L'edificio venne completamente ristrutturato e, dopo che nelle fondamenta fu murata una pietra appositamente benedetta dal vescovo di Fiesole, riconsacrato coi titoli di Sant'Andrea e San Bartolomeo. La nuova Cennano non aveva però un vero e proprio territorio parrocchiale e quindi i parrocchiani della chiesa di Sant'Andrea rimasero quelle famiglie originarie del castello, 36 secondo la tradizione popolare che, una volta trasferitesi, abitavano sparse qua e là per il nuovo paese. La giurisdizione territoriale le venne assegnata successivamente, ma non dentro la città, bensì al di fuori, nel territorio della diocesi di Arezzo che comprendeva l'area della Ginestra e dell'odierna Levanella. Poi l'8 febbraio 1557 la chiesa fu elevata a prepositura, quando fu conferita dal vescovo di Arezzo Bernardetto Minerbetti a Mariotto di Simone Catani di Montevarchi dopo la morte del predecessore, don Gaspero Cerrini. Ma la promozione di Cennano fece in qualche modo saltare l'accordo del 1275 e la città si divise subito in due fazioni rivali: quella dei Cennanini capitanati dalla famiglia Finali e quella dei Laurenziani facenti capo ai Nacchianti.
Descrizione e/o foto tratte da www.sitoscana.it/Itinerario/Chiese-/Arezzo/Montevarchi/Chiesa-di-Sant-Andrea-Apostolo-a-Cennano/77.html
V. Isidoro del Lungo 2 - Montevarchi (AR)
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