Diocesi di Ragusa
Notizie storiche. 1308 (esistenza intero bene) la chiesa risulta esistente in un documento del 1308 ed è sede parrocchiale Descrizione. Di origine molto antica, è infatti indicata in un elenco delle chiese di Ragusa del 1308, la chiesa di Sant’Agata fu una delle cinque parrocchie della città di Ragusa fino al 1581 quando, soppressa dal vescovo di Siracusa per il ridotto numero di fedeli, fu aggregata alla parrocchia di san Tommaso. Nel 1613 il parroco di San Tommaso cedette la chiesa ai Padri Cappuccini che la ristrutturarono e vi costruirono accanto il loro convento in cui, lungo i secoli, vissero numerosi frati che lasciarono splendidi esempi di vita religiosa francescana. Così come voleva l’austera regola cappuccina, la chiesa si presenta con una modesta facciata a capanna, priva di decorazioni ed un piccolo campanile in alto a destra; l’interno, a navata unica, è anch’esso molto austero, con il tetto ligneo e le capriate a vista in una delle quali si può ancora leggere la data 1614; importante indizio della ricostruzione della chiesa ad opera dei Cappuccini dopo il loro insediamento. Anche gli altari sono realizzati in legno poiché ai frati, per via del voto di povertà, non era permesso utilizzate materiali pregiati quali marmi o metalli ma solo materiali umili. L’opera che catalizza lo sguardo del visitatore della chiesa è l’altare maggiore costituito da una monumentale ancona in legno in cui sono collocate tre grandi tele del pittore siciliano Pietro Novelli, che le dipinse nel 1637 per commissione del principe di Leonforte, Nicolò Placido Branciforte, che le regalò ai frati del tempo in ricordo della moglie morta prematuramente. Il dipinto centrale, più grande degli altri, raffigura l’Assunzione della Vergine mentre i due dipinti laterali raffigurano: Sant’Agata, che riceve in carcere la visita di S. Pietro ed il martirio di Santa Caterina d’Alessandria. Del monumentale altare fanno parte anche due dipinti più piccoli, di ignoto autore del secolo XVII, raffiguranti i Santi Francescani, Francesco d’Assisi e Antonio di Padova. Sul pavimento della chiesa alcune lastre tombali segnalano le sepolture di benefattori del convento mentre nella grande cripta sottostante alla chiesa erano anticamente collocati i corpi imbalsamati dei frati.
Descrizione e/o foto tratte da www.chieseitaliane.chiesacattolica.it
V. Avvocato Giovanni Ottaviano - Ragusa (RG)