La chiesa era in realtà l’ oratorio di un monastero detto di Sant’ Angelo, ossia San Michele l’ angelo per antonomasia, e di regola benedettina, come testimonia anche uno stemma in pietra scolpito su un portone di accesso ai locali attigui alla chiesa, sorto per volontà di un ricco vassallo, tradizionalmente merovingio ma più probabilmente longobardo, di nome Berulfo. Il monastero subì una prima devastazione nell’ 849 ad opera dei saraceni che in quell’ anno riuscirono a penetrare in Toscana e a metterla al sacco ma, per volontà dei vescovi di Arezzo, venne nuovamente riedificato anche se non nell’ immediato. Infatti il vescovo Giovanni si trovò fin da subito a fare i conti con una serie di ostacoli burocratici e di spinosi cavilli giuridici. La campana maggiore della chiesa, ancora montata sul piccolo campanile a vela, è nientemeno che la sorella gemella di quella di Palazzo Vecchio a Firenze.
Descrizione e/o foto tratte da www.fabbricaginestra.it/la-storia-di-ginestra
V. della Ginestra 1 - Montevarchi - Montevarchi (AR)
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