Chiesa di S.Michele Arcangelo

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Informazioni

la chiesa di San Michele Arcangelo di Giovagallo si trova nell’alta valle del torrente Penolo, lungo la strada che conduceva verso la Liguria, antica dipendenza della Pieve di Vico di Castevoli. La cappella di San Michele aveva sotto la giurisdizione numerose frazioni rurali. Oltre alla titolazione, frequente nei territori presidiati dai Longobardi, ed all’attestazione contenuta nelle Decime Bonifaciane del 1296-97 non si rilevano tracce del fabbricato medievale. Forse fu ricostruita nel luogo attualmente occupato dai ruderi nei secoli XVII-XVIII quanto il territorio dell’antico feudo malaspiniano, appartenuto a Moroello Malaspina, ricordato da Dante, apparteneva alla famiglia dei principi Corsini di Firenze. Il sito si rivelò franoso ed il fabbricato di cui rimangono le vestigia presidiate dalla torre campanaria fu abbandonato e ricostruito su un promontorio, poco distante ed inaugurato nel settembre del 1956. Si tratta di un moderno edificio con il tetto a capanna, l’abside poligonale ed il fronte fiancheggiato da due alti setti murari con monofora a tutto sesto, preceduto da un portico coperto a falda sormontato da una finestra a nastro che interrompe la scarna pagina compositiva. L’interno ad aula unica con soffitto orizzontale ha il presbiterio semiottagonale, rivolto ad occidente, delimitato da un arco trionfale con l’architrave leggermente angolato fiancheggiato da due ampie cappelle esterne al perimetro murario. L’aspetto funzionale dell’insieme è stato attenuato dagli schemi geometrici del soffitto a cassettoni dipinti e dai motivi floreali che adornano il presbiterio Facciata la facciata della chiesa di San Michele Arcangelo di Giovagallo presenta una capanna semplicemente intonacata divisa al centro da una vetrata orizzontale, preceduta da un portico architravato, fiancheggiato da robusti setti murari, ornati con aperture allungate a tutto sesto, condotti fino all’imposta degli spioventi della copertura. La loggia del portico è ripartita in cinque campate, da moderne colonne cilindriche con capitello dorico ed alta base troncoconica, appoggiate su un parapetto in pietra. La campata centrale, più ampia, collega mediante tre gradini l’aula con il sagrato antistante Impianto strutturale l’impianto strutturale si compone di un corpo rettangolare più elevato coperto da un solaio piano ornato con cassettoni dipinti. L’arco trionfale in forma di architrave leggermente angolato precede il presbiterio a forma semiottagonale coperto con un solaio lievemente piramidale. Ai lati dell’aula si aprono due cappelle quadrangolari esterne al perimetro dell’edificio, con copertura piramidale e collegate con il vano liturgico mediante aperture dall’architrave angolato. La controfacciata è occupata dal vano rettilineo della cantoria ripartito in tre campate di cui quella destra cieca e due aperte verso l’interno. Quella sinistra contiene il fonte battesimale proveniente dall'antica chiesa Interno l’interno presenta un vano moderno chiuso verso occidente dal presbiterio poligonale delimitato dall’arco trionfale rettilineo leggermente angolato simile al boccascena di un teatro al quale si contrappongono le aperture delle cappelle laterali. Il ritmo delle aperture del cleristorio è l’unico elemento che permette d’intuire la semplice metrica del vano, ispirata ad una funzionalità razionalista che riduce all’essenziale l’apparato decorativo Presbiterio il presbiterio, sopraelevato di un gradino rispetto all’aula, è separato da una balaustra in marmo con colonnine cilindriche. L’altare scompone in due parti la mensa ed il dossale rettilineo con il tabernacolo centrale sormontato dal crocifisso. Sul fondo, nella parete del coro corrispondente alla faccia rettilinea del semiottagono, all’interno della nicchia dall’incorniciatura lignea destinata a contenere l’immagine del patrono, si trova una raffigurazione dell’Annunciazione, copia del dipinto di Luigi Agretti (1877-1937) dell'antico altare di Ceparana (SP) Struttura la struttura dell’edificio è in muratura intonacata con elementi portanti in cemento armato Coperture la copertura dell’edificio, in manto di coppi e embrici, è a capanna con testata di padiglione in corrispondenza dell’abside Pavimenti e pavimentazioni il pavimento dell’aula è di mattonelle bianche, nere e grige disposte a losanga su linee parallele con fascia centrale bianca Torre campanaria o campanile la torre campanaria è quella che fiancheggia i ruderi del presbiterio, rivolto ad occidente, della vecchia chiesa sostenuta da un archivolto in pietra sotto il quale transitava la strada, poi sostituita con quella odierna. Il volume, a base quadrata, è contenuto tra paraste angolari che lasciano spazio ad un’ampia specchiatura: oltre alla cella campanaria a quattro fornici a tutto sesto presenta, nel livello inferiore, quattro aperture analoghe per forma e dimensione ed immediatamente sopra l’archivolto una nicchia con l’immagine di San Michele. Sostenuta dalla trabeazione, fiancheggiata da quattro pinnacoli con cuspide piramidale, su un alto tamburo ottagonale ornato da aperture ellittiche, si dispone la calotta loricata sormontata dalla lanterna

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