rispettato l'essenza dei canoni tradizionali. L'area a disposizione è inserita in un contesto composta sopratutto di edilizia popolare con edifici di grande dimensione altezza e ciò ha posto un problema di riconoscibilità e rapporto con l'ambite circostante. Il progetto non vuole rivaleggiare col costruito già esistente, ma si inserisce a scala umana in modo da istituire, creare relazione tra la chiesa e l'umanità che dovrà fluirne. il complesso si compone di volumetrie regolari, correlata tra di loro strettamente e con lo spazio immediatamente circostante, che attraverso i rapporti non solo planimetrici, ma altimetrici diviene un tutt'uno con le volumetrie costruite, in rapporto di vuoti e pieni, di quote positive negative che legano in modo inconfondibile l'architettura al terreno, quasi come se da esso nascesse. L'aula assembleale il corpo servizi, la casa canonica e il volume ai ministeri parrocchiali sono strettamente collegati fra loro da spazi aperti, variamente articolati con specifiche funziono aggreganti. L'ubicazione della chiesa è tale da consentirne la vista dalle strade che ad essa convergono. La sua conformazione planimetrica è quadrangolare con l'accesso posto diagonalmente in direzione dell'incrocio tra Via V. Veneto e Via S. Pellico; Da esso si entra nell'aula tramite un strettoia e lo spazio immediatamente si apre, diventando simmetrico, unitario ed indirizza lo sguardo verso il punto focale dove tutti i posti convergono e dove, anche se lievemente scostati tra di loro, trovano posto il presbiterio, la sede, l'altare, l'ambone, il crocifisso, il battistero. Le altezze dell'aula sono variabili da un minimo in corrispondenza dell'ingresso ad un massimo in corrispondenza dell'altare. La copertura con andamento a vela costituisce con la sua conformazione a travia a vista in legno lamellare, man mano sempre più elevate verso l'area dell'altare, la nota architettonica dominante. Adiacente all'aula, al piano terra si è prevista la palazzina destinata alla segreteria e uffici della casa canonica al primo pano. La palazzina staccata, ma collegata da una struttura coperta di passaggio, con la sala riunioni e le aule della catechesi. Le volumetrie sopra descritte sono collegate tra loro, come già detto, da un ampio spazio e che è stato sistemato a gradoni. nella cavea così formata si affacciano le aperture degli scantinati e costituendo un punto di aggregazione e di riunione dei giovani, con ampi spazi a verde destinati alla svago e allo sport e strettamente legati al piazzale circostante la chiesa. Le barriere architettoniche sono superate agevolmente grazie alle numerose rampe previste per l'accesso ai vari ambienti e alle varie zone del complesso. Coperture Coperture dell'aula in travi in legno lamellare e rifinitura in lamina di rame. Solai dei vani di pertinenza e della cappella feriale in cemento armato. Impianto strutturale struttura orizzontale e verticale in cemento armato. Murature in tufo, intonacate e verniciate. Pavimenti e pavimentazioni pietra dura locale levigata e lucidata. Infissi vetrate realizzate con funzione strutturale per eccezione di quella posta sul retro dell'altare, alla quale è stata data un tono puramente artistico. Pianta trapezoidale che indirizza lo sguardo verso il punto focale dove tutti i posti convergono e dove, anche se lievemente scostati tra di loro, trovano posto il presbiterio, la sede, l'altare, l'ambone, il crocifisso, il battistero. Le altezze dell'aula sono variabili da un minimo in corrispondenza dell'ingresso ad un massimo in corrispondenza dell'altare.
VI a Cavalieri di Vittorio Veneto - Lecce (LE)