la chiesa di Michele Arcangelo di Agnino si trova nel nucleo di Piazza che insieme a Villa e Castello configura l’abitato, disposto a mezzacosta, presso l’incrocio tra la strada che unisce Fivizzano e Licciana ed un tempo, appoggiandosi alle dorsali minori del manto collinare sinistro della Magra, univa Lucca e Piacenza, con quella per Quarazzana ed il passo del Cerreto, lungo la sponda sinistra del Rosaro. La chiesa con la sua mole regolare, coperta a capanna, è affiancata, in corrispondenza dello spigolo nord orientale del presbiterio, dal campanile, robusta torre a base quadrata a copertura piana, aperta con quattro fornici a tutto sesto sui quattro lati, visibile da un ampio territorio. Alla fine del secolo XIII la cappella di Agnino compariva tra quelle dipendenti dalla Pieve di Soliera e verso la fine del secolo XVI divenne parrocchia autonoma. L’edificio, fiancheggiato a settentrione dal cimitero, affaccia su un sagrato situato lungo la strada che conduceva al Castello ed ha il presbiterio rettangolare rivolto ad oriente. Il prospetto principale è caratterizzato da un timpano triangolare aperto, ed è diviso in due parti da un’ampia fascia parapetto sulla quale appoggia la trabeazione dell’ordine superiore sormontata da una cuspide posta sull’asse della sottostante finestra. Gli elementi architettonici della struttura sono leggibili anche sui fianchi laterali dove compaiono coppie di paraste binate coerenti con la declinazione dell’ordine gigante del prospetto e della partizione interna dell’aula. L’organismo a base rettangolare imposta, infatti, la sua articolazione inserendo tra due moduli minori, corrispondenti all’ingresso ed al presbiterio, una campata più ampia con funzione di controasse, contenendola tra due coppie di paraste binate, rigiranti sullo spigolo, poste alle estremità di una superficie muraria continua, da intendersi come un unico pilastro. Tale articolazione, leggibile anche all’esterno, sembrerebbe suggerire un’intenzione progettuale unitaria, alternativa al precedente edificio forse completamente sostituito. L’immagine dell’interno, anche se alterata dalla mancanza delle volte, crollate durante il sisma del 1920 e sostituite da un soffitto in legno a cassettoni, conserva il carattere della grande sala dominata dalla scenografica struttura dell’altare maggiore, in stucco, collocato assialmente sulla parete di fondo Facciata la facciata della chiesa della chiesa è contenuta all’interno di due paraste angolari sormontate da un timpano triangolare a base aperta poi raccordata con una cuspide corrispondente alla sottostante finestra. Quest’ultima, inserita tra le due paraste dell’ordine minore, appoggiato sull’alto basamento che ripartisce la pagina interna della facciata, arricchisce un poco l’essenziale linguaggio del prospetto. Nell’ordine inferiore, tra due paraste prive di basamento e capitello, si apre il portale in arenaria con cornice continua a fascia interna ribassata, sormontato dal fregio con il gocciolatoio e la cimasa Impianto strutturale l’impianto strutturale, con presbitero rivolto ad oriente, è ad aula unica a base rettangolare, lunga due volte e mezzo la larghezza. Le pareti della scatola muraria sono ripartite in tre campate, di cui quella centrale più ampia, separate da coppie paraste binate. Esse indicano un cambiamento strutturale e linguistico dell’articolazione architettonica della parete che si assotiglia in corrispondenza della cappella centrale. Al di sopra della trabeazione dorica la parete prosegue fino al soffitto orizzontale in legno che ha sostituito le precedenti volte. La presenza del ritmo dei pilastri binati anche nelle pareti esterne è sintomo di una dinamica progettuale unitaria tesa a trasformare radicalmente in precedente edificio medievale. Sull’angolo sinistro del presbiterio si addossa il volume della robusta torre campanaria fiancheggiato dal corpo più basso della sacrestia. I due elementi sono esterni alla scatola muraria dell’aula che mantiene la geometria rettangolare dell’impianto Interno l’interno presenta una proporzionata partitura architettonica che il crollo dell’ampio sistema voltato, ha in gran parte, compromesso. Il ritmo delle campate si focalizza ai lati di quella centrale più ampia delle due laterali, sormontata dall’ampia lunetta finestrata ed adornata con due dossali di grandi dimensioni, proporzionali all’importanza del controasse dell’edificio. Il tratto murario compreso tra le due paraste, leggibile come un unico ampio pilastro, è stato utilizzato inserire due coppie simmetriche di confessionali a muro. La controfacciata è occupata dalla cantoria e presenta un corpo avanzato centrale sostenuto da pilastri e raccordato alle pareti laterali mediante tratti curvilinei che ne riducono gradualmente la profondità; tale forma è dovuta alla presenza degli altari laterali precedenti all’inserimento del manufatto Presbiterio il presbiterio rettilineo, delimitato da una balaustra in marmo, occupa l’ultima campata del vano, dalle proporzioni simili a quella dell’ingresso. La distingue da quest’ultima la maggior solennità dell’apparato decorativo dominata dall’imponente struttura dell’altare maggiore, molto rimaneggiata nella parte inferiore anche a seguito dell’adeguamento liturgico. Una coppia di tre colonne corinzie, due disposte sul fondo ed una tortile nera in primo piano sostengono l’andamento diagonale della trabeazione, dal frontone aperto verso l’aula per aumentare l’effetto prospettico. A differenza degli altri altari la metrica architettonica del dossale, composta per ospitare la grande tela raffigurante l’immagine del Santo patrono Michele e di Nostra Signora della Neve, si spinge in alto fino ad interessare l’ordine gigante dell’aula. L’operazione è avvenuta, tuttavia, con la cura di non interrompere totalmente la continuità della cornice mantenendone lo sviluppo, a partire dal gocciolatoio, e di contenere l’apparato ornamentale all’interno del disegno compositivo dell’insieme Struttura la struttura dell’edificio è in muratura portante a con tessitura a bozze di varia pezzatura completamente intonacate. La copertura dell’aula è in travature lignee gerarchizzate tra loro con specchiature in tavolato dipinto a cassettoni con dorature Coperture la copertura dell’edificio è a capanna con manto in coppi ed embrici. La sacrestia è coperta con un’unica falda inclinata essendo collocata ad un livello molto inferiore non interferisce con la geometria della copertura principale Pavimenti e pavimentazioni il pavimento è realizzato con mattonelle quadrate in marmo bianco e grigio disposte a losanga su file alternate e bande rettilinee in corrispondenza del corridoio centrale Elementi decorativi l’apparato decorativo eseguito nel secondo dopoguerra dal pittore Triani di Pontremoli si inserisce rispettosamente nel disegno settecentesco della partitura architettonica esistente: ne consente ancora la leggibilità soprattutto nella parte inferiore che i danni sismici hanno alterato in modo minore. La metrica ben declinata della trabeazione dorica coordina strutture ed arredi, in un insieme unitario attribuendo ad ogni spazio la sua specifica funzione senza perdere di vista la concezione sostanzialmente unitaria dell’insieme Torre campanaria o campanile il campanile è una torre a base quadrata con copertura piana appena incastrato nello spigolo nord orientale del fabbricato. Due fasce marcadavanzale descrivono la geometria del volume della torre; la prima si colloca in corrispondenza del colmo della copertura, l’altra qualche metro sopra dove appoggiano i quattro alti fornici a tutto sesto della cella campanaria. Sono contenuti all’interno di specchiature delimitate da robusti pilastri angolari sormontati dal guscio della cornice che sostiene il parapetto in ferro della copertura
- Fivizzano (MS)