Chiesa di S.Nicolò

C. Matteotti - Jesi Vedi la mappa

Informazioni

La chiesa di San Nicolò e il tempio di San Marco sono i due più alti monumenti della civiltà medievale di Jesi giunti a noi. Di San Nicolò la leggenda ne aveva fatto altare, casa e sepolcro della superstite gente jesina quando, negli oscuri e duri tempi che precedettero il Mille, neppure le antiche mura cittadine, di struttura romana, furono ritenute difesa solida e sicura dalle rinnovate incursioni di orde barbariche di Ungari e Saraceni. Costruita in laterizio, la chiesa fa parte della serie di edifici sacri che hanno innestato le nuove forme gotiche alle preesistenti strutture romaniche. Se al periodo gotico risalgono le volte ogive a crociera, gli archi traversi e il portale, romanica è invece in tutto il resto la costruzione: nella pianta a forma basilicale con le tre navate spartite da pilastri facenti capo alla tribuna e a due absidiole, all’architettura interna semplice e severa, nel presbiterio situato a livello della navata mediana, nell’esterno decorato da lesene e da archetti pensili, nelle finestre e feritoie con doppia strombatura, nei capitelli di forma cubica. Facciata e volume esterno L’esterno, ad eccezione del portale con elementi gotici, è integralmente romanico. Sulle pareti delle tre navate si allineano piccole monofore a netto strombo; il complesso absidale è formato da tre absidi semicircolari, con la mediana più grande, decorate da lesene e da archetti con motivo e goccia, attraversate da monofore con arco a tutto sesto. La facciata non ha potuto essere riportata al suo aspetto originario dal restauro, anche se molte aperture dei secoli scorsi sono state rimosse, per mancanza di indizi sicuri riguardo all’apertura centrale. E’ molto semplice, tripartita da due alti contrafforti mediani, con un elegante portale in pietra ad arco senese (arco ogivale con sottostante arco a sesto ribassato), ornato all’esterno da fregio in laterizio a “spina di pesce”, il quale poggia su pilastrini e colonnine. La sommità della facciata, al cui centro si levava un piccolo campanile a vela con due campane, ancora visibile nel ‘700, si presenta oggi decurtata a causa delle varie manomissioni subite, così come gli spioventi, che come quella, dovevano essere ornati da cornice a denti di lupo. Forse un rosone o una bifora campeggiavano al centro della facciata stessa. Al di sopra del portale fu aperta successivamente una piccola nicchia, ove era collocato il busto in pietra di San Nicolò. Ambiente interno L’interno è molto suggestivo: al carattere romanico (pilastri, travi, absidi, monofore) si unisce armoniosamente una componente gotica (slancio della navata centrale, archi trasversi ogivali e crociere archiacute). Le tre navate si articolano ciascuna in cinque campate scandite da otto pilastri, dei quali i quattro più vicini all’abside sono polistili, mentre gli altri hanno una sezione a croce greca. La navata centrale è alta metri 9,71 dal piano generale dell’edificio ai vertici delle volte archiacute a crociera che la coprono; ha la larghezza di metri 4,94; la lunghezza, dalla fronte dell’abside alla porta, è di metri 22,48. L’abside ha pianta semicircolare con diametro di metri 4. Quattro archi a sesto acuto solidissimi traversano la navata: sono impostati all’altezza di metri 6,85 su capitelli cubiformi, con spigoli anteriori arrotondati. La navata è così ripartita in cinque campate a crociere archiacute divise diagonalmente da semplici ma vigorosi costoloni cilindrici di laterizio sagomato. Ogni ala è coperta con volte a crociera a pieno centro, divise trasversalmente da archi aventi i loro vertici all’altezza in media di metri 4,80. Ai pilastri corrispondono semipilastri con semicolonne addossate, poggianti su plinti, nei muri perimetrali. La prima campata di destra ha muri di spessore maggiore, compreso il pilastro, perché avrebbe dovuto sostenere il campanile, la cui costruzione si fermò al tetto della navata laterale, come indicano le riseghe sulla corrispondente facciata esterna della navata maggiore. Due porticine a pieno centro si aprono sulle due pareti. Degli affreschi restano elementi soprattutto nella terza campata sinistra.

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