la chiesa di San Prospero di Monzone si trova nella parte alta del borgo, arroccata su uno sperone roccioso, proteso verso oriente che domina la stretta valle del Lucido di Vinca. La posizione elevata, che una sella, attraversata dall'antico sentiero diretto al bacino di Carrara, lungo il quale si sono attestate le abitazioni del paese, isola dal pendio principale, ne fanno un potenziale "castrum" naturalmente difeso dalle erte pareti del colle. La chiesa con la scarna facciata rettangolare, rivolta ad occidente, fiancheggiata dalla robusta e rozza torre campanaria, espone il fianco settentrionale e l'esedra absidale emergendo, nel panorama della valle, quale presidio dei monti Apuani che si annunciano verso sud/est con le loro elevate cime, in particolare quella della Rocca di Monzone dove si trovavano antichi possedimenti della comunità. Il sagrato panoramico, aperto verso la catena appenninica, il Passo del Cerreto, l'amena collina di Monte dei Bianchi, coltivata a vigneto, si raggiunge salendo una lunga scalinata che, nell'ultimo tratto si dispone assialmente all'ingresso del sacro edificio. E' formato da un portale con intradosso a tutto sesto ed estradosso ogivale, in calcare cavernoso, sormontato da una maestà in marmo raffigurante l'Incoronazione della Vergine, collocata all'interno di un oculo circolare tamponato, mentre, più in alto, si apre quello che illumina l'interno. Il vano presenta una spaziosa aula rettangolare settecentesca, con pregevoli altari in marmi policromi, contenuti nelle arcate a tutto sesto, scavate all'interno delle pareti laterali, scandite dall'ordine architettonico in quattro campate dal ritmo costante, più una mezza di servizio per la cantoria. Robuste arcate irrigidiscono la volta a botte che copre la sala illuminata dalle finestre, ricavate nelle lunette appoggiate sulla trabeazione ionica, in corrispondenza dell'attacco della volta. L'arco trionfale restringe il vano e si apre verso il catino absidale che ospita il dossale marmoreo già collocato sull'altare maggiore. Facciata la facciata della chiesa di San Pospero presenta un'unica pagina rettangolare, priva di ornamenti, chiusa in sommità da un modesto guscio rettilineo, oltre il quale si scorge il colmo della retrostante copertura a capanna, fuori asse rispetto all'ingresso e quindi al vano interno. L'intonaco non permette d'indagare la sottostante tessitura muraria che emerge soltanto attraverso la ghiera dell'oculo coordinato con il portale, entrambi sono in calcare cavernoso e riconducibili a modelli diffusi nel corso del secolo XVII. Impianto strutturale l'impianto strutturale si può schematizzare in un organismo monodirezionato, generato da una base rettangolare, in muratura portante, strutturalmente gerarchizzata nei suoi elementi compositivi, coperto da una volta a botte, chiuso dalla parete continua della facciata, ad occidente, ed aperto, verso il catino absidale, dall'ampia arcata dell'arco trionfale. La scatola muraria così ottenuta è irrigidita da robuste arcate incatenate alle reni che la suddividono in quattro moduli strutturali più uno di sevizio. L'esedra absidale, in muratura continua, coperta a catino, illuminata da tre finestre poste all'attacco della volta, si presenta come un corpo addossato, dalla minore altezza, denunciata nella discontinuità strutturale e compositiva della trabeazione, in corrispondenza dell'arco trionfale Pianta la pianta della chiesa è rettangolare con presbiterio absidato arredato da un pregevole altare in marmi policromi di gusto ligure. A sinistra dell'ingresso, sotto lo sbalzo della cantoria, si trova il fonte battesimale Settecentesco, mentre le pareti laterali sono adornate con sei altari lasciando libera l'ultima campata verso il presbiterio. L'ingresso non assiale suggerisce un ampliamento del vano, attuatosi probabilmente all'inizio del secolo XVIII, prestando fede al 1717 che data il dipinto posto sull'arco trionfale ed a quelle degli altari (1744 e 1772) che, in seguito, hanno occupato le cappelle laterali. Presbiterio il presbiterio ha subito modifiche in tempi diversi come dimostrano le nicchie che adornano la parete dell'esedra. Erano tre perché una, quella assiale, presumibilmente all'inizio del secolo XVIII, è stata tamponata per ricollocare la pala marmorea che si trovava sull'altare maggiore e far posto a quello attuale. E' un pregevole manufatto di scuola ligure, dove il tabernacolo s'incastra al centro di tre ripiani disposti a ventaglio. Quello superiore, ornato con sei candelieri ai lati della croce, ha le tipiche mensole in foggia di Cherubino. Dopo il Concilio Vaticano II è stato ampliato il piano del presbiterio fino ad includere l'arcata della prima cappella. La balaustra donata dai Walton è stata rimossa costruendo l'ambone fisso al lato del Vangelo e la sede del celebrante su quello opposto. Struttura la struttura è in muratura portante intonacata anche all'esterno. La facciata principale è finita ad arenimo mentre le pareti laterali sono ricoperte da uno strato più grezzo, necessario per rendere omogenea la superficie dopo la sopraelevazione a volta dell'edificio originario Coperture la copertura della chiesa è due livelli, quello superiore è a capanna, con manto di tegole alla marsigliese, sostenuto da orditura principale e secondaria in legno, mentre quello inferiore, in materiale lapideo, ricopre la calotta del presbiterio appoggiandosi all'estradosso dell'arco trionfale.
V. Riolo, 19 - Fivizzano (MS)