Chiesa di S.Stefano Primo Martire

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Informazioni

1300 - 1574 (preesistenze intorno) Una chiesa intitolata a S. Stefano Protomartire a Massa Superiore (ora Castelmassa) la troviamo citata per la prima volta nelle "Rationes decimarum" di Ferrara dell'anno 1300. Nel 1434 viene visitata per la prima volta dal vescovo di Ferrara Giovanni Tavelli da Tossignano, che la trova provvista delle suppellettili necessarie per le celebrazioni liturgiche, anche se poche e povere. Nella visita successiva (1449) il vescovo Francesco Dal Legname vede una chiesa allo sfascio, in precarie condizioni di stabilità, e ne raccomanda la demolizione. La situazione permane nel tempo tanto che mons. Maremonti, durante la visita apostolica del 1574, ribadisce che la chiesa è cadente e deve essere ricostruita. 1582 - 1673 (costruzione intero bene) Viene costruito un nuovo edificio, consacrato il 10 agosto 1582 da mons. Leoni che, come risulta dalle quattro visite pastorali del vescovo Giovanni Fontana, ha una sola navata, l'altare maggiore, il coro, due altari laterali e il battistero. Successivamente, l'aumentata popolazione e le migliorate condizioni economiche spinsero i parroci, don Matteo Roghi prima e don Alfonso Ghiro poi, ad aggiungere la navata di sinistra e il coro (1651) e ad incaricare della progettazione e costruzione del tempio attuale, con accanto l'imponente campanile e la canonica, l'architetto ferrarese Giobatta Barbieri (1673). 1695 - XVIII (completamento intero bene) Proseguirono per tutto il sec. XVIII i lavori di decoro interno: l'altare maggiore, inquadrato tra le colonne dell'arco trionfale, fu eretto dal veronese Giovanni Battista Ranghieri nel 1695, mentre quello monumentale in marmi policromi, dedicato alla Madonna del Rosario, è della seconda metà del secolo come pure il coro e gli arredi in legno di noce della sacrestia. 1818 - 1825 (cambiamento Diocesi intero bene) Nel 1818-1819 la chiesa di S. Stefano come le altre della Transpadana Ferrarese passò sotto la giurisdizione ecclesiastica della Diocesi di Adria. La prima visita pastorale nel 1825, compiuta dal vescovo Ravasi, ci presenta una chiesa sviluppata e abbellita durante un secolo e più di lavori: a tre navate, con ingresso ad occidente, presbiterio e coro di buon aspetto, otto altari (maggiore,Madonna del Rosario, S.Stefano, S. Francesco, S. Antonio, Annunziata, S. Eligio, Carmine-Addolorata). 1915 - 1930 (completamento intero bene) Una nuova immagine ha assunto la facciata, originariamente in stile barocco ferrarese, che, dopo l'intervento (1915-1928) dell'architetto Brenno Del Giudice, si presenta con un elegante loggiato su due ordini di colonne e pilastrini ad archetti sovrapposti. All'interno negli stessi anni Anselmo Baldissara ha dipinto a tempera sul soffitto della navata centrale una scena raffigurante San Bellino, patrono della Diocesi.

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