La piccola chiesa di San Verecondo si trova immersa nei boschi nei monti soprastanti Paterno, frazione di Fabriano. Un tempo residenza eremitica, oggi la chiesa viene utilizzata su richiesta e tutti gli anni, il 10 maggio, gli abitanti del paese vengono dalla valle in processione per festeggiare il loro patrono. Della vecchia casa eremitica è rimasta una piccola parte annessa alla chiesa e oggi adibita a sagrestia. La chiesetta è molto semplice, esternamente si presenta in muratura faccia a vista. E' praticamente priva di finestre, a parte una piccola feritoia nel prospetto principale. L'ingresso avviene sul lato lungo attraverso una piccola porta con architrave in legno. L'interno è costituito da una stanza a pianta rettangolare voltata a botte con pavimento in cotto sopraelevato di un gradino nella zona dell'altare. Nelle pareti ci sono tracce di affreschi, recentemente restaurati, mentre la volta è dipinta di bianco. Sull'altare ligneo addossato alla parete un quadro riproduce il trittico dell'ignoto Maestro di San Verecono, che sembra abbia avuto un ruolo importante nella formazione del più famoso Gentile da Fabriano, opera che fu rubata e ritrovata e attualmente è esposta alla Pinacoteca di Fabriano. Coperture La volta interna è costruita con blocchi di pietra bianca forata che volgarmente gli abitanti del luogo chiamano "spugnolia". All'esterno il tetto è a falde ricoperto da un manto di coppi in laterizio. Struttura La struttura verticale dell'edificio è in muratura portante composta da blocchi di pietra locale consolidata recentemente, in alcuni punti, con toppe di mattoni in laterizio.
- Fabriano (AN)
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