1300 - 1396 (preesistenze carattere generale) Il territorio di Melara era in epoca medioevale amministrato da un Priorato, che col tempo (1155) scelse di passare sotto la giurisdizione, con enfiteusi perpetua, del Vescovo di Ferrara. Agli inizi del 1300 sorge la nuova pieve di Santa Maria di Melara, documentata dal Guarini nel 1322 ma di certo preesistente. Essa ebbe vita fino al 1396 circa, quando venne demolita. 1404 - 1593 (preesistenze intero bene) Riedificata nel 1404 col titolo di San Materno Vescovo, la chiesa sarà visitata dal vescovo Giovanni Tavelli da Tossignano nel 1434. Il terribile terremoto del 1570 colpì anche l'edificio di San Materno, che dovette essere risistemato. Troviamo la prima descrizione dello stesso nella relazione della visita apostolica di mons. Maremonti (1574): aveva la facciata volta a ponente, sette altari, il battistero e la torre campanaria. Il 10 agosto 1593 la chiesa venne consacrata con solenne cerimonia dall'allora vescovo Fontana. 1705 - 1800 (costruzione intero bene) Nel 1705 l'arciprete G.Battista Montini con la benedizione della prima pietra dava inizio ai lavori per il nuovo tempio, opera grandiosa, che si protrasse per diversi anni, e di cui l'architetto Vincenzo Santini fu incaricato di ideare il progetto e dirigere i lavori. Infatti nell'Album Santini presso la Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Ferrara nelle tavole 28-29-30 sono delineate la pianta, lo spaccato e la facciata della parrocchiale di Melara. Nel 1732 veniva autorizzata la demolizione della vecchia chiesa, poichè la nuova poteva ormai sostituirne la funzione, anche se non ancora ultimata in tutte le sue parti. Del complesso precedente si conservò solo il campanile, che si trova tuttoggi davanti alla nuova costruzione, sulla sinistra. L'opera di allestimento degli altari, di decorazione, di rifinitura e completamento degli arredi continuò per tutto il secolo. 1818 - 1825 (cambiamento diocesi intero bene) Nel 1818-1819 avvenne il passaggio alla Diocesi di Adria e nel 1825 la visita del vescovo Ravasi, che trovò una chiesa a tre navate, le due laterali divise in tre campate con cappelle, e dieci altari (SS.mo, B.V. del Rosario, Natività di N.S.G.C., S. Gaetano, S. Eurosia, S. Antonio di Padova, S. Francesco, Crocefisso, B.V. del Lume e in sacrestia l'altare di S. Pietro). 1851 - 1871 (restauro intero bene) Nel luglio 1851 scoppiò uno spaventoso incendio, che danneggiò seriamente la struttura della chiesa, lasciando in piedi solo le mura perimetrali e gli altari marmorei. Gli interventi di restauro richiesero oltre sei anni di lavoro. Nel 1871 venne sostituita l'originaria copertura a cupola della cella campanaria, dotata di due finestre centinate per lato.
P. XX Settembre 4 - Melara (RO)