La chiesa di San Maurizio di Aiola si trova al centro del nucleo collinare situato lungo la mulattiera che conduceva a Massa ed alla valle del Frigido attraverso Vinca. L'edificio compare sull'asse di uno stretto vicolo che lascia scorgere il podio del sagrato, il portale in arenaria, l'altorilievo raffigurante san Giorgio ed il drago, la bifora novecentesca sormontata dal timpano. Sul retro dell'abside, dove si trovava il vecchio cimitero, nel 1708, è stato addossato il campanile. Le murature esterne dell'edificio, soprattutto quelle dei fianchi, sono realizzate con conci ben squadrati che richiamano murature degli edifici religiosi del secolo XIII, esse includevano anche la facciata oggi molto rimaneggiata. La chiesa è a pianta rettangolare ad aula unica, coperta a capanna, rifasciata all'interno con una partitura architettonica modulare atta a sostenere le volte, ridipinte dopo l'incendio del 1909. L'antico spazio romanico di cui si conserva, oltre all'esterno, anche un frammento dipinto quattrocentesco, ha assunto quindi l'assetto tardo barocco comune a molti altri edifici lunigianesi. Contiene, oltre all'altare maggiore di pregevole fattura ligure, due altari laterali in corrispondenza del contro-asse del vano. Facciata La facciata presenta un impaginato architettonico rettangolare sormontato da un timpano, disegnato da cornici in arenaria: si distacca da un basamento generato dalla disposizione perpendicolare al pendio dell'aula liturgica e raccordato con una scalinata, a doppia rampa, al livello del terreno sottostante. Il portale in arenaria, posteriore al paramento medievale della facciata, potrebbe essere coevo ai rifacimenti settecenteschi, quando l'edificio fu sopraelevato per impostare le volte. La bifora e la cornice del timpano furono realizzate durante i lavori di restauro del 1966 quando venne rimosso l'intonaco che ricopriva la facciata. Impianto strutturale L'impianto strutturale è formato da un vano monoassiale e chiuso da un presbiterio mistilineo sub-rettangolare al quale si addossa, dall'esterno, il campanile. Si tratta dell'integrazione di due sistemi: uno medievale, probabilmente coperto a capriate, di cui sono rimasti i muri primetrali, ed uno barocco che lo ha rimodellato dall'interno, impostando una pseudo-cupola centrale, sostenuta da due campate minori, coperte con una volta ribassata a tre centri, l'una contenente la cantoria e l'altra il presbiterio. Pianta La pianta è rettangolare rimodulata con coppie di pilastri addossati alle pareti dell'edificio medievale. A destra dell'ingresso trova posto il fonte battesimale, mentre sul contro-asse sono collocati due altari in stucco, addossati alle pareti. Le nicchie aperte dopo l'incendio del 1909 che aveva distrutto le tele originarie, contengono le statue di San Maurizio e della Vergine Assunta. L'altare maggiore, in marmo, di gusto ligure, è opera di pregevole fattura mentre il coro ligneo fu ricostruito dopo l'incendio dianzi menzionato. Fondazioni L'unica nota degna di rilievo, a questo proposito, è la presenza del piano basamentale dal quale si distaccano i muri perimetrali, elemento comune ad altri edifici romanici della zona, qui si presenta come volume atto a formare il livello d'imposta del pavimento dell'aula. Struttura Le strutture presentano due caratteri distinti leggibili nella pezzatura dei materiali messa in luce dallo scrostamento del paramento medievale. Quest'ultimo è composto di conci ortogonali, ben squadrati ed allineati, mentre quello del rifacimento settecentesco è composto, come sempre, di pietre di pezzatura diversa tenute insieme da molto legante e destinate ad essere ricoperte dall'intonaco. Coperture La copertura è a capanna con manto di tegole alla marsigliese e struttura lignea di sostegno, probabilmente appoggiata direttamente alle sottostanti volte, non esistendo alcun vano sottotetto. Scale Le scale sono presenti nel fronte dell'edificio per accedere all'ingresso, sono a doppia rampa con gradini monolitici, in arenaria scolpita, appoggiati su un basamento delimitato da bozze dello stesso materiale e sormontato da ringhiera in ferro di semplice fattura. Pavimenti e pavimentazioni Il pavimento dell'aula è in marmo bianco e nero, a scacchiera, con inserto centrale in graniglia a disegno. Elementi decorativi L'altorilievo raffigurante San Giorgio ed il drago, recante il giglio fiorentino, datato 1520, proviene dall'eremo omonimo situato sopra Aiola su un costone del Pizzo d'Uccello, soppresso nel 1779 dalla legislazione del Granduca di Toscana, ed oggi distrutto. L'iscrizione posta sopra l'immagine reca la data del 1814 quando fu collocata sulla facciata della chiesa. All'interno si trova un dipinto su muro raffigurante S. Antonio Abate venuto alla luce dopo l'incendio del 1908. In basso si legge che l'opera fu fatta eseguire del Presbitero Guastino rettore della chiesa di San Maurizio nel maggio del 1470. Pareti laterali Le pareti laterali dell'edificio espongono il paramento murario romanico con gli elementi architettonici caratteristici: monofore e aperture tamponate a seguito dei rifacimenti successivi. La precisa lavorazione dei conci denota l'abilità dei lapicidi e, di conseguenza, la capacità delle maestranze che eseguirono l'edificio. Esterno edificio L'edificio prima del 1966 era intonacato e presentava delle cadute di materiale in corrispondenza del paramento in conci. Sembrerebbe che il timpano sia stato costruito in occasione di quei lavori dalla ditta Angelo Battistini di Mezzana che fece eseguire la cornice in arenaria e la bifora dallo scalpellino Angelo Conti.
- Fivizzano (MS)