Chiesa di S.Pietro Apostolo

P. Franciolini 1 - Jesi Vedi la mappa

Informazioni

I - 1294 (preesistenze intorno) E’ probabilmente, assieme alla Cattedrale di Jesi, la chiesa più antica della città, mentre il territorio parrocchiale è incluso quasi del tutto entro la cinta muraria. L’attuale edificio sorge su un terreno ricco di memorie storiche che risalgono all’età romana, medievale e rinascimentale; essendo dotata di fonte battesimale fu, probabilmente, la prima pieve della città e della Diocesi. Recenti scavi hanno messo in luce una pavimentazione a mosaico risalente al periodo romano. Sul lato destro, una piccola lapide del 1294 riporta il nome di Bonifacio XVIII e ricorda il precedente tempio parrocchiale, richiamato anche da un resto di affresco di Marcantonio Aquilini del secolo XVI. Era certamente parrocchia. In quella parte di città, chiamata “de valle”, sorsero altre chiese, ma certamente quella di San Pietro era la più importante. XVII - 1620 (trasformazione intero bene) Durante l’età medievale la chiesa era in stile gotico con porticato ed ingresso rivolto in via Baldassini. Vi operarono artisti come Marcantonio Andrea di Bartolo e il pittore Gianbattista Ricci, che nel 1620 realizzò la bella pala dell’altare. In occasione dell’ampliamento della cinta muraria medievale, la chiesa subì una trasformazione radicale essendo sottoposta ad una rotazione di 90 gradi verso l’attuale nord-ovest/sud-est, tanto che oggi si affaccia su una piccola piazza, conferendo prestigio architettonico a tutta la zona. Nel 1616 viene concesso al patrocinatore Odoardo Baldassini di poter ampliare la chiesetta nella parte posteriore con la creazione dell’abside, prima mancante. XVIII - 1784 (completamento intero bene) Anche se venne aperta al culto anni prima, la costruzione della nuova chiesa fu ultimata solo nel 1784. XVIII - 1785 (costruzione cappella) Nella ricostruzione si realizzò una cappella interamente dedicata al culto della Madonna della Misericordia, che verrà però terminata nel 1785, ad opera di Paolo Clementi e Sebastiano Ridolfi. 1720 - 1720 (distruzione intero bene) Nel 1720 un violento incendio distrusse quasi totalmente la chiesa, oltre che l’archivio parrocchiale, e dell’edificio precedente sono rimaste poche tracce e documenti. 1746 - 1757 (ricostruzione intero bene) A seguito dell’incendio del 1720, su iniziativa dell’allora parroco don Cristoforo Agostinelli, la chiesa attuale fu poi ricostruita in stile neoclassico e consacrata nel 1757, utilizzando un progetto ex-novo il cui incarico, a partire dal 1746, fu affidato al capomastro di Jesi Gaetano Fammilume. Si suppone che anche Mattia Capponi abbia contribuito in qualche modo al progetto, forse con disegni richiesti dallo stesso capomastro. 1781 - 1783 (realizzazione scalinata esterna) Nel 1781, su progetto dell'architetto Mattia Capponi, venne iniziata la costruzione della bellissima scalinata esterna, terminata poi nel 1783. 1885 - 1885 (ristrutturazione cappella) Nel 1885, ad opera di Augusto Flori, la cappella della Madonna della Misericordia venne completamente rinnovata e assunse l’attuale aspetto. 1933 - 1935 (restauro scalinata esterna) Negli anni 1933/1935 venne effettuato il restauro della monumentale scalinata, anche in previsione del 150° anniversario dell’incoronazione dell’immagine le cui celebrazioni avvennero nel 1935. I lavori sono stati eseguiti sotto la direzione lavori del Geometra Corinaldesi.

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