III - IV (preesistenze intorno) Secondo una leggenda, la prima chiesa di San Martino sarebbe sorta sui resti di un tempio pagano dedicato a Diana, dea della caccia, risalente al III-IV secolo d.C. Tale ipotesi troverebbe conferma nel toponimo "al pè del cervo", che identifica la zona a nord-ovest della chiesa. Ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza di un sepolcreto romano nella zona. VIII - XI (costruzione intero bene) Una prima chiesa venne costruita da monaci benedettini francesi stabilitisi qui intorno all'VIII-IX secolo; sarebbe databile al 1000 una porzione di muro lungo la parete nord dell'edificio attuale, che fa corpo con la vecchia sacrestia. XIV - XIV (decorazione interno) Nell'ultimo quarto del Trecento l'interno della chiesa venne affrescato da pittori giotteschi di area veronese. 1575 - 1582 (ampliamento intero bene) Tra il 1575 (data leggibile su di una pietra angolare esterna sul lato sud del presbiterio) e il 1582 (data tracciata su uno dei mattoni del soffitto), la chiesa venne ampliata a sud e ad est, mantenendo integra la parete nord. Vennero aperti due ingress sul fianco sud e venne chiuso quello a nord; la navata venne divisa in due campate da arcate a pieno centro in pietra. A quest'epoca risale anche il campanile. 1708 - 1708 (tinteggiatura interno) La visita pastorale del 1708 ordinò di imbiancare la parete settentrionale, macchiata dall'umidità. 1791 - 1791 (ristrutturazione intero bene) Una nuova tinteggiatura della chiesa venne eseguita nel 1791, insieme al rifacimento della vetrata dell'oculo in facciata e al ripasso delle croci di conscrazione. 1870 - 1870 (esterno ristrutturazione) Su progetto del geometra Giuseppe Caproni di Massone, una volta trasferito il cimitero a nord della chiesa (nel 1861), venne chiuso uno dei due ingressi a sud e realizzato con le pietre di recupero un nuovo portale sulla facciata. Al posto dell'ingresso chiuso a sud, si aprì una finestra. 1895 - 1895 (restauro interno) Verso il 1895 vennero casualmente scoperti gli affreschi trecenteschi della parete nord e si provvide alla loro messa in luce da parte di due fratelli tedeschi, dilettanti pittori, frequentatori della zona di Arco, dove avevano una villa. 1922 - 1925 (restauro interno) Sollecitato il nuovo Soprintendente Giuseppe Gerola, gli affreschi vennero restaurati a partire dal 1922, inizialmente da Domenico Brizzi di Assisi e, dopo una pausa di alcuni anni per mancanza di fondi, dal nipote Tullio Brizzi, che concluse il lavoro nel 1925. 1922 - 1928 (ristrutturazione e ampliamento intero bene) Per cura del nuovo Soprintendente Giuseppe Gerola, gli affreschi vennero restaurati a partire dal 1922, inizialmente da Domenico Brizzi di Assisi e, dopo una pausa di alcuni anni per mancanza di fondi, dal nipote Tullio Brizzi, che concluse il lavoro nel 1925. A partire dal mese di luglio del 1923 la ditta Federico Bontempi di Arco provvide ai lavori di ristrutturazione più generali, che coinvolsero le coperture e la struttura muraria, continuando poi con la tinteggiatura interna e il ripristino del colore naturale alla struttura del tetto, in precedenta imbiancata. Francesco Giustiniani di Roma decorò a tempera la volta del presbiterio e l'arco santo (le pitture vennero rimosse nel 1972). Nello stesso anno venne ristrutturato il campanile, dotato di nuove campane. Nel 1924 infine venne ampliata la chiesa dietro il presbiterio antico, ricavando un ambiente per il coro ad est e una sacrestia più grande a nord. Nel 1928 si concluse l'ampliamento, con l'aggiunta di un ulteriore vano sul l 1953 - 1953 (ristrutturazione coperture) Nel 1953 vennero eseguiti urgenti lavori di riparazione al tetto della chiesa e di rifacimento del castello campanario. 1953/09/12 - 1953/09/12 (erezione a parrocchia carattere generale) Sempre nel 1953, il 12 settembre, la curazia di San Martino venne elevata a parrocchia. 1954 - 1954 (rifacimento pavimentazione) Nel 1954 venne rifatto il pavimento, realizzato in mattonelle quadrate di pietra rossa e bianca. 1972 - 1978 (ristrutturazione intero bene) Con l'occasione dell'adeguamento liturgico del presbiterio, nel 1972 vennero eseguiti nuovi lavori di ristrutturazione: il rifacimento della pavimentazione di presbiterio, coro e sacrestia (ditta fratelli Bonvecchio di Ravina e Martino Bresciani di Arco), il risanamento e consolidamento degli intonaci, la riparazione e impermeabilizzazione del tetto, riparazione e sostituzione delle vetrate (Poliarte di Verona), la tinteggiatura esterna e interna (ditta Luigi Tomasi di Trento), il rinnovo dell'impianto elettrico. Nel 1978 venne sostituito l'impianto di riscaldamento. 1980 - 1989 (ristrutturazione intero bene) Negli anni Ottanta vennero elettrificate le campane, venne sostituito il generatore d'aria calda e rifatto l'impianto di diffusione audio. 1998 - 1998 (ristrutturazione esterno) Nel mese di gennaio del 1998 vennero eseguiti dalla ditta Angelini Remo di Arco lavori di rifacimento delle coperture e degli intonaci esterni, su progetto dell'architetto Campetti.
V. Scaletta, 5 - Arco (TN)