Chiesa di S.Siro

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Informazioni

la chiesa di San Siro si trova nel nucleo più alto dell’abitato di Villa di Tresana fiancheggiata dal cimitero e lungo la strada interna cha da Mulazzo conduceva al tracciato principale della Via Francigena utilizzata, in alcuni casi, come variante di questa. Della cappella medievale, dipendente alla Pieve di Castevoli, non si scorgono tracce evidenti essendo stato il fabbricato completamente ristrutturato nel corso del secolo XVIII. L’importanza territoriale del sito si riflette, tuttavia nella struttura della chiesa e soprattutto nei caratteri dell’apparato decorativo che, pur rimaneggiato conserva elementi di buona fattura. L’impianto dell’edificio si configura come un’aula monodirezionata fiancheggiata da profonde cappelle laterali separate da robusti pilastri ottagonali che suddividono lo spazio dell’aula in tre campate coperte da volte a vela con esclusione di quella centrale ornata da una calotta ellittica intradossata, con aperture circolari sostenuta da una ricca trabeazione classicheggiante con cherubini reggenti festoni. Il presbiterio prolunga lo spazio della navata centrale dell’aula generando un emiciclo absidale della stessa larghezza, preceduto da una campata sub-quadrata coperta da una calotta ribassata, con la gloria dello Spirito Santo, appoggiata su quattro pennacchi semisferici. La trabeazione interna, priva di capitelli forma il livello d’imposta delle volte e coordina le proporzioni degli altari laterali a stucco di buona fattura. La facciata ripropone la partizione interna coronando, con l’onda di un cornicione curvilineo, la sottostante parete fiancheggiata, in corrispondenza delle cappelle, da una coppia di pilastri binati con specchiatura intermedia. Il portale settecentesco in arenaria è stato arricchito di una cornice sorretta mensole sormontata da un fastigio in stucco a due volute contrapposte decorato con un festone di fiori. Sopra la finestra rettangolare dall’incorniciatura modanata, contenente un infisso mistilineo a vetri policromi, si trova la nicchia a valva di conchiglia che conteneva la statua del patrono oggi sostituita con una pregevole scultura ottocentesca raffigurante san Siro con i paramenti vescovili Facciata la facciata della chiesa di San Siro di Villa compone un’ampia pagina centrale fiancheggiata da testate chiuse, leggibili come pilastri binati e specchiatura ad angoli superiori concavi, corrispondenti alle cappelle laterali. La trabeazione sostiene le due modeste volute di raccordo, ornate con motivi fitomorfici, ed i pilastri sormontati dal fregio a rosette, sui quali appoggia l’onda curvilinea del fastigio con la cornice ornata da dentelli nella parte inferiore. L’asse compositivo centrato sul semiarco del frontone allinea, partendo dall’alto, la nicchia a tutto sesto con l’immagine del patrono, la finestra rettangolare ed il portale. La nicchia presenta un’incorniciatura in stucco e la calotta a valva di conchiglia contenente la figura a tutto tondo San Siro in abiti vescovili. La data 1888 scolpita nel basamento della statua e la sua dimensione, rapportata alle proporzioni del vano suggeriscono una collocazione successiva. La finestra rettangolare dall’incorniciatura a stucco con modanature contiene un infisso mistilineo a vetri policromi. Il portale si compone di una parte settecentesca in arenaria, a fascia continua con specchiatura ad angoli concavi, spigolo convesso e cartiglio centrale con le iniziali del patrono e di una parte in stucco, forse realizzata nei primi del ‘900 per arricchire il manufatto di temi decorativi. Si compone di due mensole che sostengono l’architrave e la cornice, sormontata da un fastigio in stucco a volute contrapposte decorato con una ghirlanda di fiori. A destra del portale è stata ricollocata un’iscrizione funebre mentre dal lato opposto si trova la lapide commemorativa dei caduti della prima guerra mondiale Impianto strutturale l’impianto strutturale è generato da una pianta rettangolare lunga circa tre volte la larghezza, con presbiterio semicircolare preceduto da un modulo sub/quadrato dal catino ribassato, ed aula ripartita in tre campate rettangolari fiancheggiate da profonde cappelle. Queste pur essendo collegate in senso longitudinale da aperture a tutto sesto, quasi a formare pseudo navate laterali, mantengono la loro integrità muraria nella parte superiore per sostenere le volte a vela appoggiate sull’unica cornice dell’organismo architettonico. Le campate dell’aula sono coperte da volte a vela a base rettangolare ad eccezione di quella centrale, collocata tra due coppie di robusti pilastri ottagonali. Essi generano i pennacchi allungati di una cupola ellittica, illuminata da oculi circolari, contenuta all’interno di un tamburo cilindrico estradossato. A sinistra del presbiterio si affiancano la torre campanaria e la sacrestia che nascondono la risega generata dalla rastremazione del presbiterio. A destra il fabbricato si affianca alle abitazioni del nucleo abitato ed alla casa canonica Interno l’interno della chiesa è piuttosto scuro essendo illuminato naturalmente soltanto dalle finestrelle, talvolta incorniciate nel fastigio degli altari laterali, da quelle contrapposte situate nella facciata e nel presbiterio e dagli oculi circolari della cupola ellittica situata nel baricentro dell’aula. I robusti pilastri cilindrici ne delimitano lo spazio allineandosi con la rastremazione del presbiterio con il catino absidale dai costoloni dipinti preceduto dalla calotta ribassata del vano antistante. La trabeazione priva di capitello e di architrave richiama l’uniformità strutturale della parete sormontata dal fregio e dalla cornice sulla quale s’impostano le volte. La campata centrale si apre verso l’alto con una cupola ellittica generata da quattro pennacchi sormontati dal tamburo ornato con una ricca decorazione a stucco di tipo classicheggiante, al di sopra in corrispondenza delle reni della volta si aprono quattro finestre circolari ornate con protomi di cherubini e festoni su fondo azzurro. A destra dell’ingresso, in un vano esterno semiesagonale, è stato ricavato il battistero incidendo la struttura perimetrale con un’arcata mistilinea a sesto ribassato. Pregevoli sono gli altari laterali ornati con stucchi settecenteschi inseriti nel disegno della trabeazione che unifica la spazialità del vano Presbiterio il presbiterio, sopraelevato di un gradino rispetto all’aula, è formato dall’ampio spazio della campata che si chiude contro l’arco trionfale, scarsamente gerarchizzato, spostato all’inizio dell’emiciclo absidale. Quattro pennacchi semisferici sostengono il catino ribassato che ricopre lo spazio antistante l’altare, separato dall’aula con una balaustra novecentesca in pilastrini di marmo a base quadrata. Sul fondo, al di sopra dell’ultimo ripiano dell’altare anch’esso modificato nel secolo scorso, si trova l’edicola in stucco che doveva ospitare l’immagine del patrono, come indica ancora l’iscrizione apposta sul cartiglio collocato al centro del frontone curvilineo aperto, della trabeazione ionica che incornicia la nicchia Struttura la struttura dell’edificio è in muratura di pietra intonacata. Quella visibile sulla parete esterna del battistero si compone di manufatti lapidei scarsamente lavorati, di varia pezzatura, tipologia collegati fra loro da abbondante malta. La tipologia della struttura era predisposta per l’intonacatura presente su tutti i prospetti liberi dell’edificio Coperture la copertura dell’edificio è a capanna con manto in tegole alla marsigliese su struttura lignea probabilmente appoggiata direttamente sulle volte. La linea del colmo s’interrompe in corrispondenza del tamburo della cupola ellittica coperto anch’esso con spicchi di padiglione Pavimenti e pavimentazioni il pavimento dell’aula è in manufatti quadrati di marmo di recente fattura mentre il presbiterio conserva la tipica scansione di elementi bianchi e neri disposti a losanga Elementi decorativi l’apparato decorativo della chiesa è di un certo rilievo per la varietà delle forme che si riscontrano negli altari laterali e nella cupola ellittica e nel presbiterio. La composta trabeazione del tamburo della cupola ellittica è ispirata da motivi seicenteschi riconoscibili negli ornati delle gole con l’onda lesbiotrilobata alternata a fiori di loto, negli astragali con perline e fuseruole, nelle mensole con foglie d’acanto e nelle rosette del soffitto che sostengno la cimasa ornata con protomi antropomorfe, nei cherubini reggenti festoni che adornano il fregio. Una esecuzione particolarmente felice si riscontra anche nella decorazione del secondo dossale di destra dove gli elementi architettonici della trabeazione hanno subito una metamorfosi naturalistica quasi completa, di gusto Rococò. Di altra mano, ed ancora successivi, sono gli stucchi a nastri intrecciati con ghirlande e decorazioni vegetali che adornano il presbiterio con la gloria dello Spirito Santo Elementi lignei il coro ligneo è un manufatto pregevole, a doppio scanno, con specchiature scandite da una trabeazione tuscanica ed allineate con il capitello. La mancanza dell’architrave, riconoscibile soltanto in corrispondenza del pilastro, genera una fascia raddoppiata dalla continuità del fregio e sormontata dalla cornice di coronamento. Lo scanno centrale è gerarchizzato dall’ornato della specchiatura a croce con spicchi di raggera e dalla cornice di coronamento curvilinea sormontata dalla base della nicchia che conteneva la statua del patrono Torre campanaria o campanile il campanile è una slanciata torre a base quadrata incastrata nel fianco dell’edificio, all’altezza del presbiterio, tra la testata orientale delle cappelle ed il corpo di fabbrica che contiene la sacrestia. Il volume che doveva essere completamente intonacato è omogeneo fino al marcapiano della cella campanaria aperta con quattro fornici a tutto sesto ben distanziati dagli spigoli e coronata da una cornice. Quattro pinnacoli angolari con cuspide piramidale adornano l’attico sul quale appoggia un alto tamburo a base ottagonale, aperto con finestrelle quadrate su ogni lato, sormontato da una calotta semisferica loricata culminante in una lanterna ottagonale con la croce. Le anteridi lasciate in vista sembrano suggerire l’antica genesi del manufatto forse legato alla cappella medievale dipendente dalla pieve di Vico di Castevoli

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- Tresana (MS)

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