La chiesa di San Martino di Mommio si trova nella frazione più alta del borgo affacciata su un piazzale che la circonda per due lati. Il prospetto principale a capanna, ricostruito dopo il sisma del 1920, è fiancheggiato da due paraste ioniche. In asse si trovano il semplice portale e l'apertura circolare, posta al di sotto del timpano, è rifinita con una cornice in arenaria. A destra si affiancano un edificio più basso e la torre campanaria dalla cella, aperta con quattro finestroni rettangolari, coperta a terrazza e ricostruita dopo il terremoto. L'interno è ad aula unica, ripartito in quattro campate coperte da volte a padiglione; la prima di queste, corrispondente all'ingresso attuale, essendo crollata è stata sostituita con un soffitto piano. L'imponente scala che permette l'accesso alla parte occidentale del sagrato rivela in realtà anche la presenza della porta principale dell'edificio: si trovava al di sotto di un portico voltato antistante la casa canonica. In seguito il portico fu tamponato e l'antico ingresso venne trasformato in presbiterio aumentando la capienza del vano. L'accesso alla chiesa venne trasferito dalla parte opposta dove si trova ancora oggi Facciata la facciata della chiesa di Mommio è a capanna con apertura circolare centrale ornata da una cornice in arenaria; la pagina è delimitata da due paraste ioniche sulle quali si allinea la base del timpano di coronamento, il portale si colloca al centro racchiuso da una cornice continua di modesto spessore. A destra di quest'ultimo si affianca un corpo rettangolare, più basso, coperto da una falda inclinata all'estremità orientale del quale si eleva la torre campanaria. Mentre il fianco settentrionale della chiesa e quello occidentale sono nascosti dalle fabbriche che si addossano al perimetro esterno, il lato meridionale è completamente libero e, a differenza delle altre parti, non presenta la tipica struttura a fasce murarie alternate da mattoni, utilizzata nelle ricostruzioni post simiche novecentesche, bensì un paramento continuo anche se molto rimaneggiato, di derivazione medievale. La parte occidentale di questo paramento trova proprio in corrispondenza dello scalone attraverso il quale si accedeva al piazzale e, con ogni probabilità, all'antico ingresso, protetto da un porticato come descrive il Catasto del 1826. Si notano il tamponamento successivo e la finestra ogivale, con mostre in mattoni, che oggi illumina il presbiterio in corrispondenza dello spigolo dell'antico edificio religioso Impianto strutturale l'impianto strutturale dell'aula, generato da una pianta rettangolare, con la base maggiore circa due volte quella minore, si compone nella parte centrale di muri perimetrali rinforzati all'interno da setti murari piuttosto profondi sui quali si impostano le due volte a crociera. Il presbiterio invece è coperto da volta a padiglione. Tali strutture scandiscono lo spazio interno in quattro campate di cui soltanto tre conservano la copertura voltata mentre la prima, corrispondente all'ingresso, è stata ricoperta da un solaio piano dopo il crollo della volta Pianta lo spazio dell'aula è ripartito quattro campate uguali, quella occidentale accoglie il presbiterio con il pregevole altare settecentesco in arenaria collocato sopra tre gradini. Le due cappelle adiacenti, dedicate rispettivamente alla Vergine ed a Sant'Antonio abate, sono ornate con pregevoli altari. Quello della Vergine in pietra arenaria è datato 1748. La modesta altezza del vano e l'ampiezza delle cappelle tendono a dilatare lo spazio interno di cui si percepisce la sequenza episodica piuttosto che unitaria Presbiterio il presbiterio fu collocato nella posizione attuale probabilmente verso la fine del secolo XX quando fu tamponato il portico ancora esistente nel 1826 e fu aperta la finestra ogivale che lo illumina. L'altare settecentesco fu spostato e ricollocato nella posizione attuale permettendo di aggiungere una campata all'aula liturgica potenziandone lo spazio. Fu ornato con un coro ligneo a specchiature regolari Struttura la struttura dell'edificio è in muratura portante di pietrame sbozzato, o di reimpiego, murato a calce ripartito in fasce omogenee di circa un metro alternate a filari di mattoni pieni. La facciata meridionale presenta invece una muratura continua in bozze di arenaria Coperture la copertura dell'edificio è a due spioventi con manto di tegole alla marsigliese sostenuto da struttura lignea appoggiata sui lati lunghi della scatola muraria al di sopra della struttura voltata. Pavimenti e pavimentazioni il pavimento dell'aula è in graniglia di marmo bianco e nero con due bande di marmo verde scuro in corrispondenza dell'asse del vano alla distanza di un metro una dall'altra Elementi decorativi nella decorazione pittorica, gradevole nel complesso con le sue tinte pastello dominate dagli azzurri delle volte, si rileva la firma del pittore Luigi Battistini di Fivizzano, apposta nella lunetta del presbiterio raffigurante San Martino che dona il mantello al povero, della stessa mano sembra anche il medaglione che rappresenta Gesù fanciullo Agnello di Dio. Tra gli apparati decorativi emerge il pregevole reliquiario collocato in corrispondenza del setto murario posto a sinistra dell'ingresso già arco trionfale dell'antico presbiterio. Si tratta di una cornice in arenaria piuttosto ampia scolpita con un festone di fiori e frutti ricadente verso due girali verticali sostenute da mensole. La sormonta una protome di cherubino mentre in basso il cartiglio reca l'iscrizione "Momiis: sunt reliqiae". Lo sportellino di chiusura, in legno dipinto, reca l'immagine dell'ostensorio con il monogramma di San Bernardino di probabile reimpiego. Torre campanaria o campanile il campanile si affianca al lato settentrionale della chiesa. Generato dalla base quadrata si eleva al di sopra dell'edificio con una cella a quattro fornici rettangolari, ricostruita dopo il sisma del 1920, e coperta da solaio piano. Sullo spigolo adiacente la porta d'ingresso alla torre si trova incisa la data 1892
- Fivizzano (MS)