Duomo dell'Assunta (Chiesa di Maria Ss.Assunta)

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Diocesi di Trapani

Informazioni

La Chiesa, in stile gotico chiaramontano, presenta una facciata a saliente con merlature ghibelline. Due elementi la caratterizzano e le conferiscono un aspetto unico e monumentale: il campanile e il portico. Il campanile, costruito alla fine del '200 su una più antica torre di vedetta risalente ai tempi guerre puniche, fu fatto edificare da Federico III d'Aragona che, durante la guerra tra spagnoli e francesi per il possesso del trono di Sicilia, trascorse parecchi anni ad Erice bloccato dalle truppe di Roberto d'Angiò La torre campanaria poggia su un terrapieno e si innalza per 28 metri articolandosi su tre piani, illuminati da monofore (il piano terranno) e da bifore bellamente decorate. Una scala di 108 gradini.conduce alla sommità, da cui si gode un superbo panorama. Il piccolo portico, detto Gibbena (dal latino: Age bene). addossato al portale, caratterizza la facciata. Fatto costruire dall'Arciprete Bernardo Militari nel 1426, serviva ad accogliere i penitenti che non potevano essere ammessi in chiesa prima della fine della pena canonica. La scalinata, come dimostra la scritta sui gradini, fu costruita nel 1766 dall'Arciprete Antonino Badalucco. Il portale, molto elegante, in stile gotico chiaramontano, del sec. XIV, è decorato da una doppia ghiera ovale seghettata. Il rosone, anch’esso in stile gotico, è opera contemporanea realizzata negli anni '50 ed è fiancheggiato da due oculi a canestro. La facciata Settentrionale ha l'aspetto di un edificio civile inglobato nel perimetro della chiesa. Il portale catalano, con bugne a diamante, è sormontato da un'elegante finestra. In alto la facciata è decorata con portabandiera. A Sud, sulla via Chiaramonte, si apre l’antico semplice portale ad ogiva. Su questa facciata, ai tempi dell’Arciprete Carvini (fine secolo XVII), furono murate nove croci di pietra provenienti dal tempio della Venere Ericina. Pianta È a tre navate e presenta delle caratteristiche che rimandano a quella della chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, ed è da ascrivere all'ambito di Federico Travaglini. I lavori di costruzione furono diretti da Fra' Francesco La Rocca il quale interpretò il primitivo progetto in maniera geniale. La particolarità che conferisce alla chiesa una straordinaria monumentalità fu ottenuta per mezzo dell'espediente architettonico del doppio transetto. Le tre navate, infatti, sono interrotte non solamente dal transetto prima del presbiterio a formare una croce latina, ma ne presentano uno immediatamente all'ingresso. Lo spazio è incanalato subito nelle navate dalla fuga di eleganti e snelli pilastri ai quali sono addossate le rosse semicolonne. Elementi decorativi Nella decorazione in tufo scolpito e stucco delle volte il frate architetto utilizzò le linee neogotiche contestualizzandole con motivi moreschi, creando atmosfere tipicamente arabe. Volle inoltre che il neogotico ericino fosse caratterizzato da una peculiare decorazione e diede alla chiesa un “apparato” permanente, riprendendo il costume siciliano di apparare, in occasioni solenni, gli interni delle chiese e delle case con pizzi e merletti preziosi, arte per cui Erice era rinomatissima. abside Il transetto davanti al presbiterio interrompe la fuga delle navate cosicchè tutte e tre le navi della chiesa hanno sbocco nell'unico abside. L'ancona marmorea sull'altare maggiore è opera di Giuliano Mancino (1513) e raffigura nel nastro della base Gesù con i dodici apostoli e alcuni padri della Chiesa. Nella nicchia centrale sta la Vergine, Tenda dell'alleanza, assisa in trono con il Bambino in braccio, sovrastata da un tabernacolo. Alla sua destra i Santi Pietro e Giovanni Battista, e alla sinistra i santi Paolo e Giuliano. Più in alto le formelle narrano la Passione e la Risurrezione di Cristo. A corona dell'opera quattro figure di profeti e un timpano che presenta la nascita di Gesù. Cappelle la struttura originaria della chiesa non presentava cappelle laterali. Nel 1512 fu aggiunta la grande cappella in stile tardo gotico che si apre a metà della navata sinistra, dedicata in origine a Tutti i Santi. Di notevole interesse e suggestione è la volta con costoloni intrecciati a stella. Sempre sulla navata sinistra si aprono tre antiche cappelle annesse tra l'inizio e la fine del XVI secolo e che costituiscono un unico ambiente. La prima cappella, cosiddetta De Scrineis, dall'arciprete che la fece costruire, nella metà del XVI secolo, è coperta da una cupola mammelliforme al cui centro si trova una chiave pendula con la raffigurazione di Cristo Pantocratore. La seconda è sormontata da una cupola a botte sorretta da un cornicione ad archetti rincorrenti. La terza cappella iè sormontata da una cupola polilobata.


Descrizione e/o foto tratte da www.chieseitaliane.chiesacattolica.it

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