X - 1222 (preesistenze intorno ) E’ difficile precisare l’origine storica di questa chiesa; l'area in cui sorge è infatti di grande importanza archeologica. Qui, oltre a molti resti di epoca imperiale romana, sono state trovate, nella necropoli costeggiante l’antica strada “Flambengna”, le lucerne cristiane del IV-V secolo che sono la più antica testimonianza del Cristianesimo a Jesi. La chiesa attuale si ricollega per il titolo all'antica chiesa abbaziale di San Savino, i cui resti grandiosi sono stati riportati alla luce a soli cento metri ad oriente dalla chiesa attuale. La prima memoria storica dell’abbazia risale al 1222, ma verosimilmente la sua origine è anteriore al Mille; comprendeva ben 75 ettari di terra ed ebbe vita fino alla metà del secolo XV. XIII - XIII (ricostruzione intero bene) La ricostruzione della chiesa abbaziale, avvenuta verosimilmente nel secolo XIII, si deve all'importanza assunta tra il XII e il XIII secolo dal monastero. Di quell'edificio sono stati ritrovati i resti nel 1974. 1554 - 1554 (ristrutturazione cappella) Nonostante la sua imponenza, l’edificio doveva avere una statica difettosa se nel 1554 occorreva ripararne la cappella riservata al culto del santo titolare e se poi, nel secolo seguente, l’intero tempio crollò. I ruderi, oggi visibili, sono costituiti da basamenti dei muri perimetrali e da vasti pilastri di sezione quadrangolare, disposti in due file, da cui si deduce che il tempio era a tre navate. L'edificio aveva considerevoli dimensioni, metri 40 x 19, ed i pilastri misuravano ben due metri di lato. Le forme dovevano essere romanico-gotiche come quelle degli edifici sacri coevi. XVII - XVIII (costruzione intero bene) Poco distante dall’area dell’antica abbazia, prima dell’odierno edificio sacro, esisteva una edicola-cappella dedicata al Crocefisso. Graffiti significativi nel corpo stesso dell’affresco rappresentante il Cristo in croce, e alcune date ivi incise, permettono di datare quell’affresco e cappella almeno al secolo XVI. Le molte imbarcazioni ivi graffite, come galere e galeoni dell’epoca, suggeriscono l’ipotesi che si tratti di una cappella particolarmente venerata da uomini di mare o scampati a naufragio. Tra il Seicento e il Settecento la nobile famiglia jesina Baldassini faceva costruire attorno all’edicola/cappella l’attuale chiesa, di forma quadrangolare in stile neoclassico, quale custodia della cappella stessa molto venerata a Jesi. 2007 - 2007 (ipotesi progettuale intero bene) La chiesa è attualmente sede della Confraternita jesina dei Mastri Presepai che qui allestiscono ogni anno un monumentale presepe artistico, rinnovato con cadenza triennale.
Pl. San Savino - Jesi (AN)