Diocesi di Arezzo - Cortona - Sansepolcro
Di questa costruzione sono visibili alcune parti affiorate in seguito ai restauri degli ultimi decenni. Dove è la sacrestia sono stati ritrovati resti di canalizzazione del periodo romano, probabilmente atti a regimare le acque, che indicano la presenza di una struttura di epoca antecedente il Cristianesimo. L'edificio è uno dei più alti esempi di architettura sacra del territorio aretinoAncor più antico è il grosso monolite riconoscibile all’esterno, un recipiente etrusco in travertino per la decantazione dell’acqua, riutilizzato nel Medioevo come altare. Nel VII secolo d.C., al posto dell’edificio paleocristiano fu costruito un grande luogo di culto a pianta basilicale con tre navate e cinque campate. Esternamente è ancora distinguibile ciò che rimane del presunto battistero altomedievale, che in passato era ritenuto il basamento dell’antico campanile. Nel XII secolo la pieve fu rimaneggiata in stile romanico e i nuovi lavori interessarono in particolar modo l’abside e le mura perimetrali. Nel 1217 Sant’Eugenia fu riconsacrata con un nuovo fonte battesimale, i cui resti sono visibili di fronte alla chiesa, dove sorgeva la prima campata. La torre campanaria è del 1400, secolo in cui furono ricoperte le pareti con pitture delle quali si è persa quasi completamente traccia, a eccezione di un affresco staccato raffigurante la Madonna con il Bambino ancora ammirabile all’interno. Fu scolpito anche un bassorilievo con la Madonna tra Sant’Eugenia e San Lorenzo, oggi sopra la porta di ingresso ma in origine su di un altare della parete di destra. Recipiente etrusco in travertino per la decantazione dell’acqua, riutilizzato nel Medioevo come altare?Nel Cinquecento crollarono le prime due campate e la facciata, l’edificio fu così ridotto nelle dimensioni. L’attuale fonte battesimale venne realizzato nel Settecento utilizzando come sostegno una colonna di epoca romana. Negli anni Venti del Novecento la pieve subì un restauro che la stravolse, ma un lungo lavoro che si è protratto tra il 1968 e il 1981 ha rimesso le cose a posto, riportando altresì alla luce molte parti della chiesa altomedievale, della quale oggi possiamo ammirare i pilastri e le arcate.
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Loc. Bagnoro 1 - Loc. Bagnoro - Arezzo (AR)